Suolo e Salute

Mese: Settembre 2014

Macrfut, Coldiretti lancia l’allarme: consumi frutta in calo del 20 per cento

“Gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20% negli anni della crisi per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal consiglio dell’organizzazione Mondiale Della Sanità”. Questo in sintesi l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione di Macfrut, la rassegna internazionale del settore ortofrutticolo in corso a Cesena. “Si tratta degli effetti – prosegue Coldiretti – della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della dieta estiva degli italiani, in un paese come l’Italia che e’ leader europeo nella produzione. Nel 2013 gli acquisti familiari di prodotti ortofrutticoli sono scesi a 323 chili all’anno ma nel primo semestre del 2014 la discesa è proseguita con un ulteriore calo del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. “Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia solo il 18,4 per cento della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo e’ ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35% mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35% nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31%)”.

Ovviamente altrettanto preoccupanti sono le ricadute per il settore agricolo, come ribadisce Coldiretti: “Gli effetti si fanno sentire sulla produzione agricola con i prezzi pagati al produttore che sono per la maggior parte delle varietà ben al di sotto dei costi di produzione mettendo così a rischio il frutteto italiano che negli ultimi trent’anni si e’ ridotto del 28% ed oggi può contare su appena 321mila ettari coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e altro”. “Una situazione ancora più grave per le pesche e le nettarine le cui coltivazioni si sono quasi dimezzate con un calo del 44% ed oggi possono contare su appena 62104 ettari secondo l’Istat”. Anche per questi motivi da tempo Coldiretti promuove attività di educazione alimentare nelle scuole, mentre grazie al supporto della Fondazione Campagna Amica quasi diecimila tra fattorie, botteghe e mercati dal produttore al consumatore propongono un’offerta economicamente vantaggiosa di frutta e verdura ai consumatori italiani.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

A Venezia il 53° Forum EFSA

Ha preso il via oggi a Venezia il 53° forum consultivo dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, organismo dell’UE istituito con il compito di valutare i rischi relativi alla sicurezza di alimenti e mangimi. Ad aprire i lavori il Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari presso il Ministero della Salute Silvio Borrello, che ha portato all’assemblea i saluti del Ministro Lorenzin. “Sin dal 2002, quando il nostro paese ha avuto l’onore di ospitare la sede europea dell’Efsa – ha dichiarato Borrello – tutti noi abbiamo lavorato con forte coesione, rispettando le sensibilità e le necessità di ogni membro, seguendo il motto europeo “unità nella diversità”, e ricevendo positivi riscontri durante un cammino di sviluppo stimolante e creativo”. Borrello ha posto l’accento sull’importante ruolo di coordinamento avuto dall’Efsa rispetto alle attività dei vari stati membri, ruolo che ha facilitato la cooperazione tra Stati Membri e ha consentito di intraprendere adeguate azioni e attività di comunicazione e informazione in presenza di situazioni di potenziale rischio per la salute.

Fonte: Agrapress

Il 25 e 26 a Roma riunione Asnacodi per pianificare la campagna “Infopac 2014”

Si riuniranno a Roma il 25 e 26 settembre prossimi i Presidenti ed i Direttori dei Condifesa aderenti ad Asnacodi (l’Associazione Nazionale dei Condifesa che dal 1982 coordina i 66 Consorzi di Difesa associati che operano nel settore della prevenzione e gestione dei rischi d’impresa in agricoltura). Scopo dell’incontro quello di pianificare le prossime azioni di informazione e le altre attività previste dal progetto “Infopac 2014: gestire i rischi per sviluppare l’impresa” a cominciare dalla realizzazione di seminari locali e di punti informativi (Infopoint) dedicati degli imprenditori agricoli. Al centro della pianificazione le opportunità offerte dai finanziamenti europei per l’agricoltura a partire dal 2015 ed in particolare destinati a finanziare azioni di prevenzione e gestione dei rischi per le imprese agricole in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto e delle conseguenti avversità atmosferiche che hanno già duramente colpito le produzioni agricole. “il progetto Infopac2014 – ha dichiarato il Presidente di Asnacodi Albano Agabiti – con i 30 seminari locali e i 65 Infopoint che verranno realizzati su tutto il territorio entro la fine del 2014, e’ stato pensato proprio per questo: fornire tutte le indicazioni agli agricoltori affinché possano pianificare e realizzare sistemi di protezione dell’attività’ e accedere ai finanziamenti per la gestione del rischio come le assicurazioni agricole agevolate e i fondi di mutualità”.

Fonte: Agrapress

Al via Macfrut 2014

Ha preso il via ieri 24 settembre a Cesena l’edizione 2014 di MacFrut, fiera dedicata al settore ortofrutticolo che riunisce produttori, distributori, commercianti, addetti alla logistica, al packaging e ai macchinari. Nel giorno dell’inaugurazione, MacFrut ha visto la prestigiosa paretecipazione del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina alle Tra i partecipanti anche Unaproa che in occasione della fiera romagnola ha presentato la campagna di informazione e comunicazione “Nutritevi dei colori della vita” cofinanziata dall’Ue e dallo Stato Italiano.

Fonte: Adnkronos

Global Warming, quanto pesa sul Made in Italy?

Si è appena conclusa l’estate che quest’anno, nel nostro paese, è stata particolarmente mite e piovosa. Non altrettanto si può dire su scala planetaria dove al contrario quella 2014 ha infranto ogni record, risultando la più calda di sempre.  A preoccupare in particolare il surriscaldamento “accoppiato” degli oceani e della terraferma, che hanno fatto segnare temperature  superiori di ben 0,71 °C rispetto alla media del XX secolo.

Il problema comincia ad essere percepito nella sua importanza crescente anche in Italia, dove Coldiretti si è fatta portavoce della preoccupazione del mondo agricolo. Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso sull’argomento la Confederazione “si e’ mobilitata per le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, sulla base dei dati catalogati nell’archivio del National Climatic , rispetto alle medie planetarie, “in Italia la situazione quest’anno e’ stata diversa con l’estate 2014 che e’ risultata solo al 38esimo posto tra le più calde dal 1800 con appena 0,3 gradi in più rispetto alla media del periodo di riferimento 1970-2000 dell’ ISAC-CNR”.  Tuttavia ha ricordato che”gli effetti dei cambiamenti climatici si sono manifestati con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, con vere e proprie bombe d’acqua e l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti”.

Una situazione destinata a pesare in msura sempre crescente sull’agricoltura nazionale, con effetti già misurabili. Per esempio, si legge nella nota, “il vino italiano e’ aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato nel tempo anche un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che e’ arrivato quasi a ridosso delle Alpi. Nella pianura padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee”.  Stiamo assistendo, prosegue Coldiretti, ad  “un effetto che si estende in realtà a tutti i prodotti tipici:  il riscaldamento provoca infatti anche il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini”. “Una situazione che di fatto mette a rischio di estinzione il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Agricoltura: i fondi ci sono, ma non vengono utilizzati

A poco più di tre mesi dalla scadenza imposta dall’UE al 31 dicembre 2014, solamente tre regioni hanno raggiunto quanto previsto dall’obiettivo di spesa del FEASR, il Fondo Europeo di Sviluppo Rurale. Si tratta di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, cui vanno aggiunte anche la Provincia Autonoma di Bolzano e quella di Trento. Restano quindi solo 90 giorni alle altre regioni per utilizzare i 688 milioni stanziati per il periodo 2007-2013, pena il disimpegno automatico delle somme stesse. A lanciare l’allarme (paradossale ancor di più in tempi di crisi come questi) il report mensile della Rete Rurale Nazionale che si occupa anche di entrare nel merito delle occasioni mancate (o che rischiano di divenire tali), regione per regione.  Su tutte la Campania, con 149 milioni a rischio di essere perduti, seguita dalla Sicilia con 95, quindi la Puglia con 90, la Sardegna con 68 ela Calabria con 61. Questo il “podio” delle realtà meno virtuose, anche se la stessa RRN ha segnalato che in Sicilia, Campania e Calabria recentemente è stata registrata una buona performance della spesa.

Fonte: Agrapress