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GRANO BIOLOGICO PIÙ SICURO? UNO STUDIO DIMOSTRA MENO TOSSINE DA MUFFA RISPETTO AL CONVENZIONALE

GRANO BIOLOGICO PIÙ SICURO? UNO STUDIO DIMOSTRA MENO TOSSINE DA MUFFA RISPETTO AL CONVENZIONALE

Una metanalisi internazionale ribalta un vecchio mito: i cereali bio contengono meno micotossine e offrono benefici nutrizionali superiori

 

Negli ultimi anni, l’agricoltura biologica ha guadagnato attenzione per i suoi vantaggi ambientali e nutrizionali. Ma un dubbio era rimasto aperto: il grano biologico è più esposto alle muffe tossiche? Secondo una recente metanalisi pubblicata su Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety, la risposta è no. Anzi, il grano biologico potrebbe contenere meno tossine da muffa rispetto a quello coltivato con metodi convenzionali.

Lo studio, frutto di un’analisi su scala globale, è stato condotto dal Dipartimento di Nutrizione dell’Università di Oslo, con il contributo del professor Per Ole Iversen e del professor Carlo Leifert, esperto di agricoltura biologica. I risultati hanno mostrato che per alcune tipologie di muffe non c’è alcuna differenza tra i due sistemi di coltivazione, mentre in molti casi il grano bio risulta meno contaminato da micotossine.

“Il mito secondo cui i cereali biologici sarebbero più soggetti a muffe è stato smentito”, afferma Iversen. “Questi risultati, sorprendentemente coerenti e documentati a livello globale, rappresentano una svolta nella percezione della sicurezza del biologico”.

Cereali bio: più nutrienti e meno rischi

Oltre al tema delle tossine, lo studio ha confermato che frutta, verdura e cereali biologici presentano un contenuto più elevato di antiossidanti e micronutrienti rispetto ai prodotti convenzionali. Questo si traduce in potenziali benefici per la salute umana, un aspetto che fino a oggi mancava di conferme su larga scala.

Inoltre, gli autori sottolineano il valore interdisciplinare della ricerca: la metanalisi combina evidenze da nutrizione, agronomia e salute pubblica, rafforzando ulteriormente le sue conclusioni.

 

Per approfondimenti:

https://sinab.it/bionovita/i-cereali-biologici-hanno-meno-tossine-da-muffa-rispetto-ai-cereali-convenzionali-i-risultati-di-uno-studio/

UNA RICERCA INDAGA L’IMPATTO DI UNA DIETA BIOLOGICA SULLA SALUTE

UNA RICERCA INDAGA L’IMPATTO DI UNA DIETA BIOLOGICA SULLA SALUTE

Una recente rassegna sistematica pubblicata sull’European Journal of Clinical Nutrition confronta l’impatto sulla salute del consumo di alimenti biologici con quello delle alternative convenzionali.

Due degli studi osservazionali esaminati dalla rassegna hanno indagato il legame tra consumo di cibo biologico e cancro. Uno studio di coorte francese su 68.946 adulti ha scoperto un rischio ridotto del 25% di sviluppare cancro tra chi mangiava più cibi biologici (in particolare cancro al seno postmenopausale e linfomi), mentre uno studio su 623.080 donne nel Regno Unito non è riuscito a identificare alcuna associazione significativa tra consumo di cibo biologico e probabilità di sviluppare qualsiasi tipo di cancro, fatta eccezione per un rischio ridotto di linfoma non-Hodgkin.

Dato che il rischio di cancro è influenzato da molti fattori, questi risultati vanno interpretati con cautela.

Diversi studi hanno riportato che un maggiore consumo di cibo biologico è associato a un peso corporeo inferiore e a un minor rischio di obesità e ciò anche quando si controllavano i fattori legati allo stile di vita.

Da alcuni studi è risultato che consumare cibi biologici può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e migliorare la salute cardiometabolica.

Altri hanno dimostrato che l’assunzione di cibo biologico era associata a tassi più bassi di ipertensione, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari. Nelle donne incinte che consumavano ortaggi biologici sono risultati ridotti i rischi di pre-eclampsia, diabete gestazionale e obesità.

Uno studio ha scoperto che il 70% di 566 consumatori di alimenti biologici ha segnalato un miglioramento della salute, tra cui una migliore immunità, energia, benessere mentale e funzionalità gastrointestinale (ma il restante 30% non ha segnalato benefici evidenti per la salute).

Il consumo di cibo biologico è stato anche collegato a livelli più bassi di alcuni biomarcatori infiammatori e livelli più alti di nutrienti benefici come carotenoidi, magnesio e acido linoleico. Ma nei consumatori di cibo biologico sono stati osservati anche livelli più bassi di ferro.

Studi sull’esposizione ai pesticidi hanno mostrato residui significativamente inferiori negli individui che consumano cibi biologici: chi aveva consumato principalmente una dieta biologica ha mostrato l’89% in meno di metaboliti di pesticidi nelle urine rispetto a chi aveva seguito una dieta convenzionale.

Le conclusioni dell’equipe responsabile della rassegna sono che il consumo di alimenti biologici è associato a una riduzione dei rischi cardiometabolici e a una minore esposizione ai pesticidi, mentre non dono definitivi i dati sugli effetti a lungo termine sul rischio di cancro e sulla superiorità generale in termini di salute.

Va poi tenuto presente che è più probabile che chi mangia principalmente cibi biologici abbia complessivamente stili di vita più sani, il che potrebbe influenzare i risultati.

In conclusione, sono necessari ulteriori studi clinici per stabilire un nesso causale tra consumo di alimenti biologici e risultati sulla salute.

 

Qui la rassegna: Poulia, K., Bakaloudi, D. R., Alevizou, M., et al. (2024). Impact of organic foods on chronic diseases and health perception: a systematic review of the evidence. European Journal of Clinical Nutrition. https://www.nature.com/articles/s41430-024-01505-w