Suolo e Salute

Mese: Dicembre 2014

Berkley: nuove conferme sull’efficacia del bio

Nuove conferme circa l’efficacia del biologico anche da un punto di vista squisitamente produttivo. Il responso questa volta viene dalla prestigiosa università americana di Berkley, California, che ha condotto uno studio comparando un centinaio di ricerche dedicate all’agricoltura biologica e a quella convenzionale. Secondo i dati comparativi elaborati dai ricercatori americani, i raccolti bio sono più ricchi del previsto e, con alcuni accorgimenti, possono avvicinarsi quanto a resa anche alle coltivazioni convenzionali.

Obiettivo della ricerca quello di verificare la fondatezza dell’idea secondo la quale l’agricoltura biologica, benché sostenibile, non sarebbe in grado di fornire cibo sufficiente per lee esigenze della popolazione mondiale. “Un lavoro di questo tipo – ha dichiarato la professoressa Claire Kremen, co-direttrice del Berkeley Food Institute – è fondamentale” sia perché “il fabbisogno alimentare mondiale dovrebbe aumentare notevolmente nei prossimi 50 anni”, sia perché “la capacità dei fertilizzanti sintetici di aumentare la resa delle colture è in calo”.

Fonte: Agrapress

Parlamento Europeo: incontro sui TTIP

Si è tenuta nei giorni scorsi presso il Parlamento Europeo un incontro promosso da Paolo De Castro, relatore permanente per i negoziati UE-USA della Comagri nonché coordinatore del gruppo S&D, sul tema “TTIP, rischi e opportunità per il settore agroalimentare”. Nel corso della sessione, come si apprende da un comunicato, “i rappresentanti europei degli agricoltori, delle cooperative e dell’industria agroalimentare hanno fatto il punto su aspettative e timori in relazione al negoziato transatlantico attualmente in corso”.

Secondo De Castro la posta in gioco è molto alta e l’accordo può portare grandi opportunità per molti settori produttivi dell’UE, a cominciare proprio dall’agroalimentare.

Sul tema, ha portato il proprio contributo Albert Jan Maat, presidente del Copa, la prima organizzazione europea di rappresentanza degli agricoltori che annovera attualmente 60 membri effettivi degli Stati membri dell’Unione europea e altre 36 organizzazioni partner che includono rappresentanti di paesi come l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e la Turchia. Secondo Maat è fondamentale delineare un’agenda comune tra Unione Europea e Stati Uniti per poter definire standard agroalimentari comuni. Maat ha poi insistito sulla necessità di riconoscere e tutelare le indicazioni geografiche.

Christian Pees, presidente Cogeca (Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea), che riunisce le organizzazioni nazionali di rappresentanza delle cooperative agricole, ha sottolineato che è sbagliato attendersi un accordo limitato alle sole questioni tariffarie, ma al contrario capace di affrontare e risolvere una serie di punti cruciali, a cominciare da quello riguardante gli aspetti fito-sanitari e l’utilizzo di

ormoni e antibiotici.

Mella Frewen, di Fooddrink Europe, che rappresenta il mondo dell’industria alimentare, ha insistito sul fatto che l’accordo dovrà in primis risolvere alcuni nodi più urgenti, concentrandosi in particolare su quegli aspetti che rischiano di costituire effettive barriere di esportazione tra Europa e USA.

La vicepresidente del Parlamento Europeo Mairead McGuinness ha dichiarato che fondamentale è la capacità dell’accordo di conciliare i rispettivi standard, prendendo come punto di riferimento la parte avente standard migliori a seconda dei settori interessati. Solo in questo modo, ha continuato la MCGuinness, il TTIP potrà essere definito un vero partenariato e non un semplice accordo commerciale.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Bernd Lange, presidente e relatore permanente per il TTIP della Commissione Commercio Internazionale dell’Europarlamento che, come si apprende dal comunicato, “ha riassunto i temi principali della discussione, partendo dalla necessità di una maggiore trasparenza durante le fasi di negoziazione. Lange ha poi rimarcato come il mercato statunitense rappresenti un’enorme opportunità per il settore agroalimentare europeo e come, per questa ragione, sarà necessario adoperarsi al massimo per rimuovere tutte le barriere commerciali attualmente esistenti”. Lange si è detto fiducioso circa il buon esito dei negoziati, a condizione però che “le contrattazioni subiscano una svolta nei prossimi mesi, con obiettivi molto più ambiziosi rispetto a quelli posti fino ad ora”.

Fonte: UE, Agrapress

India: autorizzate colture sperimentali di OGM

Cattive notizie dall’India per gli oppositori degli OGM. Il Ministro indiano dell’Ambiente ha infatti autorizzato la realizzazione di campi sperimentali di colture GM dichiarando che non vi è alcuna prova scientifica che gli organismi geneticamente modificati siano un male per la salute o l’ambiente. In una risposta scritta sottoposta alla Rajya Sabha, la camera alta del Parlamento indiano, riguardo le interrogazioni riguardanti la recente decisione della GEAC (Il Comitato di Valutazione sull’Ingegneria Genetica) di consentire prove sul campo, il ministroha dichiarato che “le colture geneticamente modificate hanno caratteristiche utili come la resistenza agli insetti e la tolleranza agli erbicidi, allo stress, resistenza alle parassitosi fungine, alle malattie, elevata tolleranza al sale e alla siccità ed una maggiore resa che può aiutare nella sicurezza alimentare “. Il ministro ha detto che le colture GM ed in particolare mais, colza, soia, cotone vengono coltivate e utilzzate come cibo, mangimi e prodotti trasformati in molti paesi del mondo. “Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino che le colture GM danneggino il suolo, la salute umana e l’ambiente”, ha detto. In ogni caso, “in considerazione delle diffuse preoccupazioni relative alla sicurezza, all’efficacia e alle rese delle sementi transgeniche, prima che una qualsiasi coltivazione GM venga autorizzata verrà effettuata un’accurata valutazione e verrà seguito un rigoroso processo di regolamentazione prima che venga concessa l’autorizzazione alla coltivazione. Il Ministro ha infine reso noto che lo stesso Comitato di Valutazione sull’Ingegneria Genetica ha recentemente autorizzato colture sperimentali di cotone, riso, ricino, grano, mais, arachidi, patate, sorgo, melanzana, senape, canna da zucchero, e ceci, al fine di raccogliere informazioni accurate in merito alla sicurezza di queste coltivazioni.

Fonte: Crop Biotech Update

OGM, da FederBio cauto ottimismo

Parere positivo, ma al tempo stesso prudente, quello espresso dal presidente FederBio Paolo Carnemolla in merito alla questione OGM in discssione attualmente nell’agenda europea: “per ora non possiamo che commentare positivamente l’accordo di principio raggiunto tra consiglio, commissione e parlamento UE, che segue il netto pronunciamento della commissione ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento Europeo, che già aveva emendato l’accordo raggiunto dai ministri lo scorso giugno, reintroducendo il potere decisionale degli stati membri sull’autorizzazione all’uso di OGM nel proprio territorio”. Ma, sottolinea Carnemolla, “in ambito europeo nel passato non sono mancate retromarce dell’ultima ora, per cui, in materia di OGM è bene attendere l’emanazione dell’atto conclusivo”. “Attendiamo ora che il comitato dei rappresentanti permanenti presieduto dall’Italia confermi questa decisione di civiltà”, prosegue Carnemolla, che esprime al contempo grande apprezzamento “per la posizione netta dell’Italia sostenuta con determinazione dai ministri Martina e Galletti”. “Auspichiamo – conclude il presidente FederBio – che il governo saprà predisporre strumenti per valorizzare l’assenza di OGM dalle nostre filiere agroalimentari e la ricchezza della biodiversità della nostra campagna, che potranno apportare un contributo cruciale al rafforzamento del Made in Italy”.

Fonte: FederBio, Agrapress

Clima, nuovo allarme Coldiretti

Torna a farsi sentire, preoccupata, la voce di Coldiretti, che sottolinea l’eccezionalità dell’anno in corso da un punto di vista meteorologico e climatico e in particolare le temperature insolitamente alte registrate negli ultimi tempi. Con conseguenze molto serie sui cicli vitali delle piante e degli animali. In un comunicato infatti la Confederazione ribadisce che “gli effetti del caldo si fanno sentire sulla natura, con le piante che quest’autunno hanno ancora le foglie perché non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, che aiuta a difenderle dal freddo”. Ma a preoccupare, in apparente contraddizione, ora è il freddo, che rischia di cogliere impreparate ai rigori invernali le piante, “con pesanti effetti sui raccolti”. “L’autunno più caldo dal 1800 con temperature superiori alla media di 2,1 gradi ha mandato la natura in tilt con gli insetti che prolificano come dimostra la presenza insolita di zanzare e mosche in gran quantità ma ha anche ritardato il letargo di molti animali”. E ora “l’arrivo del grande freddo troverà dunque le piante indebolite ed impreparate con il rischio di pesanti danni, soprattutto se la temperatura scenderà abbondantemente sotto lo zero come annunciato”.

Fonte: Agrapress, Coldiretti

Pubblicato il Reg. di esecuzione (UE) n.1287/2014 sull’ importazione di prodotti bio dai paesi terzi

È stato pubblicato il 5 dicembre u.s. sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1287/2014 della Commissione, del 28 novembre 2014, che modifica e rettifica il regolamento (CE) n. 1235/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio in merito al regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi. Tra le modifiche più significative apportate al Reg. n.1235/2008, vi è la proroga al 31 ottobre 2015 del termine per la presentazione da parte degli organismi e delle autorità di controllo della domanda di riconoscimento ai fini della conformità. L’attuazione delle disposizioni relative all’importazione dei prodotti conformi è infatti tuttora in fase di valutazione e i relativi strumenti ancora in via di elaborazione.

Il regolamento è entrato in vigore il 5 dicembre 2014.

Testo integrale del Reg. (UE) n. 1287 /2014 (documento pdf)

Fonte: UE, Sinab