Suolo e Salute

Mese: Marzo 2021

LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO: SUOLO ALLEATO, SE NE ABBIAMO CURA

LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO: SUOLO ALLEATO, SE NE ABBIAMO CURA

Di grande chiarezza il punto di vista del climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, sul tema della lotta al cambiamento climatico. Perno centrale del suo discorso: l’invisibilità del suolo e la sua non tutela, in questa ardita battaglia.

Alleato cruciale per la sommatoria dei servizi offerti all’ecosistema, il suolo è un elemento estremamente prezioso ma di grande delicatezza, secondo Mercalli, da difendere con urgenza.

Se parliamo di cementificazione e sigillo per esempio, ci addentriamo in un terreno spinoso dalle numerose conseguenze. Prima tra tutte, la sottrazione della più naturale e “scontata” possibilità per le piante di assorbire CO2 all’atmosfera, per metabolizzarla e immagazzinarla nella sostanza organica degli strati del suolo più superficiali. Le piante non potendo completare il loro processo, restituiscono quella già contenuta nella sostanza organica del suolo, alterando doppiamente il percorso e i suoi risultati.

In secondo luogo, in termini di biodiversità: ad alterazione o eliminazione del suolo, corrisponde alterazione o eliminazione di tutta quella vita microscopica ed essenziale presente al suo interno.

Inoltre, regolando questo il rifornimento delle falde acquifere, la sua cementificazione impedisce l’infiltrazione in falda, riuscendo a smaltire meno acqua e generando l’aumento del rischio di alluvioni e minore acqua disponibile ad uso idropotabile.

Vi è poi la questione delle isole di calore nei periodi estivi: maggiore è la quantità di suoli sigillati, minore la possibilità di evapotraspirazione offerta dal fogliame e le aree verdi durante stagioni ad alta temperatura.

Il problema, sottolinea il climatologo, è largamente diffuso a livello globale e l’Italia si distingue come uno dei paesi più incidentati in questo senso, presentando l’8% di cementificazione del territorio nazionale, con la regione Sicilia in testa per crescita percentuale più alta. Aree urbane, infrastrutture, attività minerarie e cattiva agricoltura indicano un vero e proprio assalto al suolo che lo impoverisce al punto tale da aumentare il fenomeno dell’erosione.

Continuando a sottostimare la cura di questo bene e il suo contributo, non solo non ci troveremo vincenti nel compensare il cambiamento del clima, ma perderemo la capacità – che ora ci appare normale – di produrre cibo e provviste.

Provvedimenti urgenti a tal fine, devono essere azioni concrete per il contrasto al degrado del suolo – aggiunge – : prima tra tutte una comunicazione diffusa sul valore che questo ricopre e una educazione informativa da parte e all’interno delle scuole, degli istituti formativi e del Governo. Non seconda, la formalizzazione di una legge a tutela dei suoli, non dimenticando che una proposta di questa è già stata formulata e giace ferma in Parlamento senza notizia pervenuta, da febbraio 2020.

Se parliamo di Horizon Europe, più che target realistici, sono auspici – secondo il climatologo – quelli cui ambisce l’UE attraverso questo programma, che vede tra le sue cinque mission la Salute del suolo e il ripristino del 75% di quelli presenti in ogni stato membro in salute entro il 2030.

Allo stesso modo definisce gli obiettivi del Premier Draghi rispetto alla scelta del  Ministro della Transizione Ecologica, anziché dell’Ambiente. Sottolineando il profilo professionale della figura scelta, come un tecnologo avente un approccio inerente il sistema Terra di tipo nettamente diverso per esempio da un pedologo.

Fonte: Re Soil Foundation

SANA 2021: A BOLOGNA DAL 9 AL 12 SETTEMBRE 2021

SANA 2021: A BOLOGNA DAL 9 AL 12 SETTEMBRE 2021

Si terrà dal 9 al 12 settembre presso il Quartiere fieristico di Bologna la 33esima edizione di SANA, il Salone internazionale del biologico e del naturale organizzato da BolognaFiere in collaborazione con FederBio/Assobio e con il supporto di ITA, Italian Trade Agency per le azioni di internazionalizzazione. L’appuntamento è previsto in presenza, con nuove iniziative che andranno a sottolineare l’importanza e la centralità della manifestazione per l’intera filiera che esce rafforzata da un anno che ha messo a dura prova l’economia mondiale.

BolognaFiere e SANA hanno mantenuto attivo, dall’ultima edizione dell’evento, il dialogo con la business community del bio, promuovendo nuove iniziative per le imprese e gli operatori del settore, con eventi, alleanze e nuove partnership strategiche. È con questa intensa attività di sviluppo e networking fra gli attori del settore che SANA si presenta, a settembre 2021, con un format arricchito in contenuti e iniziative che andranno ad accrescerne la visione di filiera. In apertura di SANA 2021 è prevista la terza edizione di RIVOLUZIONE BIO, l’iniziativa promossa da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio/Assobio e con la Segreteria organizzativa di Nomisma, divenuta momento di confronto tra istituzioni, player della filiera ed esperti del settore su temi di primaria rilevanza e attualità che saranno ancora più centrali nell’esperienza post pandemia. Nell’ambito di RIVOLUZIONE BIO si presenterà l’Osservatorio SANA 2021, l’elaborato che monitora i numeri chiave della filiera biologica, dalla produzione alle dimensioni del mercato. L’Osservatorio, anche in questa edizione, è promosso da BolognaFiere e curato da Nomisma, con il patrocinio di FederBio e AssoBio e il sostegno di ICE. Il progetto espositivo di SANA 2021 prevede sei aree tematiche: FOOD, CARE&BEAUTY, GREEN LIFESTYLE, SANA TECH, SANA TEA e FREE FROM HUB.

Fonte: Ruminantia

CONTROLLO, GRUPPI E CERTIFICAZIONE: NUOVO REGOLAMENTO IN MATERIA

CONTROLLO, GRUPPI E CERTIFICAZIONE: NUOVO REGOLAMENTO IN MATERIA

È stato pubblicato il 22 febbraio 2021 il Regolamento 2021/279 che definisce modalità applicative in materia di controllo e certificazione, nel rispetto del Regolamento (UE) 2012/848.

Il nuovo Reg. 2021/279 passa in rassegna le procedure da seguire in ogni specifica fase e la documentazione da presentare nel caso in cui gli operatori decidano di procedere alla segnalazione di una non conformità, causata dal rilevamento di una sostanza non ammessa, ai sensi dell’articolo 28 del Reg. 2018/848 e gli elementi e i risultati attesi dall’indagine ufficiale condotta dagli OdC.

Il Regolamento affronta inoltre il tema dei gruppi di operatori, entrando nel merito della dimensione massima che questi possono assumere. Stabilisce poi l’elenco dei documenti e registrazioni che riguardano il sistema di controlli interni.

Infine, definisce le percentuali minime dei controlli ufficiali e relative al campionamento e fornisce indicazioni per la formulazione di un elenco comune di misure da adottare in caso di non conformità.

Fonte: Sinab

 

PAC: IN ADOZIONE IL 31 MARZO IL PIANO EUROPEO D’AZIONE 21/27

PAC: IN ADOZIONE IL 31 MARZO IL PIANO EUROPEO D’AZIONE 21/27

Verrà adottata ufficialmente il 31 marzo la nuova PAC, comprensiva delle annualità 2021-2027. Fonte della comunicazione la Direzione Generale Agricoltura (DGAGRI), emersa nell’ambito dell’ultima edizione Biofach svoltasi in modalità virtuale.

In termini generali, la Commissione Europea intende estendere i finanziamenti all’intera filiera (non soltanto alle imprese e cooperative agricole come nel precedente modello, seppur salvaguardando queste ultime nella remunerazione) e coinvolgere all’interno del processo ciascun attore della catena alimentare, al fine di assicurare risultati ambientali, economici e sanitari.

In termini specifici, la CE sta valutando la possibilità di adottare a livello europeo alcune buone pratiche già testate e attive in Italia, tra queste: il divieto per un ispettore di controllare la stessa realtà aziendale per più di 3 anni consecutivi; il consenso del ricorso alla deroga per i semi di tipo non biologico, da parte dei vivaisti, al fine della produzione di piantine biologiche; l’eliminazione della possibilità di ricorso alla deroga per le piante/astoni non biologiche.

L’iniziativa mira inoltre a consolidare le azioni verso gli Stati Membri, di modo che all’interno dei piani strategici nazionali di ciascuno di questi, si abbiano ben presenti gli obiettivi del Green Deal per il settore. Complice, alla radice della questione, DGAGRI, che parallelamente intende migliorare le condizioni di lavoro e moltiplicare le opportunità per gli agricoltori biologici, ma anche sostenere al meglio coloro che praticano un’agricoltura convenzionale, ma sono interessati all’avvicinamento al mondo bio.

Confagricoltura dal canto suo, porta avanti – anche all’interno dei documenti prodotti dal COPA COGECA – l’idea che dovrebbe esistere un legame più consistente tra incremento della produzione, mercato e corretta retribuzione degli agricoltori. Evitando quindi di correre il rischio di concentrarsi in primis sull’aumento delle superfici biologiche – come il Green Deal di fatto prevede – perdendo di vista il variare delle proporzioni degli altri aspetti concomitanti.

Fonte: Risoitaliano

IMPORTAZIONE BIO: IL NUOVO DECRETO

IMPORTAZIONE BIO: IL NUOVO DECRETO

Un intervento mirato a chiarire le procedure, quello del 24 febbraio, per risultati il più possibile ineccepibili in materia di importazione bio, di prodotti provenienti da Paesi Terzi.

L’operazione prende avvio nell’ambito di un processo monitorato dal Mipaaf e sollecitato dalla Commissione Europea in occasione dell’ultimo rapporto di audit relativo al settore. La finalità? Perseguire un approccio diffuso, che accomuni tutti gli stati membri, per un dialogo e una messa in opera di affinata precisione sul tema dei controlli all’importazione.

A scandire le nuove modalità contenute nel decreto, due allegati tecnici. Un primo dedicato alla valutazione degli importatori attraverso l’identificazione di cinque fattori di rischio. L’obiettivo è quello di poter misurare la necessità di frequenza dei controlli da effettuare presso gli importatori stessi.

Un secondo, individua quali fattori di rischio rendano determinante un aumento dei campionamenti obbligatori. Decreta inoltre, come conditio sine qua non, i campionamenti di tutti i prodotti bio provenienti dai Paesi Terzi ed appartenenti alle categorie dei prodotti biologici importati, indicate per i controlli addizionali ogni anno, all’interno delle linee guida della Commissione Europea. Tracciabilità e valutazione del rischio quindi, le priorità da verificare.

Tra i fattori di rischio presi in esame, spiccano per necessità di campionamento: tipologie di prodotto particolari e ulteriori Paesi Terzi considerati a rischio e infine, carichi provenienti da un Paese di spedizione differente da quello di origine. Ogni importatore dovrà infine essere sottoposto a un campionamento e successiva analisi di almeno una partita di prodotto biologico importato durante il corso dell’anno.

Un nuovo decreto dunque, a tutela del consumatore, teso a evitare il fenomeno delle triangolazionil’ingresso in Italia di prodotti bio per il tramite di altri stati membri, atti a eludere i controlli imposti dallo stato – e a costituire un esempio di buona prassi a diffusione di un approccio comune per tutti gli stati membri dell’UE.

Fonte: Terraevita

PRIMA EDIZIONE ONLINE DI BIOFACH: UN ANNUARIO RACCONTA IL BIOLOGICO NEL MONDO

PRIMA EDIZIONE ONLINE DI BIOFACH: UN ANNUARIO RACCONTA IL BIOLOGICO NEL MONDO

Una mappatura d’insieme che sistematizza e descrive, quella presentata durante la prima edizione di Biofach in veste on line. Stiamo parlando di “The world of Organic Agriculture”, annuario statistico che presenta i dati relativi ai mercati di cibo biologico nel mondo, in una sintesi visiva che li pone a confronto. Una pubblicazione dell’Istituto svizzero di ricerca per l’agricoltura biologica (FiBL) e della Federazione internazionale dei movimenti di agricoltura biologica – Organics International (Ifoam) proposta pubblicamente on line lo scorso 17 febbraio.

Una crescita di 1,1 milioni di ettari, dal 2018 al 2019, per centosei miliardi di euro fatturati, più di 3 milioni di produttori partecipanti e un totale di 72,3 milioni di ettari coltivati a metodo biologico. La curva crescente sembra essere proporzionale al livello di fiducia che le persone, nelle varie parti del mondo, stanno sviluppando nei confronti dell’agricoltura bio. Fiducia declinata nell’impegno a un’alimentazione sana e una ritrovata salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

Ma quali sono le nazioni più rappresentative di questo trend in crescita? Gli Stati Uniti d’America, risaltano come mercato principale del settore, con 44,7 miliardi di euro fatturati. Anche il fronte francese non scherza, distinguendosi per crescita registrata con un aumento oltre il 13%. La Danimarca e la Svizzera invece, si difendono per la realizzazione del più alto consumo commisurato a ciascun abitante nel mondo. Un abitante danese infatti, ha investito in media 344 euro in prodotti alimentari biologici nell’anno 2019. Quasi al pari dello svizzero, con 338 euro medi di consumo pro capite.

L’India si differenzia come la nazione con il maggior numero di produttori organic, circa 1.366.000 – seguita da Uganda ed Etiopia – e l’Australia come lo stato con una superficie agricola corrispondente a 35,7 milioni di ettari, la più vasta in assoluto – seguita da Argentina e Spagna con 3,7 e 2,4 milioni di ettari – .

La seconda area più grande la possiede certamente l’Europa, con 16,5 milioni di ettari seguita in successione dall’America Latina con 8,3.

Liechtenstein, Austria e São Tomè e Principe (isole africane nel Golfo di Guinea), i paesi con la maggiore quota biologica dei loro terreni agricoli totali. Per un andamento globale il cui sviluppo, forse solo il Covid-19 può mettere in discussione.

Fonti: Cambialaterra, Sinab