Suolo e Salute

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Concluso il progetto di twinning con la Macedonia

Si è svolta il 17 novembre scorso a Skopje, Macedonia, la conferenza di chiusura del progetto “Produzione biologica e protezione della qualità dei prodotti agroalimentari”. Si tratta di un’iniziativa di gemellaggio amministrativo (“twinning”) finanziato dall’Unione Europea e nato con l’intento di supportare lo sviluppo del settore agricolo macedone tramite il sostegno ed il rafforzamento delle strutture istituzionali e amministrative deputate allo sviluppo agricolo e rurale. Per ottenere questi risultati, il progetto si è avvalso del supporto del Mipaaf insieme al Direttorato Generale Agricoltura della Regione Emilia – Romagna, mentre sul fronte macedone il beneficiario principale del progetto è stato il Mafwe, il Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Gestione delle Acque della Repubblica di Macedonia. Il progetto, avviato nell’aprile 2013 e conclusosi nel novembre di quest’anno ha avuto una durata complessiva di 19 mesi ed ha potuto beneficiare di un budget di quasi 700.000 euro. Partner operativi del progetto numerosi stakeholders sia pubblici che privati: l’Ispettorato statale per l’agricoltura, l’Agenzia per la sicurezza alimentare e veterinaria, il Laboratorio fitosanitario statale, l’Istituto per l’accreditamento, gli Organismi di controllo privati, le associazioni di produttori, le associazioni di consumatori, le federazioni di produttori e le università. Tra gli esiti del progetto, un netto avanzamento sul fronte dell’armonizzazione della normativa, conformemente ai regolamenti europei vigenti, un importante contributo alla strategia nazionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (anche grazie a misure quali i progetti di filiera integrati), un prezioso supporto sul fronte dei controlli sulla produzione sia convenzionale che biologica, e l’importante accreditamento del laboratorio fitosanitario macedone per l’analisi dei residui di pesticidi sui prodotti ortofrutticoli. Inoltre, nell’ambito del progetto, sono state realizzate diverse attività di divulgazione, sensibilizzazione e informazione rivolte sia al mondo agricolo che ai consumatori macedoni, per aggiornarli circa le novità introdotte grazie al progetto.  Chi volesse approfondire può consultare la scheda informativa del progetto a questo indirizzo.

Fonte: Sinab, Mipaaf

Coldiretti: effetti preoccupanti del caldo record di novembre

In un comunicato basato sugli ultimi dati Ucea, Coldiretti sottolinea i rischi connessi alle insolite temperature registrate nel corso del mese novembre, decisamente superiori alle medie stagionali, e che hanno determinato “un caldo record in Italia, con la colonnina di mercurio che è stata superiore di oltre 3 gradi alla media della temperature minime, con effetti sui comportamenti degli uomini, degli animali e delle piante”. Tali effetti, prosegue la nota della Confederazione, “si fanno sentire sulle persone, ma in generale sulla natura, con le piante che a causa del caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione mantenendo ancora le foglie”. “Anche gli insetti prolificano, come dimostra la presenza insolita delle mosche in gran quantità e con il caldo i parassiti rimangono attivi e attaccano più facilmente le colture mentre anche il letargo degli animali e’ ritardato dalle temperature insolite”. “A preoccupare ora e’ l’arrivo brusco del freddo, che potrebbe trovare le piante impreparate a difendersi con pesanti effetti sui raccolti”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

De Castro: presto risoluzione Comagri basata sul Protocollo di Milano

“A seguito della recente presentazione del protocollo di Milano al Parlamento Europeo organizzata dalla fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, a Bruxelles stiamo pianificando nuovi momenti di riflessione dedicati all’esposizione universale”. A dichiararlo Paolo De Castro, relatore permanente per Expo2015 della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, commentando la sottoscrizione da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi del protocollo stesso. “Su questa linea – ha continuato De Castro – stiamo lavorando alla predisposizione di una risoluzione, in cui saranno incorporati più elementi del protocollo, che porteremo in plenaria a nome, ci auguriamo, della maggioranza dei gruppi politici parlamentari”. “La risoluzione presenterà la posizione della stessa Commissione Agricoltura sui grandi temi legati all’alimentazione che animeranno Expo2015 e orienterà la partecipazione delle istituzioni europee al prossimo appuntamento di Milano”.

Fonte: Agrapress

Renzi aderisce al Protocollo di Milano

In visita allo stabilimento Barilla di Pedrignano (PR), il Presidente del Consiglio Renzi ha aderito al Protocollo di Milano. Il documento, promosso dalla Bcfn, la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, è nata con l’obiettivo di “sensibilizzare le istituzioni, le imprese e la società civile sull’urgenza di affrontare le sfide che abbiamo davanti per rendere il sistema alimentare globale realmente sostenibile attraverso azioni mirate a combattere lo spreco alimentare, favorire l’agricoltura sostenibile, contrastare fame e obesità attraverso la promozione di stili di vita sani”. Renzi ha dichiarato che “il governo italiano crede, scommette e punta sul protocollo di Milano: i suoi obiettivi sono anche i nostri. Ringrazio Barilla e la fondazione Bcfn perché ci danno l’occasione per raccontare che Expo e’ una cosa seria”. “Io sono qui per dire che noi ci stiamo. Faremo insieme, volentieri, questo tratto di strada”, ha concluso. Il protocollo è consultabile a questo link.

Fonte: Agrapress

Presentata a Bologna la “Carta contro lo spreco alimentare”

Nel corso del convegno “Stop Food Waste. Feed The Planet” tenutosi all’Università di Bologna nei giorni scorsi, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha presentato la “Carta di Bologna contro lo spreco alimentare”. Si tratta di un documento che il Ministero dell’Ambiente ha promosso in collaborazione con il comitato tecnico scientifico presieduto da Andrea Segrè. Come illustrato dal Ministro, la Carta reca alcuni “”obiettivi condivisi per avviare azioni comuni di prevenzione dello spreco alimentare, attraverso un decalogo di impegno dei governi europei” con l’obiettivo di “invertire i dati sullo spreco di cibo e promuovere buone pratiche in tema di educazione alimentare”. La Carta verrà presentata all’Expo 2015 in programma a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre prossimi.

Fonte: Agrapress

Francia, una nuova ricerca premia il biologico

L’INRA, l’Istituto Nazionale Francese per la Ricerca in Agricoltura, ha condotto recentemente presso Mirecourt, nei Vosgi, una sperimentazione mettendo a confronto due diversi sistemi di colture miste e allevamento del bestiame da latte condotti secondo i criteri dell’agricoltura biologica. I risultati, presentati la settimana scorsa nel corso di un incontro con diversi rappresentanti del mondo agricolo, dimostrano chiaramente che è possibile mantenere dei sistemi agricoli autonomi, utilizzando poco o per nulla fertilizzanti e altri prodotti chimici di sintesi, preservando quindi la biodiversità ma al tempo stesso mantenendo elevati livelli di redditività economica. Dal 2004 infatti l’unità di ricerca Aster (acronimo per Agrosistemi, Territorio e Risorse) del centro Inra di Nancy ha messo a punto due diversi sistemi di produzione biologica del latte (un sistema di pascolo e un sistema agricolo misto) costituiti da un appezzamento di 240 ettari di seminativi e pascoli permanenti e da una mandria di 100 mucche da latte, utilizzando nel proprio protocollo principi molto semplici ma estremamente significativi: valorizzare la diversità ambientale, massimizzare l’area coltivata destinata al consumo umano, limitare l’impoverimento dei terreni e ridurre al minimo l’uso di fertilizzanti o altri prodotti. Il risultato è stato il raggiungimento di livelli di autonomia molto elevati dei sistemi agricoli sperimentali, pur mantenendo alti i livelli di produzione agricola. Per ottimizzare tale produzione in base alle potenzialità del suolo,è stata infatti condotta un’analisi preliminare dei territori che ha contribuito a definire le aree più idonee ad ospitare coltivazioni e quelle al contrario più vocate al pascolo. Il successivo monitoraggio delle popolazioni di coleotteri e delle piante erbacee ha dimostrato che la biodiversità si è conservata rivelandosi una vera risorsa per l’agricoltura, fornendo cioè dei servizi eco sistemici di grande rilievo per il mantenimento della produttività dei terreni. Entrambi i sistemi oggetto della sperimentazione sono ecologici, le emissioni di gas serra in atmosfera basse, altrettanto quelle di azoto e le perdite e gli sprechi idrici. Non solo: al termine della sperimentazione la sostenibilità economica dei sistemi si è rivelata più alta rispetto agli anni in cui il campo era coltivato secondo i principi dell’agricoltura convenzionale:il prodotto lordo è aumentato del 25% in 10 anni e i costi dimezzati, grazie soprattutto alla significativa riduzione dei prodotti (fertilizzanti, coadiuvanti etc.) utilizzati. In definitiva, un’ulteriore dimostrazione, frutto di 10 anni di ricerche, della grande efficacia dell’agricoltura biologica non solo per quanto riguarda la salubrità dei suoi prodotti e la sostenibilità ambientale, ma anche (ed è qui la vera novità della ricerca francese) da un punto di vista della sostenibilità economica. Non vi sono pertanto vere ragioni produttive alla base della scelta di non convertirsi al biologico da parte dei produttori, ma al contrario ostacoli, diffidenze e barriere culturali che solo un’adeguata informazione potrà infine piegare alle ragioni di un’agricoltura veramente sostenibile quale quella biologica.

Fonte: Inra France