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Psr Veneto: al via bando da 2,5 milioni per l’agricoltura bio

Psr Veneto: approvata la delibera che apre i termini per accedere alle risorse per l’agricoltura biologica. Interventi per 2,5 milioni di euro

Passo in avanti per il Psr veneto: la regione ha approvato la delibera che apre i termini per accedere alle risorse d’intervento 11.1.1 – Pagamenti per la conversione in pratiche e metodi di agricoltura biologica.

L’ultimo step per l’approvazione definitiva sarà il parere della terza Commissione del Consiglio Regionale. Una volta ricevuto il via libera, potranno essere aperti ufficialmente i termini per presentare le domande di aiuto.

Psr Veneto: beneficiari e risorse a disposizione

Le risorse complessive messe a disposizione dal bando ammontano a 2,5 milioni di euro. Obiettivo dell’intervento è la diffusione di pratiche agricole sostenibili, in grado di preservare e potenziare la fertilità del suolo, prevenendone l’erosione.

Il bando è rivolto principalmente ad agricoltori rispondenti a determinati requisiti. I beneficiari, infatti, si impegnano a mantenere intatta la fertilità del suolo e l’attività biologica attraverso la rotazione pluriennale delle colture. Tra gli impegni a carico degli agricoltori, anche l’utilizzo di concimi autorizzati per la produzione biologica, la scelta di una difesa fitoiatrica delle colture, che prevede l’impiego di antagonisti naturali, e la scelta di specie e varietà resistenti. Gli impegni dovranno essere mantenuti per cinque anni dalla data di presentazione delle domande.

L’entità degli aiuti disposti per i beneficiari, dipende dal tipo di coltura e dalla sua estensione. Si va dai 909 euro per ettaro delle colture orticole in serra, ai 221 per i pascoli.

Principi di incompatibilità

Le domande non possono essere presentate se, sulle stesse superfici, sono attivi i seguenti tipi di intervento del Psr Veneto 2014-2020:

  • 1.1 – Tecniche agronomiche a ridotto impatto ambientale;
  • 1.3 – Gestione attiva di infrastrutture verdi;
  • 1.4 – Gestione sostenibile di prati, prati seminaturali, pascoli e prati-pascoli;
  • 2.1 – Pagamenti per il mantenimento dell’agricoltura biologica.

L’incompatibilità si estende anche alle misure previste dal Psr 2007-2013.

La scadenza per la presentazione delle domande di aiuto è fissata al 15 maggio 2017.

Per avere maggiori informazioni a riguardo, è possibile rivolgersi agli Sportelli unici agricoli della propria provincia gestiti dall’organismo pagatore Avepa.

Fonte:

http://www.regione.veneto.it/web/guest/dettaglio-banner?_spp_detailId=3103205

 

Psr 2014-2020: Italia “guadagna” il penultimo posto in Europa

Psr 2014-2020: l’Italia guadagna la maglia nera in termini di risorse erogate.

Sembrerebbe, infatti, che il sistema italiano non funzioni al pieno delle sue potenzialità, arrecando un grave danno agli agricoltori del Bel paese.

Ad affermarlo, l’Informatore Agrario, sulla base dei dati inerenti la quota di risorse comunitarie spese per gli interventi di Psr 2014-2020 a tutto dicembre 2016.

Il nostro Paese guadagna infatti la penultima posizione, con appena il 6,2% dei fondi erogati ai beneficiari. Peggio di noi fa soltanto Malta. Una magra consolazione, considerato che la media europea complessiva è del 14,2%.

Le statistiche europee ufficiali, afferma il giornale, attestano che l’Italia corre a velocità dimezzata rispetto agli altri Paesi, non riuscendo a investire i fondi a disposizione.

In testa alla classifica la Finlandia, con il 35,2% delle risorse spese. Seguono l’Austria (26,9%), il Portogallo (26,4%), la Francia e la Germania a pari merito con il 14,7% di fondi investiti.

Psr 2014-2020: quanto hanno speso le Regioni?

Se guardiamo più da vicino i dati del nostro Paese, ci accorgiamo che soltanto due tra Regioni e Province viaggiano a una velocità di spesa superiore alla media europea. Tra queste, le migliori sono la provincia di Bolzano, che è riuscita a erogare il 19,8% dei fondi a disposizione, e la regione Veneto, a quota 15,6%.

Le situazioni più critiche sono quelle del Friuli Venezia Giulia, con soltanto lo 0,76% di spesa, e della Valle d’Aosta, ferma allo 0,67%.

Anche le Regioni che si affidano a un proprio organismo pagatore non riescono a stare al passo con gli altri stati membri. Il Piemonte ha erogato solo il 4,9% dei fondi, con una intensità di spesa tre volte inferiore rispetto alla media dell’intera UE.

Un grave ritardo che penalizza gli agricoltori italiani. I dati, sottolinea l’Informatore Agrario, evidenziano infatti come risorse finanziarie essenziali per aumentare la competitività del settore, le prestazioni ambientali, la sostenibilità, ma anche per la vitalità dei territori rurali, l’innovazione e l’informazione stentino a essere trasferite a favore dei beneficiari. Un sistema lento che non consente di trasformare i fondi a disposizione in investimenti concreti e azioni virtuose a vantaggio di tutti, della collettività, dell’ambiente e delle imprese.

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3229

http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/38384/mercati-e-imprese/psr-italia-maglia-nera-in-europa

Sviluppo Rurale, il Mipaaf: “Via libera a 40mila domande per 50 milioni di euro”

L’Autorità di gestione del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale (PNSR) ha approvato una lista 40mila domande ammesse al sostegno per l’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante. Lo rende noto il Mipaaf (Ministero delle politiche agricole) con una nota.

Sviluppo Rurale: 50 milioni di euro per assicurazioni agevolate

L’intervento rientra nell’ambito del PNSR 2014-2020 e nello specifico riguarda la sottomisura 17.1 del 2015. L’Autorità di gestione ha pubblicato sul sito del Mipaaf l’elenco delle 40mila aziende ammesse al sostegno. Tra di esse, quasi duemila domande presentate da nuove imprese assicurate.

L’elenco, corredato della “Spesa ammissibile a contributo” e del “Contributo concedibile”, è consultabile a questo link:

Complessivamente, il provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 50 milioni di euro.

Per completare le operazioni, le imprese ammesse dovranno presentare nei prossimi giorni le domande di pagamento necessarie. Attraverso tale adempimento, previsto dalla normativa europea, sarà possibile sbloccare definitivamente l’erogazione dei contributi pubblici in favore delle imprese agricole.

Sviluppo Rurale, il Mipaaf: “Un passo avanti importante”

Nella nota, il dicastero presieduto da Maurizio Martina ha espresso soddisfazione per la grande mole di domande ammesse.

Si tratta, scrivono dal ministero, di “un passo avanti importante per il mondo agricolo. Con un accesso più semplice agli strumenti di gestione del rischio, infatti, le aziende agricole potranno cogliere tutte le opportunità introdotte con il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale. L’obiettivo è aumentare il numero delle imprese del settore assicurate, favorendo ad esempio la diffusione delle polizze innovative e dei fondi di mutualità per la stabilizzazione dei redditi”.

Psr: rendicondati 850 milioni di euro

A distanza di un anno dall’approvazione della Commissione Ue dei Programmi di sviluppo rurale delle regioni italiane e a 2 dall’inizio della Programmazione 2014-2020, PianetaPsr traccia un primo bilancio del programma in Italia.

Ad oggi sono stati rendicondati circa 850 milioni di euro. Le performance migliori sono state registrate nei settori delle immobilizzazioni materiali, delle indennità e dei pagamenti agro-climatico-ambientali.

Rispetto al primo semestre 2016, Pianeta Psr rileva un leggero rallentamento per quanto riguarda la spesa effettiva: nel terzo trimestre di quest’anno sono stati infatti rendicontati 129 milioni di quota FEASR, per una corrispondente quota di 261 milioni di euro di spesa pubblica. A fine giugno, per il secondo trimestre gli stessi parametri ammontavano rispettivamente a 174 milioni (quota FEASR) e 330 milioni (spesa pubblica).

Nel dettaglio, sono le regioni del centro-nord ad aver fatto registrare una performance migliore: 128 milioni di euro di spesa pubblica, a fronte dei 79 milioni registrati nel centro-sud.

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10744″https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10744

http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1665″http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1665

Psr 2014-2020: nuove opportunità in agricoltura per duemila giovani italiani

Il Psr come veicolo per invogliare le giovani a generazioni a investire tempo e talento nel settore agricolo. È questo quanto emerge da un’analisi di Enrica Ruggeri (Ismea) sull’applicazione del Programma di sviluppo 2014-2020 da parte delle regioni italiane.

Tutte le iniziative pubbliche a favore dei giovani agricoltori (misura 6.1) previste dai Psr hanno una dotazione complessiva di 1,86 mld, buona parte dei quali ancora da erogare da qui al 2020. Si tratta del 10% del totale della spesa totale prevista e del 36% degli stanziamenti per la redditività e la competitività del settore agroalimentare. Ad oggi, sono 24 i bandi pubblici per l’allocazione delle risorse. Dieci di essi sono tuttora aperti. Misure che hanno interessato la quasi totalità delle regioni italiane.

Alcune amministrazioni hanno già erogato una parte dei fondi; altre invece hanno tuttora degli avvisi aperti per il finanziamento di attività agricole giovanili. La Sardegna, per esempio, ha impiegato l’80% della dotazione complessiva, pubblicando due diversi bandi, entrambi in scadenza a gennaio 2017. Si colloca così al primo posto tra le regioni italiane per percentuale di risorse da stanziare. Al secondo posto troviamo la Calabria, che ha liberato risorse pari al 76% del totale, con un bando in scadenza il 14 novembre prossimo. A seguire la Lombardia con il 70% di aiuti: la regione ha finanziato iniziative in scadenza nel dicembre 2017.

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Per quanto riguarda, invece, le risorse già erogate la Toscana è prima in Italia: la giunta ha infatti trasferito ai giovani agricoltori il 63% del totale della dotazione finanziaria. Hanno chiuso le prime graduatorie anche Emilia Romagna, Veneto, Molise, Umbria, Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano. In totale sono quasi 2mila (1.997) i giovani beneficiari, con un finanziamento complessivo di circa 80 milioni di euro, sui 390 stanziati dalle Regioni in questa prima fase del Psr.

Sul fronte degli investimenti per il ricambio generazionale nelle imprese agricole, Sicilia, Campania e Puglia sono le tre regioni ad aver stanziato di più in termini assoluti. In termini relativi, “vincono” invece Veneto, Puglia e Campania.

Non si tratta unicamente di investimenti in nuove aziende. Nel Psr, in particolare nel “Pacchetto giovani” sono state messe in campo anche iniziative di formazione e sviluppo: accompagnamento dei giovani nel percorso di avviamento aziendale, acquisizione di nuove competenze, stanziamento di risorse per la competitività e l’innovazione.

FONTI:

http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1642

PSR Marche: bando per GO in materia di produttività e sostenibilità

La Regione Marche ha pubblicato un Bando per l’attuazione della Sottomisura 16.1 – Azione 1 del Piano di Sviluppo Regionale 2014-2020. La misura è intitolata “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura – Fase di Setting-Up” e prevede una dotazione finanziaria di 600mila euro.

L’obiettivo del bando, indicato dall’ente, è di “rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione, sostenendo la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi (G.O.) del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura per la realizzazione di progetti in tale ambito e la partecipazione alle attività della rete PEI“.

 

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La misura è destinata ai Gruppi Operativi (GO) del PEI, costituiti ai sensi dell’articolo 56 del Reg. UE 1305/2013. All’interno dei GO, possono essere coinvolti:

  • Imprenditori agricoli e forestali (sia come singoli che in forma associata)
  • Imprese di trasformazione e commercializzazione
  • Enti e Istituti di ricerca
  • Fornitori di servizi, sia pubblici che privati.
  • Altri soggetti del settore agroalimentare, dei territori rurali e della società civile. In quest’ultima categoria rientrano anche le organizzazioni non governative e gli “innovation broker”, quali facilitatori del progetto.

La Regione interverrà, in maniera preferenziale, sulle seguenti aree tematiche, in linea con le strategie regionali delle Smart Specialization e in coerenza con l’Accordo di Partenariato:

  • Tutela della biodiversità, dei servizi eco sistemici, la funzionalità del suolo e la gestione sostenibile delle risorse idriche;
  • Tecniche a basso impatto ambientale e biologiche;
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Risparmio energetico e utilizzo delle energie rinnovabili;
  • Tutela dell’assetto idrogeologico del territorio;
  • Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari e dei cibi funzionali ad una dieta sana ed equilibrata;
  • Introduzione dell’innovazione sociale nelle aziende agricole.

Le spese ammissibili riguardano la fase di setting-up e in particolare i costi per: studi di fattibilità e sostenibilità finanziaria, costituzione del nuovo GO, di animazione (affitto locali, noleggio attrezzature, etc.), progettazione delle attività, redazione dell’accordo di cooperazione e regolamento interno e redazione del Piano di Progetto del costituendo GO.

Le domande vanno presentate entro il 7 Ottobre 2016. L’istanza sarà presentata dal soggetto capofila del GO, su delega dei partner, tramite SIAR (Sistema Informativo Agricolo Regionale) delle Marche, accedendo a questo indirizzo: http://siar.regione.marche.it

FONTI:

http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16161

http://agricoltura.regione.marche.it/Home/AreeGenerali/ProgrammadiSviluppoRurale20142020/BandoSottomisura161.aspx

http://agricoltura.regione.marche.it/Portals/0/Documenti/ProgrammazionePSR20142020/Bandi/Sottomisura%2016_1/DDS_AEA_2016_0493_A.pdf

 

Psr: nel primo trimestre 2016 spesi 129milioni di euro

PSRAmmontano a 129milioni di euro, pari a 65 milioni di quota comunitaria, i fondi investiti da 14 regioni nei primi tre mesi del 2016 nell’ambito dei Programmi di sviluppo rurale (Psr).

Al primo posto si piazza la Calabria, con 30,8 milioni di euro; segue al secondo posto la Lombardia con 20,5 milioni di fondi investiti, la Sicilia con 19,3 milioni e la Toscana con 16,4 milioni di euro.

Scorrendo la graduatoria, troviamo la Sardegna (8,74 milioni), l’Emilia Romagna (7,41 milioni), e il Veneto (7,09).

In coda alla classifica delle regioni che hanno già rendicontato ci sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania e la Provincia di Trento. Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Molise e Lazio non hanno ancora dato comunicazione delle spese effettuate nell’ambito dei Psr.

Ma come sono stati investiti questi fondi?

Buona parte delle risorse sono confluite in progetti avviati nella passata programmazione, trovando il loro naturale completamento con il nuovo budget dei Psr 2014-2020.

Le principali misure finanziate sono: immobilizzazioni materiali, con una spesa di 23,5 milioni di euro, seguite dall’agricoltura biologica, con 12,3 milioni di euro, gli investimenti forestali (9,5 milioni di euro) e le indennità soggette a vincoli naturali (3,9 milioni di euro).

Nonostante l’ottimo avvio di programmazione, alcune regioni rimangono però ancora al palo con un avanzamento di spesa pressoché nullo. Parte dei ritardi è dovuta all’aumento della complessità della nuova struttura dei PSR 2014-2020, combinata con le difficoltà amministrative mai superate della precedente programmazione.

A risollevare la situazione potrebbe contribuire la proroga al 15 giugno, concessa dall’Unione europea, dei termini per la presentazione della domande relative alle misure a superficie e connesse agli animali che avrà sicuramente un effetto di stimolo sulla spesa nel secondo semestre dell’anno.

Da inizio programmazione, sono stati spesi complessivamente 265 milioni di euro, pari a 124 milioni di euro di quota FEASR ai quali è necessario aggiungere il prefinanziamento del 1% annuo (per i primi tre anni di spesa) pari a 313 milioni di euro che rappresenta il volano di spesa essenziale nei primi anni.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/06/01/psr-129-milioni-di-euro-spesi-nel-primo-trimestre-2016/49038

http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1594