Suolo e Salute

Mese: Dicembre 2018

Nutrire correttamente l’umanità, salvaguardando il pianeta

Nutrire correttamente l’umanità, salvaguardando il pianeta

Il sistema alimentare globale ha importanti impatti sull’ambiente, attraverso emissioni di gas terra, estrazione di acqua, inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria, cambiamento dell’uso del suolo, perdita di biodiversità, minacciando così la sicurezza alimentare e la sostenibilità.

Il concetto su cui prende sviluppo il lavoro di alcuni ricercatori dell’Università di Lancaster, “Current global food production is sufficient to meet human nutritional needs in 2050 provided there is radical societal adaptation”.

La ricerca vuole concentrarsi sulla corretta nutrizione dell’umanità, salvaguardando il pianeta: una strada difficile.

Obiettivo per il 2030? Assicurare cibo sufficiente.

Tale obiettivo è raggiungibile, però, solo con un incremento produttivo che generi un forte impatto ambientale in termini di consumo e inquinamento di acqua, aria e suolo, con una riduzione della biodiversità.

  1. Fabbisogno calorico: in media, il consumo di alimenti da parte della popolazione misura un “eccesso” di 178 Kcal al giorno e a persona, considerando che, per una vita sana, in media sono ammesse 2353 Kcal a persona. A fronte di questi dati è opportuno valutare che una buona percentuale delle calorie, contenuta nei prodotti vegetali raccolti e disponibili per le popolazioni umane e che assomma a 3116 kcal a persona e al giorno, viene persa per varie ragioni per cui si rendono disponibili solo 2531 Kcal, segnando esattamente un eccesso di 178 Kcal come poco sopra riportato;
  2. Le proteine: ogni persona consuma 81 gr di proteine al giorno, mentre la quantità minima consigliata è di 44 gr;
  3. La vitamina A: ogni persona non riesce a raggiungere i 721µg al giorno. n molte aree del mondo si è quindi costretti ad arricchire la dieta con questa vitamina, ma alcune popolazioni rimangono, comunque, sottonutrite.
  4. Ferro: la quantità di ferro necessaria è assicurata dalla dieta media. C’è però una notevole diversità tra l’assorbimento del ferro da parte di alimenti di origine animali da quelli di origine vegetale.

Tali analisi sono state condotte in base alla distribuzione di queste risorse nei vasti ambiti regionali:

  • In Nord America e Oceania hanno osservato che hanno la più elevata quantità di calorie disponibili, in quanto producono, tramite le coltivazioni, 18766 kcal per persona al giorno. Questo determina un elevato livello di obesità nella popolazione;
  • In Africa Sub-Sahariana, Nord Africa, Asia Occidentale e Centrale devono avere una forte importazione di calorie alimentari.

Così spiega il prof. Amedeo Alpi, professore di Fisiologia Vegetale all’Università di Pisa.

Un cambiamento dello stile di vita della popolazione umana è da ritenere necessaria, ma davvero non mangiare carne potrebbe aiutare a salvare il pianeta?

Di veduta diversa è invece il professore Giuseppe Bertoni, professore di Zootecnia presso la Facoltà di Agraria, Produzione Alimentare e Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

Il professore Bertoni ritiene che la ricerca dell’Università di Lancaster sia approssimativa basata su scarse basi scientifiche, volta solo ad incrementare l’ostilità nei confronti degli alimenti di origine animale. Sostiene, invece, che i prodotti di origine animale sono indispensabili per evitare i problemi di malnutrizione, soprattutto nei Paesi poveri, anche se è opportuno usarne in maniera adeguata.

 

Fonte:

http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=9044

http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=10157#

Biologico: approvata la proposta per la tutela del settore

Biologico: approvata la proposta per la tutela del settore

“Da anni il settore agricolo aspetta una legge a tutela del settore biologico. Finalmente abbiamo approvato in commissione, e con il contributo di tutti i gruppi parlamentari, un testo unificato della proposta per la tutela e lo sviluppo della produzione e dei prodotti biologici e che a breve arriverà in aula.”

Lo ha dichiarato Paolo Parentela, deputato del Movimento 5 Stelle e capogruppo della commissione Agricoltura alla Camera dei deputati.

Vogliamo favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e agroalimentari del nostro Paese perché – osserva – riteniamo doveroso dover intervenire al più presto per promuovere questo settore in costante crescita. Riteniamo importante sostenere in primis la ricerca e la sostenibilità, promuovendo l’utilizzo di prodotti ottenuti con questo metodo e rimuovendo tutti gli ostacoli che ne impediscono il completo sviluppo.”

La proposta presentata vuole anche mettere a disposizione un fondo per finanziare il piano nazionale per lo sviluppo del metodo biologico e sostenere la ricerca.

“Introduciamo anche un marchio italiano per contraddistinguere tutti i prodotti ottenuti con il metodo biologico, realizzati con materie prime coltivate e allevate in Italia. È fondamentale per i cittadini la massima trasparenza sull’origine e la filiera dei prodotti che troviamo sulle tavole degli italiani e per questo istituiremo anche un tavolo tecnico che possa offrire soluzioni alle problematiche che ruotano intorno al settore della produzione biologica. Vogliamo riconoscere il giusto valore a tutti gli attori che operano nei tanti distretti biologici italiani, per questo saremo i primi al mondo a riconoscere per legge i bio-distretti, sostenendo lo sviluppo e la crescita di questi virtuosi sistemi produttivi locali.”

Fonte: https://www.agrifoodtoday.it/filiera/biologico-legge-vicini.html

La Spagna investe sul biologico

La Spagna investe sul biologico

Dagli ultimi dati trasmessi dal ministero dell’Agricoltura spagnolo, le vendite bio hanno raggiunto quota 1 miliardo e 962 milioni di euro. Frutta e verdura fanno da padrone.

L’Italia è subito dietro alla Spagna come produzione, presentando ad oggi circa 1 milione e 800 mila ettari adibiti a bio contro gli oltre due milioni di ettari investiti dalla Spagna.

Ma la Spagna, una delle maggiori produttrici di prodotti bio in Europa,  punta a diventare anche un grande mercato di alimenti biologici: presenterà nel 2019 il suo primo evento legato al commercio biologico internazionale, l’Organic Food Iberia.

“La produzione biologica è una delle maggiori opportunità per l’economia spagnola in questo momento. Queste nuove cifre mostrano chiaramente che gli spagnoli apprezzano sempre più il biologico e molti di loro lo acquistano più regolarmente”, ha dichiarato il direttore dell’ evento Organic Food Iberia, Susana Andrés Omella.

Ma il mercato del biologico italiano, secondo Nomisma, fattura più di 5 miliardi di euro superando quello spagnolo.

 

Fonte: https://www.freshpointmagazine.it/featured/corrono-spagna-bio-italia-fattura-doppio/?utm_term=350511+-+https%3A%2F%2Fwww.freshpointmagazine.it%2Ffeatured%2Fcorrono-spagna-bio-italia-fattura-doppio%2F&utm_campaign=Campagne+B-NBM+Fresh+Point+Magazine+-+Fresh_Point_Magazine_newsletter_20181205&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=73100+-+35101+%282018-12-05%29

L’olio di oliva extravergine diventa “farmaco” negli USA

L’olio di oliva extravergine diventa “farmaco” negli USA

Negli Stati Uniti l’extravergine di oliva verrà promosso a “farmaco” per prevenire l’infarto e le altre malattie del cuore, smentendo quanti vorrebbero tassarlo e marchiarlo con bollini e semafori.

Quanto pubblica la food and drugs administration statunitense indicando sulle confezioni degli oli contenenti almeno il 70% di acido oleico che porta benefici cardiovascolari quando sostituisce il grasso saturo dannoso per il cuore. In particolare l’agenzia per la salute alimentare degli USA suggerisce di scrivere sulle bottiglie che il consumo di circa mezzo cucchiaio di olio garantisce un importante effetto di prevenzione per la salute. La promozione negli USA è un ulteriore riconoscimento degli effetti positivi sulla salute associati al consumo di extravergine che ha determinato negli ultimi 25 anni degli acquisti, con una crescita a livello mondiale del 49%.

da Agrapress n.6972, 26/11/2018