Suolo e Salute

Anno: 2020

FITOFARMACI E MELE: IL PESO DELLA PRODUZIONE BIO SECONDO MELINDA

FITOFARMACI E MELE: IL PESO DELLA PRODUZIONE BIO SECONDO MELINDA

Nella Val di Non c’è una forte tensione fra il Comitato Difesa della Salute e il Consorzio Melinda. La disputa si muove tutta sulle ultime dichiarazioni del direttore di Melinda Paolo Gerevini che sostiene “La produzione di mele bio non arriverà mai al 50%. E questo vale per tutta l’ortofrutta: da noi, in Italia e all’estero”. Un tema annoso portato alla ribalta dalla trasmissione “Mi manda Rai Tre” dello scorso 24 ottobre.

Il Comitato, al contrario, si batte per un aumento delle produzioni bio che ora si attesta solo al 4-5% del totale. Gli ambientalisti aggiungono: “Ricordiamo lo studio del professor Angeli della Libera Università di Bolzano, che vede i pesticidi come la causa della moria di api che si è registrata in Val di Sole. Lo spot pubblicitario di Melinda inizia proprio facendo vedere le api, impostando tutto sul rispetto ambientale e sulla qualità: una presa in giro per i consumatori e per quelli che, come noi, risiedono qui sul territorio”.

Dei 6700 ettari di Melinda, solo 310 ad oggi risultano biologici, il Comitato per la Difesa della Salute commenta così: “Il quadro pesticidi in Trentino non è affatto roseo. In questo 2020 abbiamo contato 37 trattamenti con fitofarmaci in Val di Non. Si parla di 70 kg di pesticidi per ettaro. Calcolando che parliamo di 7.000 ettari di terreno agricolo siamo di fronte a una cifra enorme: circa 500 tonnellate di pesticidi sui meleti”. Il Comitato continua a battersi ribadendo: “Al 50% di bio ci si può arrivare eccome. C’è molta strada da fare. La produzione bio in Trentino è ferma al 4,1%. Siamo ultimi in Italia per superficie ma primi per consumo di pesticidi. Ma cambiare si può. Basta volerlo”

Fonte: greenplanet.net

I LABORATORI DEL CREA IN DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ

I LABORATORI DEL CREA IN DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ

Il Centro di Difesa e Certificazione del Crea ha come obiettivo quello di preservare la nostra agricoltura e la nostra biodiversità da emergenze fitosanitarie. La globalizzazione e i cambiamenti climatici ci hanno portato a scontrarci sempre più spesso contro virus, batteri, funghi o insetti sempre più aggressivi; ecco perché necessitiamo sempre di maggiori controlli e strategie di risoluzione dei problemi derivanti.

 

La tecnologia per prevenire

L’impiego delle tecnologie avanzate, controlli in porti aeroporti e in campo, sono il miglior modo di prevenire ripercussioni sulla nostra agricoltura. L’esame delle merci provenienti dall’estero ci aiutano a prevenire l’ingresso di parassiti alieni come la cimice asiatica che ha ormai prodotto già un milione di euro di danni in agricoltura in un solo anno.

Il CREA e le sue strutture di riferimento

I centri Crea di Roma e Firenze sono dal 2019 laboratorio ufficiale europeo di riferimento per le malattie delle piante causate da virus e batteri. In uno dei loro laboratori ci sono stati gli studi sull’antagonista della cimice asiatica: la vespa samurai. Tale ricerca ha portato al via libera dell’immissione in natura dell’insetto nel 2020.

Standard di qualità e tracciabilità e innovazione culturale

Il centro, oltre ad essere titolare della certificazione delle sementi, lavora anche sulla redazione di protocolli avanzati riguardanti la caratterizzazione delle varietà vegetali, per assicurare standard univoci di identificazione e molto altro.

Il Crea cerca di coinvolgere attivamente i cittadini nell’attività di monitoraggio e tutela della biodiversità. Il tutto è finalizzato alla conservazione delle specie vegetali e animali in natura, come sostiene Pio Federico Roversi Direttore del Crea: “Noi qui innoviamo per conservare e valorizzare il patrimonio dell’agricoltura italiana proprio attraverso la difesa delle piante e la certificazione delle sementi. La prima gioca una partita fondamentale per tutelare e proteggere le nostre produzioni dalle aggressioni e dai danni derivati dalle invasioni delle specie aliene, con soluzioni innovative, concertate con tutti gli attori e al passo con i tempi. La seconda è altrettanto strategica, poiché utilizzare un seme certificato è garanzia di qualità dal produttore al consumatore”.

Fonte: italiafruit.net

LA NUOVA PAC NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI

LA NUOVA PAC NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI

Vi invitiamo a leggere questo editoriale di Damiano Di Simine scritto per l’Espresso in cui troverete una lettura delle possibile conseguenze ambientali sulla Pianura Padana, già messa a dura prova da decenni di allevamenti intensivi. Secondo il giornalista, la nuova PAC affonderà ancora di più questo territorio.

QUI L’ARTICOLO INTEGRALE: https://espresso.repubblica.it/attualita/2020/10/28/news/il-green-deal-fa-flop-sfuma-la-riforma-dell-agricoltura-sostenibile-1.355008

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA NUOVA PAC

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA NUOVA PAC

Approvata la nuova riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che sarà in vigore dal 2023

390 miliardi di euro di fondi che copriranno i prossimi 7 anni (2021-2027), saranno messi a disposizione del settore primario per l’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, struttura di governance e finanziamento della spesa agricola.

L’Eurocamera risulta molto frammentata sull’allineamento del Green Deal, i 3 emendamenti passano nonostante 1350 emendamenti. Secondo i 3 partiti favorevoli la nuova PAC è pensata per essere allineata al Green Deal e all’accordo di Parigi sul clima, estremante contrari invece i Verdi che avrebbero voluto l’inclusione dei pacchetti Biodiversità e Farm to Fork per preservare l’ambiente.

La nuova PAC, dopo una discussione partita nel 2018, avrà due anni transizione che porterà la sua entrata in vigore definitiva nel 2023.

 

Gli aiuti

Il parlamento vuole vincolare i vari step di aiuti a pratiche più rispettose per il clima e l’ambiente come:

  • Agricoltura di precisione
  • Agroforestale
  • Agricoltura biologica
  • Lotta al cambiamento climatico
  • Gestione sostenibile delle risorse naturali
  • Tutela della biodiversità

Ogni Stato Membro dovrà sottoporre periodicamente dei piani strategici in cui definiranno come incontrare le linee guida della PAC alla Comunità Europea, che ne valuterà i risultati.
Il parlamento ridurrà i pagamenti annuali agli agricoltori fissando un massimale a 100mila euro, cercando così di preservare le piccole e medie aziende agricole e gli stati avranno parte dei fondi per promuovere i giovani agricoltori.
Il parlamento ha chiesto anche un fondo ad hoc che tuteli gli agricoltori in difficoltà in caso di instabilità dei prezzi o dei mercati e di aumentare le sanzioni dal 5 al 10% per chi non rispetta i requisiti UE.

“Con il voto di oggi, l’Europarlamento lancia un segnale ai nostri agricoltori: l’Europa è al vostro fianco nella transizione verso sistemi produttivi sempre più sostenibili e redditizi”, commentano in una nota Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori S&D e PPE alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo. “L’equilibrio trovato nel compromesso raggiunto dopo mesi di negoziazioni garantirà sostegno e sicurezza ai nostri agricoltori per il prossimo decennio, con una nuova Pac più sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto economico e sociale”.

Fonte: https://www.eunews.it/2020/10/23/nuova-pac-via-libera-del-parlamento-europeo-alla-riforma-della-politica-agricola-comune/136599

IL 12 NOVEMBRE A FIRENZE E ONLINE SI TERRÀ 36° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI AGRICOLTURA BIODINAMICA

IL 12 NOVEMBRE A FIRENZE E ONLINE SI TERRÀ 36° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI AGRICOLTURA BIODINAMICA

Il 12 Novembre 2020 si terrà, presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, il 36° Convegno internazionale di Agricoltura Biodinamica.

La giornata ha come focus il confronto teorico fra vari esponenti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale sui vari temi dell’agricoltura biodinamica e sul tema principale “Un’agricoltura di salute. Ricerca innovazione e formazione per il futuro della Terra”.

Vi riportiamo di seguito il programma dell’evento:

8.30 Registrazione
9.15 Introduzione e saluti istituzionali
11.00 Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – da confermare
11:15/19:00 Sessioni:
– Le basi scientifiche dell’agricoltura biodinamica,
– Cibo contadino e multinazionali,
– Agricoltura e bene comune,
– Salute e bene comune,
– Nuove ricerche e applicazioni in agricoltura biologica e biodinamica.

 

Oltre a poter partecipare all’evento di persona, gli interessati potranno partecipare tramite dei live streaming a cura di AgricolturaBio.info

 

Fonte: biodinamica.org

BANDO DI CONCORSO: 4 MILIONI PER I PROGETTI DI RICERCA IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

BANDO DI CONCORSO: 4 MILIONI PER I PROGETTI DI RICERCA IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

Sono stai stanziati oltre 4 milioni di euro per la ricerca in agricoltura biologica

Ogni progetto potrà avere accesso ad un massimo di 300 mila euro stanziati.
Il raggio d’azione delle ricerche dovrà essere compreso fra questi ambiti:

  • miglioramento delle produzioni biologiche
  • innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e garanzia del trasferimento tecnologico
  • fruizione e diffusione dei risultati raggiunti
  • diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.

 

Il commento della Ministra Bellanova

La Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha commentato così: “Negli ultimi dieci anni le superfici coltivate a bio nel nostro Paese, come evidenziano i dati del Sinab, sono aumentate del 79 per cento, superando il 15per cento dell’incidenza di superficie sul totale coltivato. I produttori che scelgono di coltivare con il metodo biologico le nostre campagne, i nostri paesaggi e il nostro ambiente oggi hanno superato quota 80 mila: nessun altro Paese in Europa vanta un numero di agricoltori bio così elevato. E, dato non indifferente, siamo al primo posto anche per gli ettari coltivati a cereali, ortaggi, agrumi e olivo. Facile comprendere dunque come la ricerca assuma un ruolo privilegiato e vada assolutamente sostenuta. Una sfida su eccellenza e qualità produttiva e ambientale che ci vede coinvolti con grande determinazione, anche alla luce della grande solidità dimostrata da questo segmento nei mesi di crisi sanitari ed economica.

Proprio stanotte”, prosegue la Ministra Bellanova, “abbiamo raggiunto un’intesa generale tra i Ministri dell’agricoltura europea sulla Pac post 2020, che segna un’evoluzione storica dell’impianto tradizionale della politica agricola europea e si dà come traguardo ambizioni rilevanti anche su sostenibilità e contrasto ai cambiamenti climatici. D’altra parte la Strategia Farm to Fork dà come obiettivi entro il 2030, il 25per cento delle superfici agricole condotte in regime biologico, e la riduzione contestuale dei fitofarmaci di sintesi e degli antibiotici come fertilizzanti chimici.
Dopo i 5 milioni di euro per favorire la diffusione degli alimenti biologici nelle mense scolastiche, questo ulteriore stanziamento è un altro passo di grande importanza. Ricerca e Innovazione sono infatti nel DNA dell’agricoltura biologica, un settore sempre alla ricerca di strategie tecnico-agronomiche innovative per rispondere alle problematiche che i produttori si trovano quotidianamente ad affrontare. Soluzioni innovative che non di rado si diffondono all’intero settore agricolo.

L’agricoltura biologica assume dunque un ruolo prezioso e trainante rispetto a un’agricoltura, quella italiana, che nel suo insieme è all’avanguardia in tema di sostenibilità delle tecniche produttive. L’impegno è dare continuità a questo percorso dinamico di miglioramento e innovazione che non può e non deve arrestarsi. Abbiamo sempre più bisogno che l’innovazione si traduca in soluzioni operative “testate” in campi reali e non solo nei siti di ricerca e sperimentazione.

Ed è proprio per questo che uno dei requisiti obbligatori del bando per l’agricoltura biologica è la partecipazione effettiva di aziende biologiche e biodinamiche. Come altro elemento essenziale è che i risultati siano resi fruibili in maniera semplice ed immediata ad agricoltori, tecnici e altri soggetti interessati”.

DI SEGUITO RIPORTIAMO LE NOTE TECNICHE DEL BANDO

I progetti di ricerca devono perseguire miglioramento delle produzioni biologiche, dell’innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e devono garantire il trasferimento tecnologico, la fruizione e diffusione dei risultati della ricerca, nonché la diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.

Potranno essere presentati da Università, Enti pubblici e Enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro, avvalendosi anche di più siti operativi, dovranno avere la caratteristica della “concretezza”, con il coinvolgimento diretto di aziende agricole biologiche o biodinamiche (che non devono avere ricevuto, negli ultimi due anni, alcun provvedimento sanzionatorio o di non conformità), favorendo così l’applicazione dei risultati della ricerca alla realtà produttiva.

Le aziende individuate dovranno essere coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale, ossia il loro coinvolgimento non potrà essere limitato alla messa a disposizione dell’Ente che promuove la ricerca delle strutture aziendali.

Le tematiche di ricerca che potranno essere oggetto di cofinanziamento sono: miglioramento genetico in Agricoltura Biologica; riduzione degli input esterni nella Produzione Biologica; trasformazione dei prodotti biologici; Florovivaismo biologico; Piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche; agroecologia nell’azienda biologica; Meccanizzazione; Sviluppo sostenibile del territorio e tutela ambientale, forestale e paesaggistica.

La definizione delle tematiche e l’approccio partecipato previsto dal bando sono frutto di un percorso di condivisione con il settore biologico, attraverso il coinvolgimento del “Comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica”. Il Comitato, istituito nel 2016 con funzioni di indirizzo strategico per i progetti di ricerca nel settore biologico, prevede la partecipazione delle Regioni, delle rappresentanze di settore e degli Enti vigilati dal Ministero.

I progetti presentati, della durata massima di 3 anni, dovranno prevedere attività di sperimentazione svolta anche presso le aziende coinvolte e garantire la più ampia diffusione possibile dei risultati ottenuti.

Costituiscono elementi qualificanti, nonché requisiti premianti, il conferimento, da parte del ‘Soggetto proponente’, di borse di studio nell’ambito dell’attività progettuale nonché il coinvolgimento, nell’attività progettuale di: studenti delle scuole superiori ad indirizzo agrario; aziende biologiche ubicate nelle isole; aziende biologiche ubicate in territori montani; aziende biologiche ubicate nei biodistretti; aziende biologiche facenti capo a giovani imprenditori (meno di 40 anni); associazioni che, senza finalità di lucro, abbiano tra gli scopi statutari la ricerca in agricoltura.

Le procedure di presentazione delle proposte progettuale, di valutazione delle stesse e di concessione del contributo sono descritti nel dettaglio nel testo dell’avviso pubblico che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul sito internet del Mipaaf www.politicheagricole.it e del SINAB www.sinab.it.

Sui medesimi indirizzi saranno pubblicate le graduatorie e tutte le informazioni relative allo svolgimento ed alla finalità di ciascun progetto di ricerca.

 

Fonte: siciliaagricoltura.it