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IL BIOLOGICO PUNTI SULLE RISORSE UMANE

IL BIOLOGICO PUNTI SULLE RISORSE UMANE

La formazione di tutti i diversi Attori del Sistema è un asset più che mai strategico e fondamentale in questo momento per il mondo del Biologico. L’appello lanciato al Sana di Bologna da AssocertBio.

La formazione delle risorse umane, sia nel Sistema di Controllo e Certificazione sia lungo tutta la filiera del Biologico, dalla produzione alla distribuzione, rappresenta un valore centrale, un fondamento per l’intero settore e un’opportunità per le nuove generazioni. È l’appello lanciato da AssocertBio al mondo del biologico durante la 34° edizione del Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale.

 Il ruolo di Assocertbio

Durante i quattro giorni di incontri e dibattiti che hanno scandito l’appuntamento bolognese, sono stati tanti gli spunti di riflessione e le sfide messe sul piatto di un settore in cui AssocertBio gioca un ruolo da protagonista, rappresentando più del 95% delle certificazioni bio del nostro Paese.

La competenza al centro

In un contesto come quello attuale, contraddistinto da un rallentamento dei consumi interni, ma allo stesso tempo da un aumento del numero degli operatori bio così come da una significativa crescita dell’export, aumenta la consapevolezza dell’importanza di puntare sulle persone e sulle competenze. «L’entrata in applicazione, a partire dal 01 gennaio 2022, del nuovo regolamento europeo, è avvenuta in un contesto a dir poco complesso, contraddistinto dall’aumento del prezzo delle materie prime, dei costi energetici e dell’inflazione» commenta Domenico Corradetti, segretario generale della associazione che rappresenta dodici enti certificatori del Biologico italiani.

La riforma del Reg. 2018/848

«Il Reg. (UE) n. 2018/848 oltre a disporre che la produzione biologica sia soggetta a “controlli ufficiali” – conformemente al regolamento (UE) 2017/625 – rende ancora più centrale il ruolo degli operatori, che devono rispondere a diversi adempimenti (ad esempio l’implementazione di un sistema di gestione bio, la redazione di una relazione tecnica, l’adozione di misure preventive e precauzionali, ecc.), che presuppongono il saper disporre di un mix di competenze e conoscenze».

Formazione professionale continua

Secondo Domenico Corradetti, segretario di AssocertBio, la formazione e il continuo aggiornamento, utili e strategici per il futuro del comparto, dovrebbero riguardare non solo le aziende ma anche tutte le figure professionali che, insieme alla filiera, costituiscono il Sistema del Biologico: si va, ad esempio, dal personale degli Organismi di Certificazione agli Ispettori, dall’Autorità Competente (Ministero, Regioni e province autonome) fino ai centri di assistenza agricola e ai consulenti.

«Siamo tutti chiamati, ogni giorno e con sempre maggior forza, a rassicurare il consumatore, che in un quadro contraddistinto da grandi incertezze, ha ancor più bisogno di garanzie su quello che acquista per la sua alimentazione. Noi enti di certificazione giochiamo un ruolo fondamentale: non a caso il Decreto Controlli (Dlgs 20/2018) ha stabilito dei requisiti ben precisi per il personale, per gli Ispettori e i professionisti che collaborano con gli Organismi di Certificazione del Biologico in termini di esperienza, di formazione iniziale e di titoli di studio.

Il bio sale in cattedra

In merito a questi ultimi segnaliamo la necessità di aumentare il numero di ore di lezione (in aula e di esercitazioni) dedicate all’insegnamento del metodo di produzione Biologico (in tutte le fasi e per tutte le tipologie di attività) nella Didattica prevista negli Istituti Tecnici così come nei corsi di Laurea delle Facoltà di Agraria. La conoscenza della legislazione del comparto, prerequisito fondamenta-le, non può che essere, infatti, complementare alla conoscenza delle tecniche del metodo di produzione: la combinazione di questi due fattori potrebbe essere una delle leve da utilizzare affinchè la virtuosità del sistema Biologico italiano continui ad eccellere.

Atteggiamento costruttivo

All’interno di un momento storico cruciale per il mondo del Biologico, secondo AssocertBio il ruolo di un’associazione è quello di riuscire a stimolare in modo costruttivo il settore. Diventa quindi fondamentale dare vita a una community di figure sempre più preparate e in grado anche di veicolare in maniera corretta le informazioni che poi vengono fornite ai consumatori finali. «Oggi gli operatori devono avere a disposizione, direttamente o tramite consulenti e collaboratori, una cassetta degli attrezzi molto composita e ricca di strumenti.

Il “Giurista del biologico”

Vi è la necessità di fare della formazione un obiettivo da condividere con l’intero settore del Biologico. Va in questa direzione, ad esempio, il Corso di Alta Formazione per “Giurista del Biologico” – organizzato dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) e Ismea – la cui seconda edizione è stata presentata   – lo scorso 10 settembre al Sana – in uno specifico convegno durante il quale siamo stati chiamati anche noi di AssocertBio a dare un contributo».

Si tratta di un passaggio culturale da compiere tutti insieme, che comporta saper vivere la formazione non solo come un dovere, ma come un’opportunità di crescita e miglioramento, utile per individuare i punti di criticità trovando gli strumenti per risolvervi. «La parola d’ordine – conclude Corradetti-  deve essere: formazione continua».