Suolo e Salute

Mese: Gennaio 2024

6,7 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DEL BIOLOGICO ITALIANO

6,7 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DEL BIOLOGICO ITALIANO

Il sottosegretatio Luigi D’Eramo firma il decreto di ripartizione del Fondo per il biologico. I sostegni vanno a: ricerca, innovazione, piano d’azione e promozione del brand sul bio made in Italy

Sei milioni e settecentomila euro per sostenere le sfide dell’agricoltura biologica italiana. Lo scorso 29 dicembre il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, ha infatti firmato il decreto di ripartizione del “Fondo per lo sviluppo della produzione biologica”. Il Fondo, istituito a partire dalla legge finanziaria per il 2020 è stato integrato dal decreto-legge del 25 maggio 2021, n. 73 (secondo intervento anticrisi covid).

La ripartizione

Le risorse per il 2024 ammontano appunto a 6,7 milioni di euro e saranno destinate a finanziare:

  • programmi di ricerca e di innovazione;
  • Piano d’azione nazionale per la produzione e i prodotti bio;
  • Piano delle sementi biologiche;
  • realizzazione del marchio biologico italiano.

Bio comparto chiave

«Attraverso la ripartizione delle risorse a disposizione – afferma il sottosegretario in un take dell’agenzia Ansa – sarà possibile sostenere e incentivare la ricerca e l’innovazione fondamentali per affrontare le sfide dei prossimi anni e per migliorare la competitività di un settore chiave come il biologico».

«Di fatto – aggiunge -si sostiene con concretezza la crescita della filiera destinando fondi al Piano d’azione nazionale e al piano delle sementi bio, così come al marchio biologico italiano, che sarà un’ulteriore importante certificazione della grande qualità e sicurezza dei nostri prodotti».

I VANTAGGI SOCIALI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

I VANTAGGI SOCIALI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Consumi energetici e perdite di nitrati nelle acque sotterranee dimezzati. Un terzo di specie viventi in più nei campi bio e 10% in più di carbonio nel suolo: sono i vantaggi sociali offerti dall’agricoltura biologica rispetto alla produzione convenzionale calcolati dal centro di ricerca Fibl in un suo recente rapporto. E il prezzo non è necessariamente maggiore rispetto agli alimenti convenzionali

L’Unione europea punta sul bio non solo per la sostenibilità ambientale ma anche per i numerosi benefici sociali. Quali vantaggi offre dunque l’agricoltura biologica rispetto alla produzione convenzionale su questo fronte? Per trovare la risposta Fibl, il centro di ricerche svizzero specializzato in sostenibilità, ha analizzato in maniera scientifica l’impatto delle interazioni tra diverse pratiche di gestione (lavorazione conservativa, uso di fertilizzanti compost, coltivazione di legumi) e gli ecosistemi locali.

Risposte per consumatori e decisori politici

«I consumatori – viene spiegato in una nota – vogliono sapere se acquistando un prodotto biologico contribuiscono o meno alla tutela dell’ambiente». «E i decisori politici si chiedono se gli obiettivi della politica agroambientale possano essere raggiunti in modo efficiente promuovendo l’agricoltura biologica o se un’altra misura non sarebbe più adatta a questo scopo». Il rapporto recentemente pubblicato dal Fibl riassume in modo conciso i risultati scientifici sui temi “protezione del clima”, “protezione delle acque”, “biodiversità”, “energia”, “salute” e “accessibilità economica”. Per utilizzare i risultati scientifici con il massimo valore informativo possibile, nella selezione della letteratura è stata posta particolare attenzione ai risultati delle meta-analisi scientifiche.

Sette vantaggi

I principali vantaggi individuati sono sette e a ciascuno di essi è dedicato un diverso capitolo:

  • l’agricoltura biologica è sinonimo di rendimenti sostenibili;
  • il bio porta vantaggi per la protezione del clima;
  • la gestione dell’acqua migliora con il biologico;
  • aumenta del 30% l’agrobiodiversità;
  • l’agricoltura biologica fa risparmiare energia
  • gli alimenti bio hanno numerosi benefici nutrizionali;
  • il bio non è necessariamente più costoso.
RISORSE MICROBIOLOGICHE CHE MIGLIORANO LA SALUTE DEL SUOLO

RISORSE MICROBIOLOGICHE CHE MIGLIORANO LA SALUTE DEL SUOLO

Individuare microrganismi in grado di aumentare la sostanza organica del suolo e migliorare le rese agricole. Un impegno che è valso alla startup FA bio un finanziamento da oltre 6 milioni di euro per incrementare la sostenibilità della produzione agricola

«L’agricoltura intensiva e l’uso eccessivo di prodotti chimici per l’agricoltura hanno contribuito a una perdita di biodiversità del 70% negli ultimi 50 anni, che è stata aggravata dagli effetti dannosi del cambiamento climatico – siccità, riscaldamento del suolo e aumento livelli di CO₂». Lo dichiara Angela de Manzanos Guinot, giovane amministratrice delegata di FA Bio, startup inglese attiva nel settore delle biotecnologie. Una delle giovani realtà che animerà il summit delle startup europee il prossimo maggio a Malta.

La fertilità biologica dei suoli

La soluzione per incrementare la fertilità biologica dei suoli però esiste. «Alcuni microrganismi del suolo hanno il potenziale per aumentare la produttività delle colture e fornire un’alternativa naturale ai fertilizzanti chimici, proteggendo gli ecosistemi naturali del mondo e le tecnologie innovative messe a punto nel nostro laboratorio sono in grado di individuare queste risorse naturali per metterle a disposizione degli agricoltori bio».

FA Bio (nota in precedenza con il nome FungiAlert), con sede a Harpenden, a nord di Londra, è un’azienda biotecnologica britannica che punta a proteggere gli ecosistemi naturali identificando bioprodotti microbici in grado di migliorare la salute del suolo e incrementare la produzione agricola. Un impegno che è valso il finanziamento da 6,1 milioni di euro da parte di tre fondi di investimento europei di venture capital.

Tre fondi di investimento

L’investimento è guidato da Clean Growth Fund, uno dei principali fondi di venture capital (VC) nel settore delle tecnologie pulite del Regno Unito, e Pymwymic, un fondo di venture capital con sede in Olanda focalizzato sugli investimenti in tecnologie alimentari e agricole. Anche Ship2B Ventures, un fondo di venture capital spagnolo che investe in aziende in fase iniziale che affrontano questioni ambientali e sociali chiave, ha investito in questo round. L’investimento sottolinea il crescente impegno finanziario nei confronti del settore biotecnologico da parte dei fondi di venture capital nei mercati globali.

Con sede presso il Rothamsted Research Center di Harpenden, una struttura di ricerca leader a livello mondiale che si concentra sulle scienze agricole, FA Bio è leader nella scoperta e nello sviluppo di bioprodotti microbici superiori, inclusi agenti di biocontrollo, biostimolanti e biofertilizzanti che possono sostituire le sostanze chimiche in agricoltura.

A caccia di microbi utili

L’innovativa tecnologia SporSenZ, esclusiva di FA bio, consente un campionamento microbico mirato, per raccogliere dati e isolati microbici dai campi agricoli. Con il suo team di scienziati esperti, l’azienda cerca quindi di sviluppare i microrganismi più promettenti ricavando bioprodotti ad alto contributo di sostenibilità.

«Con quest’ultimo round di investimenti – commenta de Manzanos Guinot- possiamo accelerare il nostro lavoro di ricerca e sviluppo e lo sviluppo di bioprodotti per il settore agricolo e realizzare la nostra visione di rivoluzionare l’agricoltura sostenibile».