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CINQUE MOSSE PER RILANCIARE IL VINO BIO

CINQUE MOSSE PER RILANCIARE IL VINO BIO

L’ultima edizione del Vinitaly ha dedicato ampi spazi al vino biologico. Anabio e Cia hanno lanciato un memorandum in cinque punti per tutelare la distintività del bio e superare l’incongruenza tra vigneto (22% bio) e cantina (solo 6%)

Biologico e vino, un’accoppiata vincente da dodici anni. È infatti dall’8 marzo 2012, giorno di pubblicazione del Reg. Ue 203/2012, che è possibile porre sulle bottiglie il logo della fogliolina verde, prima si poteva solo dichiarare di aver utilizzato uve prodotte con metodo bio, un vantaggio differenziale che in cantina veniva disperso.

Dodici anni di fogliolina verde

Per dodici anni il logo del bio ha evidenziato l’impegno delle aziende vitivinicole più impegnate sul fronte ambientale, rappresentando per tante piccole realtà il passaporto per raggiungere mercati lontani caratterizzati dalla forte attenzione sul fronte etico e ambientale.

Una distintività che oggi viene diluita dalla concorrenza di brand che si rifanno all’ampio concetto della sostenibilità con standard e procedure di controllo meno rigorose del bio.

Per questo, nonostante i vigneti italiani siano sempre più green (lungo la Penisola vengono coltivati a biologico oltre 133mila ettari, vale a dire il 22% delle superfici vitate nazionali), la quota della produzione rimane limitata (3 milioni di ettolitri il volume di vino biologico, pari al 6% del totale nazionale).

Un’incongruenza che l’ultima edizione de Vinitaly ha voluto risolvere attraverso i numerosi appuntamenti dedicati al bio.

L’enoteca di Anabio

Cia-Agricoltori Italiani, ad esempio, insieme alla sua associazione di riferimento Anabio, ha scelto di portare al Vinitaly 2024 l’Enoteca Bio, una mostra permanente dei vini delle aziende biologiche associate. L’associazione ha anche organizzato il ciclo di incontri “I vini biologici… un racconto diVino”: momenti di confronto pubblico con i produttori tra storie e degustazioni. Una doppia iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Il biologico tra tradizione e innovazione”, finanziato dal Masaf, proprio con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le produzioni bio nazionali.

Cinque marce da innestare

Nel corso dell’’evento Anabio e Cia hanno lanciato un memorandum in cinque mosse per superare le difficoltà attuali e rilanciare lo sviluppo del settore:

  • favorire la conversione al bio delle aziende;
  • attivare campagne informative e di comunicazione mirate a incentivare i consumi dei prodotti bio:
  • prevedere sgravi fiscali per i protagonisti del settore
  • maggiori sostegni a ricerca, innovazione e formazione:
  • assicurare l’uniformità delle regole all’interno dell’Ue riguardo la produzione e la commercializzazione del bio.
VINO BIO PREFERITO DAL 52% DEGLI ITALIANI

VINO BIO PREFERITO DAL 52% DEGLI ITALIANI

I dati diffusi dall’Osservatorio Wine monitor di Nomisma al Vinitaly bio rilevano che oltre la metà dei consumatori abituali di vino concede la sua preferenza al bio come garanzia di qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale. Un dato che trova conferma nell’aumento del 6,5% delle etichette bio vendute nel 2023 nella grande distribuzione

A oltre la metà degli italiani il vino piace biologico. È quanto emerge dalla survey effettuata dall’osservatorio Wine Monitor di Nomisma i cui risultati sono stati diffusi nel corso dell’ultima edizione di Vinitaly.

Il richiamo del vino bio

Secondo il campione intervistato, negli ultimi 12 mesi, il 52% degli acquirenti abituali di vino ha infatti preferito optare per un vino bio, che ritiene garanzia di qualità, sicurezza, sostenibilità e tutela ambientale. Un trend che, secondo Wine Monitor, trova conferma nell’incremento del 6,5% delle vendite di vino biologico italiano registrata nel 2023 rispetto all’anno precedente, considerando la globalità dei canali distributivi, una crescita superiore rispetto al convenzionale che nello stesso periodo si è attestato al + 2,8%.

Le masterclass nell’Organic hall

L’attenzione di Veronafiere per le produzioni bio è stata confermata anche dalla conferma del salone specializzato di Vinitaly bio. Dove molte piccole cantine hanno potuto farsi conoscere grazie alle MasterClass organizzate da FederBio nell’Organic Hall di Vinitaly. Tra le regioni con la maggior superficie a uva da vino bio sul totale della viticoltura regionale spiccano la Sicilia, la Toscana e le Marche con il 38%, seguite dalla Calabria con il 32%. Mentre la Valle d’Aosta, con un incremento del 31%, il Trentino con + 22% e la Sicilia + 20% sono le regioni che hanno ampliato maggiormente la viticoltura bio.

VINITALY, L’IMPRONTA BIOLOGICA DELLA 56° EDIZIONE

VINITALY, L’IMPRONTA BIOLOGICA DELLA 56° EDIZIONE

Vigneto Italia prossimo all’obiettivo del 25% di bio mentre in cantina la percentuale con il logo della fogliolina verde cala. Un gap che impone un maggiore sforzo in comunicazione e Veronafiere raccoglie la sfida con la 9° edizione di Vinitaly bio

Cresce il vigneto biologico, flette quello convenzionale. Il risultato è che tra i filari italiani il biologico è già praticamente in linea con gli obiettivi del green deal. Le superfici di viti da vino coltivate con metodo bio in Italia sono infatti pari a 133.140 ettari, il 22,6% del totale di 589.570 ettari (dati: Sinab 2023).

Una quota che sale notevolmente in Regioni come Marche, Calabria e Sicilia (dove arriva a toccare il 50%) mentre altrove, dove è il richiamo della denominazione d’origine a dominare le scelte dei consumatori come in Piemonte, Friuli e Veneto, i vigneti bio si attestano a circa il 10%.

Musica diversa in cantina

La musica cambia però totalmente in cantina. Solo il 7% del vino prodotto (circa 3,4 milioni di ettolitri) è infatti etichettato con il logo della fogliolina verde. Anche qui il traino è rappresentato dalla Sicilia (23%), davanti a Veneto, Toscana e Puglia (15%), mentre in Piemonte ed Emilia Romagna la quota dell’imbottigliato bio supera a malapena il 3%.

Una discrepanza tra campo e bottiglia che Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, attribuisce, sulle pagine de La Repubblica, alla seduzione dei contributi pubblici per il bio in vigneto che non si traduce in una pari valorizzazione del bio sugli scaffali. E questo anche per la competizione dei claim di altri metodi di produzione, certificati o meno, che si collegano alla sostenibilità rendendo meno distintivo il logo del bio.

Spiegare le differenze

Spiegare queste differenze diventa la sfida più importante per il mondo della comunicazione enoica e la 56° edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, cade a fagiolo. Anche nel 2024 è prevista infatti in fiera la rassegna specializzata di Vinitaly Bio. La kermesse dedicata al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero arriva così alla 9° edizione, curata anche quest’anno da Federbio.

L’obiettivo è quello di superare in numeri i record dell’edizione 2023, quando hanno partecipato 118 produttori certificati Bio provenienti da tutte le regioni italiane.

Il calendario delle degustazioni bio

Tutte le produzioni delle aziende partecipanti saranno inserite dell’enoteca bio e molte di loro troveranno spazio nelle masterclass, dove i produttori avranno la possibilità di presentare e fare degustare i propri vini ai buyer nazionali ed esteri. Questo il calendario delle degustazioni:

  • domenica 14 aprile 2024: i vini biologici del Nord (Cantina Le Carezze, Veneto; Mister Bio Wine, Friuli; Castello di Tessarolo, Piemonte; Tenuta Bardali e Giubertoni, Veneto; L’Ulif, Lombardia; Buganza Radici e Filari, Piemonte);
  • lunedì 15 aprile: isole e sud (Baglio Diar, Sicilia; Salvatore Tamburello, Sicilia; Tenute mokarta, Sicilia, Baglio Bonsignore, Sicilia; Cantine Tulone, Sicilia; Tenute Lu Spada, Puglia)1,
  • martedì 16 apri,e: Centro (azienda Bruscia, Marche; Vini Valori; Abruzzo; Tenuta Querciamatta, Toscana; Fattoria Ambra, Toscana; Montechiaro Organic Winery, Toscana);
  • mercoledì 17 aprile, chiusura con CasaCatelli (Abruzzo e Veneto); La Piana winery (Emilia Romagna); azienda Alessandra srl (Campania).
B/OPEN IN CONCOMITANZA CON VINITALY E SOL&AGRIFOOD

B/OPEN IN CONCOMITANZA CON VINITALY E SOL&AGRIFOOD

Dal 2 al 5 aprile al padiglione C di Fiera di Verona workshop, degustazioni guidate e incontri B2B sul biologico certificato

Torna B/Open e si affianca a Vinitaly e Sol&Agrifood. La terza edizione dell’unico evento B2B in Italia dedicato esclusivamente al food biologico si svolgerà infatti al padiglione C della Fiera di Verona dal 2 al 5 aprile (clicca per accedere alla pagina della fiera).

Sinergie tra rassegne

Con questa sinergia tra manifestazioni, Veronafiere desidera creare un hub dedicato al food di qualità, che già comprende in Sol&Agrifood prodotti di valore come olio evo, birra artigianale, alimenti tipici che ora, attraverso B/Open, si allarga al mondo del biologico certificato e alle produzioni attente alla sostenibilità.

Nel corso dell’evento sono previsti incontri B2B con delegazioni commerciali selezionate da Veronafiere; workshop, degustazioni guidate e cooking show.

Il workshop con le tendenze del bio

Nell’ambito del salone si terrà, martedì 4 aprile (dalle 11.30 alle 12.30) il talk show “Biologico, da nicchia a mercato” con la partecipazione del Sottosegretario di Stato del Masaf On. Luigi D’Eramo il Presidente di Assocertbio, Riccardo Cozzo (che presenterà i trend di numero operatori e superfici nel 2022 secondo l’osservatorio di Assocertbio), la piattaforma The Fork, che presenterà i risultati di una prima survey sull’utilizzo di ingredienti e prodotti biologici nei ristoranti abbonati all’app.

VINITALY: 54° EDIZIONE RINVIATA AD APRILE 2022

VINITALY: 54° EDIZIONE RINVIATA AD APRILE 2022

Avrà luogo dal 10 al 13 aprile del 2022 la 54° edizione della più importante manifestazione vinicola avente luogo in Italia. Come sempre Verona farà da scenario ad una quattro giorni che già si prevede prolifica di eventi: degustazioni tecniche, walk around tasting e focus sui principali mercati del settore, concepiti e articolati in sei aree tematiche differenti.

Tra queste, una sarà dedicata al prodotto di tipo biologico: il Salone VINITALY BIO, spazio organizzato in collaborazione con FederBIO e consacrato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero. Vedrà al suo interno un’enoteca apposita e la possibilità per i visitatori di accedere a sessioni di degustazioni guidate.

Il Padiglione I sarà dedicato all’INTERNATIONAL WINE HALL, area adibita alla produzione internazionale. Comprenderà una zona Tasting, alla scoperta di vini e distillati provenienti da paesi differenti: Austria, Slovenia, Serbia, Turchia, Croazia, Argentina, Francia, e poi Sud Africa, Venezuela, Libano, Macedonia e molti altri.

Un’altra area dedicata principalmente all’assaggio, all’interno del Padiglione 10, sarà VINITALY TASTING, con un Angolo a cura di Daniele Certilli, The Doctor Wine e della sua Selection.

Non potrà mancare il VINITALY DESIGNwine accessories and innovation.
Un  Salone dedicato agli accessori e complementi per ristorazione e sommelier
con un’ampiezza dedicata di 1.200 mq in più rispetto all’ultima edizione. L’area troverà l’esposizione di prodotti e accessori che completano l’offerta legata alla promozione del vino e alla sua esperienza sensoriale, quali oggettistica per la degustazione, arredi per cantine, packaging personalizzato.

Il Padiglione F, in questa 54° edizione, ospiterà una nuova iniziativa della manifestazione intitolata MICRO MEGA WINESMICRO SIZE, MEGA QUALITY. Un’area curata da Ian D’Agata, celebre wine writer, divulgatore esperto della conoscenza dei vini italiani nel mondo. Lo spazio sarà dedicato alle aziende con piccole produzioni, vitigni sia autoctoni che internazionali, di estrema qualità.

La sesta area sarà ENOLITECH: il Salone internazionale dedicato a tutta la filiera tecnologica applicata alla vitivinicoltura, all’olivocoltura, al beverage, con le possibili soluzioni high-tech e digital. Macchinari e attrezzature per le differenti vasi e tipologie di processo, per un percorso che attraverserà dalla vigna, alla cantina, dal campo al frantoio, passando anche dalla birrificazione.

In attesa della ripresa fisica Vinitaly proseguirà con gli eventi, laddove possibile, nel resto del mondo attraverso il Vinitaly Tour, al fine di rinnovare il contatto tra operatori e produttori.

Un appuntamento di natura ibrida (metà in presenza e metà in digitale) si terrà a San Pietroburgo, in Russia; ma anche in Thailandia, a Bangkok nel mese di Settembre per approdare poi in Sud America, Olanda e altri paesi.

Procederanno in contemporanea le manifestazioni digitali: tra queste Opera Wine – nata dalla collaborazione di Verona Fiere e Vinitaly con l’importante rivista americana Wine Spectator – che si terrà on line il 21 novembre prossimo e che offrirà agli operatori specializzati di tutto il mondo, la possibilità di conoscere i migliori 100 vini italiani. La classifica è appunto redatta da Wine Spector, riconosciuta come autorità internazionale all’interno del settore.

Il 10 e 11 novembre avranno luogo B/Open, la rassegna a cura di Verona Fiere presentata sulla sua piattaforma digitale e dedicata al bio food e al self-care e Wine2Wine Business ForumDigital Edition, programmato per il 23 e 24 novembre. Quest’ultimo un forum internazionale dedicato al wine business e nato nel 2014; nelle sue precedenti edizioni dal vivo, sempre collocato nell’affascinante scenario della città di Verona.

Fonte: Vinitaly

Vinitaly celebra il successo del vino bio italiano nel mondo

Vinitaly: Dal 9 al 12 aprile, va in scena a Verona la 51esima edizione, il salone internazionale dei vini e dei distillati. Si tratta di una delle più importanti fiere del settore, al mondo, prima per superficie espositiva e per numero di operatori esteri presenti.

Durante la kermesse di quest’anno sarà dedicato ampio spazio anche al segmento del vino biologico, sempre più richiesto dai consumatori, sia europei che nel resto del mondo. L’appuntamento è per lunedì 10 aprile con un convegno ad hoc.

Il bio protagonista a Vinitaly

Il successo del comparto bio nel settore vinicolo è testimoniato dalla grande crescita in termini di produzione.

Si stima che la superficie a vigneto coltivata con metodo biologico raggiunga 335mila ettari nel mondo, la stragrande maggioranza in Europa, che conta 293mila ha. In percentuale, la SAU con vigneti bio corrisponde al 4,7% di quella mondiale, con una crescita del 6,7% tra il 2014 e il 2015. Dal 2006, la superficie è triplicata. In Italia, i vigneti biologici sono arrivati a coprire, nel 2015, quasi 84mila ettari, con un buon incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente.

Secondo i dati di Wine Monitor, sono in aumento anche i consumatori. Sempre nel 2015, il mercato ha raggiunto i 205 milioni di euro solo in Italia. Gran parte del business è orientato all’export (137 milioni di euro le revenue), con una predilezione particolare verso Germania, USA e Svizzera.

Per fare il punto sul settore, a partire dalle ore 15, presso la Sala Puccini – Centrocongressi Arena a Verona, si terrà un convegno dal titolo: “Il successo del vino biologico in Europa e nel mondo”. L’appuntamento rientra nelle attività della 51esima edizione di Vinitaly.

Il successo del vino bio? Una questione di qualità

La riflessione del convegno parte da un presupposto fondamentale: il vino bio vince perché ha una qualità migliore. Lo attesta uno studio della University of California. I ricercatori hanno analizzato 74mila rating di vini provenienti da diverse vendemmie, varietà e regioni. Lo studio che ha raccolto i dati è stato poi ripreso da tre pubblicazioni di settore: The Wine Advocate, Wine Enthusiast e Wine Spectator.

La ricerca rivela che i vini biologici hanno ricevuto, in media, una valutazione di 4,1 punti in più (su 100), rispetto alle etichette non bio.

I nostri risultati indicano che la certificazione biologica è associata a un incremento della valutazione di qualità statisticamente significativa”, spiegano i ricercatori.

L’ipotesi è che la messa al bando dei prodotti chimici di sintesi, favorisca la vitalità dei microrganismi nel suolo, esaltando quindi il sapore dell’uva. In questo modo, al vino viene conferita una rappresentazione più autentica del terroir, nonché dell’ambiente naturale dove è cresciuta la vite. Non solo. Alle pratiche bio sono assegnate anche migliori performance dal punto di vista organolettico.

Per approfondire tali evidenze, e sottolineare l’importanza assunta dalla qualità e della certificazione biologica, Vinitaly ha organizzato il focus incentrato specificamente sul comparto biologico.

Vinitaly e il vino bio: il programma

Durante l’evento veronese, a partire dalle ore 15, si alterneranno esperti nel settore della viticoltura bio. Ad aprire il convegno, con un’introduzione dei lavori, Maria Ines Aronadio, Dirigente Ufficio Agroalimentare e Vini – ICE, e Roberto Pinton, consigliere delegato di FederBio.

Con una relazione intitolata “Aspetti tecnici della vinificazione biologica e ricadute sul profilo organolettico. Gestione biologica del vigneto e ricadute su qualità e sanità delle uve”, interverrà poi Enzo Mescalchin della Fondazione Mach. Seguirà “La fase di Cantina e l’esperienza di Barone Pizzini in Franciacorta”, di Leonardo Valenti dell’Università degli Studi di Milano.

Alle 16, appuntamento con Silvia Zucconi di Nomisma con un intervento dal titolo: “Gran Bretagna, Germania, Italia: numeri e tendenze del vino biologico sul mercato Europa”. Il mercato al centro anche nella relazione di Salvo Bonanno, Vice Segretario Generale dell’Italian-American Chamber of Commerce of Midwest, che interverrà sul “Mercato del vino biologico in USA”. Sarà poi la volta del mercato giapponese, con intervento di Marco Colosi, Junior Analyst per l’ItalianChamber of Commerce in Japan.

Spazio infine alla discussione con i partecipanti. Modererà il convegno, Lorenzo Tosi, giornalista.

FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1146

http://www.suoloesalute.it/vino-biologico-nel-2015-raddoppiati-consumatori/