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GLI ITALIANI E IL CONSUMO

GLI ITALIANI E IL CONSUMO

COOP mette a disposizione l’anteprima dell’edizione 2024 del suo tradizionale rapporto sui consumi e gli stili di vita degli italiani (di oggi e di domani)

Il rapporto, come al solito molto interessante, dedica spazio anche alla relazione tra consumatori e prodotti biologici, le cui vendite nel 2023 in Italia hanno raggiunto 5,5 miliardi di euro in valore assoluto, cui si aggiungono esportazioni per 3,6 miliardi di euro) con un aumento rispettivamente del 9% e dell’8% rispetto al 2022.

Dopo due anni con risultati inferiori, nel 2024, i consumi domestici di prodotti biologici sono cresciuti complessivamente in tutti i canali di vendita.

A mettere le carrello prodotti biologici nel 2023 sono stati 24,8 milioni di famiglie; le prospettive per il futuro sono promettenti: 9,6 milioni di persone hanno manifestato l’intenzione di acquistarli nei prossimi 12-18 mesi.

Altri dati:

il 22% degli italiani ha già ridotto o eliminato la carne dalla dieta; il consumo di quella rossa è destinato a calare di più nei prossimi 12/18 mesi;

1 giovane su 2 ha eliminato o ridotto il consumo di carne, il 36% valuta di fare questa scelta in futuro, l’82% potrebbe arrivare a una dita prevalentemente vegetale e comunque con un ridotto consumo di proteine animali;

-l’importanza della sostenibilità nelle scelte alimentari degli italiani è evidente, con il 91% che le dà un peso notevole. Il 62% la considera cruciale e il 29% ne fa un punto centrale. Solo il 9% le attribuisce poca o nessuna importanza.

– per gli italiani, un alimento sostenibile deve rispettare l’ambiente (28%), avere un packaging ecologico (13%) e il marchio biologico (5%). Altri fattori rilevanti sono la produzione locale, una filiera controllata, l’uso di materie prime italiane, il rispetto dei diritti dei lavoratori e un prezzo equo.

– gli italiani sono tra i consumatori più attenti alla sostenibilità in Europa. Con 14 milioni di persone preoccupate per la crisi ambientale, il 67% pensa che ciò porterà a una riduzione degli sprechi alimentari e il 45% ritiene necessario ridurre i cibi ad alto impatto ambientale. Inoltre, il 35% prevede un aumento dei consumi di prodotti freschi rispetto a quelli trasformati, indicando una crescente responsabilità e attenzione alla salute.

Il rapporto si può leggere in italiano a pagina https://italiani.coop/

IL PIANO D’AZIONE EUROPEO SUL BIO E LE AZIONI DI PROMOZIONE

IL PIANO D’AZIONE EUROPEO SUL BIO E LE AZIONI DI PROMOZIONE

Il progetto Being Organic di Ifoam, Federbio e Naturland spinge a promuovere un livello di consumo in armonia con ‘obiettivo di triplicare la superficie bio europea

Con circa 2,2 milioni di ettari coltivati a bio, l’Italia è tra i Paesi europei più green. Ha la più elevata percentuale di superfici bio sul totale (17,4%), contro una media europea del 9%, e il primato degli operatori dedicati a questo, ovvero 86.144. Numeri che rafforzano il nostro sistema produttivo bio rendendoci il primo Paese in Europa, e secondo al mondo, per l’export di alimenti biologici, con oltre 2,9 miliardi di euro, il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale.

Il piano

Un record che agevola il nostro Paese nella realizzazione dell’obiettivo del New Green deal europeo di arrivare al 25% di superficie bio entro la fine del decennio.

Proprio per supportare il al Piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica dell’Ue, Ifoam Organics Europe (Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura bio), FederBio e Naturland hanno promosso il progetto transnazionale Being Organic.

La promozione

Da metodo agricolo il biologico sta infatti diventando uno strumento al centro delle politiche dell’Unione, che con il Piano d’azione ha definito gli strumenti per un incremento, non solo della produzione ma anche dei consumi, per poter cogliere i benefici ambientali, economici e sociali che comporta questa forma di agricoltura sostenibile e certificata. Al fine di incrementare produzioni e consumi di prodotti bio, il Piano d’azione Ue ritiene fondamentali anche le iniziative dedicate alla promozione del biologico, cui la Commissione intende destinare almeno il 30% dei prossimi bandi relativi all’area “Agricoltura, silvicoltura e zone rurali”. In questo contesto si inserisce il progetto Being Organic che, come piattaforma di iniziative e programmi a supporto della realizzazione del Piano d’azione Ue, punta a comunicare i valori del biologico europeo.

NEL PANIERE ISTAT ENTRANO ANCHE L’ORTOFRUTTA BIO

NEL PANIERE ISTAT ENTRANO ANCHE L’ORTOFRUTTA BIO

È la prima volta che vengono considerati i prodotti bio per l’elaborazione dellìindice dei prezzi al consumo e secondo Coldiretti è un riconoscimento indiretto del valore di un settore arrivato a quasi 4 miliardi di euro di valore

Frutta e verdura biologiche entrano nel paniere dell’Istat per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo. È una conferma indiretta della sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori verso la sostenibilità nel piatto. Coldiretti ricorda infatti che, in base ai dati Nielsen, quasi nove famiglie italiane su dieci (89%) hanno acquistato questi prodotti almeno una volta.

New entry vitaminica

L’aggiornamento da parte dell’Istat considera l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo nel 2023. La lista di ortofrutta bio “new entry” comprende arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle.

I canali di distribuzione

«Il valore degli acquisti di prodotti biologici – fa sapere Coldiretti – ha raggiunto la cifra di oltre 3,9 miliardi di euro, con la grande distribuzione a rappresentare il canale di vendita principale».

L’exploit del maggior incremento delle vendite (+5%) si registra però nei mercati contadini assieme ai Gas (Gruppi di acquisto solidale) e ai piccoli negozi.

A spingere il fenomeno è la leadership dell’Italia a livello europeo con 86mila imprese e il 17% della superficie coltivata a bio contro una media Ue del 9%. In 10 anni la superficie coltivata è raddoppiata (+99%), salendo alla cifra record di quasi 2,2 milioni di ettari, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea e arrivando molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030.