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IL BIOLOGICO NEL PIATTO DELLE SCUOLE VENETE

IL BIOLOGICO NEL PIATTO DELLE SCUOLE VENETE

In Veneto parte il progetto “La tavola sul banco. Mangiando si impara!”, un tour in 75 tappe nelle scuole primarie di tutte le province venete. Obiettivo di Regione del Veneto, Veneto Agricoltura e Ufficio Scolastico Regionale, promotori dell’iniziativa, è quello di educare le giovani generazioni ad una corretta alimentazione per far comprendere l’importanza delle produzioni biologiche e del loro legame con il territorio.

Sensibilizzare il mondo della scuola e le Amministrazioni comunali sui temi della sicurezza alimentare, dell’importanza delle produzioni biologiche e, più in generale, dei rapporti tra i prodotti biologici e il territorio. È questo l’obiettivo del progetto “La tavola sul banco. Mangiando si impara!” che Regione Veneto e Veneto Agricoltura, con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, hanno avviato da metà febbraio scorso.

«La sostenibilità ambientale – elenca Federico Caner, Assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto -, la conoscenza della produzione biologica, la sicurezza alimentare, il rispetto del cibo sono i principali elementi che vogliamo far scoprire ai bambini della fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni».

L’istruzione alimentare è un gioco

«Con semplici giochi e competizioni incentrate sul tema del cibo sarà più facile spiegare ciò che di buono e sano viene prodotto nel nostro territorio, a partire dalla lettura e dalla comprensione delle etichette dei prodotti biologici che acquistiamo. Spiegheremo come poter evitare gli sprechi e l’importanza della stagionalità dei prodotti dell’agricoltura oltre al rapporto che lega un prodotto biologico al territorio».

Il progetto prevede, fino al prossimo mese di maggio, lo svolgimento di ben 75 incontri nelle scuole primarie delle province venete, comprendenti attività didattico-divulgative rivolte ad alunni e insegnanti, ma anche a genitori e operatori. L’intento è quello di far conoscere l’importanza delle produzioni biologiche che, con un occhio sempre attento all’ambiente, ben si coniugano con i principi della corretta alimentazione.

Gli operatori del progetto – che ha metà febbraio hanno iniziato il lungo tour attraverso il Veneto con tappe nelle scuole di Sant’Ambrogio di Valpolicella (Vr), Montagnana (Pd) e Treviso -, per “catturare” l’attenzione dei bambini si sono attrezzati con strumenti didattici ad hoc comprendenti divertenti giochi a tema che spiegano l’importanza di mangiare sano e, in particolare, biologico.

I finanziamenti del Masaf

Il progetto “La tavola sul banco. Mangiando si impara!”, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) attraverso il Fondo per le mense scolastiche biologiche, oltre agli incontri nelle scuole (la prossima settimana saranno coinvolte le scuole di Martellago-Ve e Loreggia-Pd), ha visto la realizzazione di uno studio conoscitivo sulle mense scolastiche del Veneto e lo svolgimento di una serie di seminari e incontri tecnici, a supporto delle Amministrazioni comunali e dei soggetti che erogano servizi di mensa scolastica biologica, finalizzati a costruire modelli di mensa bio conformi con le norme nazionali vigenti.

Fonte: Veneto Agricoltura

IN VENETO CRESCONO GLI ETTARI BIO

IN VENETO CRESCONO GLI ETTARI BIO

In un anno crescita a doppia cifra per vigneti, oliveti e colture proteiche. La superficie regionale arriva così a toccare i 50mila ettari

In Veneto vigneti, oliveti e seminativi a leguminose sono sempre più bio. Andiamo con ordine: secondo Veneto Agricoltura dall’elaborazione dei dati Sinab (Sistema nazionale agricoltura biologica) e dell’agenzia regionale Avepa emerge infatti che i vigneti biologici in regione sono passati da 8.712 ettari del 2020 a 9.607 ettari del 2021 (+10,27%).

Il patrimonio viticolo green

Al primo posto in termini numerici è la provincia di Verona, che passa da 3.339,98 a 3.563,92 ettari (+6,70%), seguita da Treviso che da 1.929,58 ettari a sale a 2.265,90 (+17,43%), Padova da 1.331,15 a 1.478,46 ettari (+11,07), Venezia da 1.265,34 a 1.305,84 (+3,20), Vicenza da 811,20 a 889,12 (+9,60). Fanalini di coda Rovigo e Belluno, che però registrano la maggior crescita in termini percentuali, seppure con numeri ridotti in termini di ettari: Rovigo passa da 24,91 a 79,45 ettari bio (+218,93%) e Belluno da 9,83 a 24,31 ettari (+147,31%).

A spingere in favore delle conversioni è la crescente domanda di vino bio nei Paesi europei, soprattutto in quelli del Nord, dove i consumatori si caratterizzano per la sensibilità per i prodotti sostenibili. Un trend che emerge anche nel mercato degli spumanti bio, per il quale si prevede una grande crescita nei prossimi anni.

Boom per gli oliveti e le colture proteiche

Ma in Veneto non sono solo i vigneti a crescere sul fronte biologico. Veneto Agricoltura segnala infatti anche la forte avanzata degli oliveti, che segnano un +15% dal 2020 al 2021 e delle colture proteiche, come leguminose e da granella, che marcano un buon +25%. La frutta a guscio fa segnare un +3,4, i cereali +3%. Anche il latte segue il trend: 77 gli allevamenti bio, con primato a Vicenza (29), seguita da Belluno (27) e Verona (15). Un fronte, quello biologico, in continua crescita in estensione dei terreni e in produttività, sia sulla spinta degli obiettivi fissati dall’Unione europea sulla sostenibilità, sia per i favori dei consumatori nei confronti di tutto ciò che è coltivato con metodi più naturali.

Negli ultimi dieci anni il biologico in Veneto ha registrato una crescita importante, passando da poco più di 1.500 operatori del 2009 a più di 3.500 del 2019, con un incremento del 126,9% rispetto alla media nazionale del 63% (dati sistema d’informazione bio Sinab). Sono quasi 50.000 gli ettari coltivati con il metodo biologico (dati 2021), con il traino della viticoltura e il mondo delle erbe officinali in forte crescita, con un 30% in più di vendite per quanto riguarda tisane e affini.

Si può crescere ancora

«I dati evidenziano una situazione in continua evoluzione, ma anche uno spazio di ulteriore crescita in Veneto sia in termini di operatori che di superfici -evidenzia Laura Barduca, del settore biologico di Confagricoltura Veneto e presidente provinciale di Padova –. L’agricoltura biologica, con il suo regolamento e i recepimenti nazionali, rappresenta una risposta oggettiva al contrasto dei cambiamenti climatici. Il contesto socioeconomico attuale, unitamente alla complessità burocratica e normativa che interessa il settore, non incentiva però l’entrata di nuovi operatori all’interno del comparto».