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SISTEMA ALIMENTARE E CAMBIAMENTO CLIMATICO: IL CIRCOLO VIZIOSO CHE CERCA LA VIRTÙ

SISTEMA ALIMENTARE E CAMBIAMENTO CLIMATICO: IL CIRCOLO VIZIOSO CHE CERCA LA VIRTÙ

Un anno difficile il 2021 per l’agricoltura italiana. A evidenziarlo è il WWF, che racconta come le ripercussioni del cambiamento climatico abbiano agito sull’agricoltura italiana e il sistema alimentare.

È stato pubblicato il 16 ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, il report del WWF dal titolo: “2021 effetto clima: l’anno nero dell’agricoltura italiana”.

Il report parla chiaro, le ripercussioni della crisi climatica sul mercato dell’ortofrutta nel nostro paese, sono state importanti e si riflettono oltre che sulla tavola, nelle tasche.

I dati riportati dall’Organizzazione, parlano di un danno sulla produzione di miele fino al 95% rispetto al 2020 e dell’olio d’oliva fino all’80%, penalizzato in particolare in alcune regioni del centro nord.

Negli ultimi 10 anni l’affacciarsi di eventi climatici estremi nel nostro paese, – come il riscaldamento: con un incremento del 20% rispetto alla temperatura media della regione mediterranea – sono costati al comparto agricolo circa 14 miliardi e questo inizia ad avere conseguenze evidenti anche per alimenti alla base della nostra dieta sostenibile, come frutta e verdura.

La frutta ha incontrato nel 2021 un calo medio del 27% della produzione, con picchi del 69% in meno, come nel caso delle pere. Un frutto su quattro è andato perduto, racconta il report; a causa delle gelate, della siccità e della grandine.

Gravi difficoltà le hanno riscontrate anche le filiere di trasformazione, che a causa del caldo torrido dell’ultima estate, hanno assistito a un’accelerazione della maturazione del pomodoro che ha generato una perdita del 20% del raccolto, data da una difficoltà nel trasporto e nella trasformazione di questo.

Il nostro sistema alimentare sta vivendo una sorta di circolo vizioso, nel quale è condizionato dal cambiamento climatico, – produzione e costi risentono del manifestarsi di calamità estreme -, ma al contempo, la sua stessa produzione, distribuzione e il consumo di cibo, lavorano come cause dirette del cambiamento climatico.

Non a caso, il 37% delle emissioni di gas serra, deriva dal sistema alimentare e un terzo di questo, è causato dallo spreco.

Ma come trasformare il circolo vizioso in virtuoso?

La FAO tratteggia alcune soluzioni e pone l’accento sul cuore della faccenda, scegliendo il tema della Trasformazione dei sistemi alimentari in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Ma non è la sola:

«L’agricoltura biologica rappresenta una soluzione duratura non solo alla produzione sostenibile di cibo, ma anche alla riduzione della produzione di gas serra da parte del comparto agricolo: lo stoccaggio di carbonio nel suolo, indotto dalla concimazione organica, potrebbe ridurre drasticamente le emissioni dell’intero comparto» aggiunge Eva Alessi, Responsabile dell’area Sostenibilità del WWF.

«L’approccio agroecologico è un elemento imprescindibile. L’agricoltura bio può offrire a livello globale un contributo fondamentale per rafforzare il ruolo svolto dagli agricoltori nella produzione di cibo e nella tutela e salvaguardia dell’ambiente, dei suoli e della biodiversità» aggiunge Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.

Intanto, molti sono stati gli eventi in Italia e nel mondo, per celebrare e innescare piccoli grandi circoli virtuosi durante il pretesto della Giornata mondiale dell’Alimentazione. Il capoluogo dell’Emilia Romagna, non si è smentito in quanto a creatività e ingegno in chiave sostenibile, organizzando tra gli altri, eventi di Showcooking con chef impegnati in ricette rigorosamente antispreco alimentare.

Scintille diffuse a livello globale, per dipanare consapevolezza e azioni propositive, verso un sistema alimentare che intende smarcarsi dai vizi, per conquistare le virtù di una vera transizione agroecologica.

Fonte: My fruit