Suolo e Salute

Autore: admin

La coltivazione del pomodoro da industria bio: aspetti agronomici e tematiche legate alla certificazione

Si terrà Martedì 14 Marzo, dalle ore 9.30 fino alle 13.30, un incontro tecnico che tratterà “La coltivazione del pomodoro da industria bio: aspetti agronomici e tematiche legate alla certificazione” . L’incontro organizzato da Suolo e Salute si terrà presso la Sala Bertonazzi c/o Palazzo dell’Agricoltura di Piacenza in  Via Cristoforo Colombo, 35.

Il direttore tecnico nazionale di Suolo e Salute, Alessandro D’Elia presenterà le problematiche legate alla certificazione del pomodoro da industria biologico, mentre Carlo Bazzocchi, tecnico consulente nel settore delle produzioni biologiche, parlerà della coltivazione del pomodoro da industria bio: aspetti agronomici e problematiche.

Per ulteriori informazioni: 344 04 11 921 oppure i.saltari@suoloesalute.it

Per visualizzare la locandina Clicca qui Incontro-Tecnico_pomodoro-da-industria-bio.pdf (2622 download )

Terremoto: Agea eroga 50 milioni di euro a sostegno del settore agroalimentare

Agea eroga 50 milioni di euro di fondi europei per lo sviluppo rurale delle zone colpite dal terremoto di agosto e ottobre 2016. A renderlo noto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Agea dispone l’anticipo dei pagamenti per dare respiro alle zone colpite

In un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, il Mipaaf ha confermato l’autorizzazione da parte di Agea al pagamento anticipato di 13mila domande, relative alle misure per la sostenibilità, per il biologico e per indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici.

Pagamenti che si aggiungono a quelli già autorizzati precedentemente per un importo di circa 9 milioni di euro e riferiti a 4.146 domande.

Ecco, nel dettaglio, come sono state ripartite le risorse a livello regionale:

  • Abruzzo: 7,5 milioni
  • Lazio: 2 milioni
  • Marche: 11,7 milioni
  • Umbria: 28,4 milioni

«Si tratta di risorse che servono a dare immediata liquidità in una fase complicata come questa, per contribuire alla continuità produttiva delle imprese agricole e degli allevamenti della zona». Queste le parole del Ministro Maurizio Martina sull’erogazione Agea.

Terremoto: la situazione rimane grave

Purtroppo, nonostante gli interventi e l’anticipo dei pagamenti, la situazione nelle zone colpite dal sisma resta grave.

Secondo stime Coldiretti, non più del 15% degli animali “sfollati” potranno essere ospitati nelle stalle provvisorie annunciate. Si conta inoltre una vera e propria strage, con oltre diecimila capi morti, feriti e abortiti per l’effetto congiunto del terremoto e del maltempo.

L’iniziativa di Agea è stata accolta con favore dall’associazione di categoria, ma non basta. Il terremoto, infatti, ha anche portato a un crollo drastico del mercato locale che rischia di far morire l’economia e danneggiare gli agricoltori e gli allevatori che hanno deciso di rimanere nelle proprie terre.

Effetti negativi che si ripercuotono tra l’altro anche nel settore agrituristico. Le aziende danneggiate non sono solo le oltre 650 strutture che si trovano nel cratere del sisma, ma anche quelle non colpite dal sisma, che hanno visto sfumare una buona fetta di fatturato annuo.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/02/27/terremoto-boccata-d-ossigeno-da-50-milioni/53049

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10951

http://www.coldiretti.it/news/Pagine/143—24-Febbraio-2017.aspx

12 Stelle del Biologico di Accredia

Vi presentiamo il video informativo di ACCREDIA.

Oggi il cittadino è spesso di fronte ad una domanda: ” Chi garantisce il mio prodotto biologico“. La risposta è: ” Le 12 stelle del biologico”, il simbolo-logo che garantisce la certificazione secondo tutti i criteri del biologico.

Questo è reso possibile dalla filiera di controllo e alle autorità pubbliche che vigilano: Il Ministero delle Politiche Agricole, le Regioni e le P.A., il Comando dei Carabinieri, le Capitanerie di Porto, la Guardia Costiera.

ACCREDIA è l’Ente unico di accreditazione che controlla gli stessi organismi di certificazione biologica con ispezioni presso le loro sedi e le aziende del bio. Il risultato è che quando troviamo le 12 stelle del biologico possiamo dormire sonno tranquilli.

Leadership nel mondo BIO: corso di formazione internazionale a Maggio

IFOAM International, federazione del settore biologico che raccoglie aziende, esperti e associazioni a livello internazionale, organizza il quinto corso di formazione europeo per il management e la leadership nel mondo BIO. Il primo appuntamento consiste in un week-end di maggio, in Croazia.

3 appuntamenti per la Leadership nel Bio

Il corso sarà articolato in tre sessioni. La prima lezione, frontale, in Croazia dal 21 al 28 maggio. La prima parte del workshop sarà a Spalato, seconda città della nazione. Successivamente, si sposterà nelle isole adriatiche di Lissa e Lesina. La location non è casuale. «Queste sedi così pittoresche non offrono solo lo scenario ideale per le nostre classi, ma danno anche accesso a un buon numero di aziende bio da visitare», spiegano gli organizzatori.

La seconda sessione è esclusivamente online. Sono 10 webinar, di 3 ore a lezione, che si svilupperanno tra maggio 2017 e febbraio 2018.

A conclusione del percorso, ci sarà l’ultima lezione face-to-face, stavolta in Germania, a Norimberga. Quest’ultima sessione sarà in contemporanea con il Biofach, la principale fiera mondiale per l’agroalimentare bio. Appuntamento dall’8 al 13 febbraio 2018.

Non solo Leadership: gli argomenti del corso

La formazione di IFOAM toccherà diversi punti, che riguardano il mondo del bio a 360 gradi. Il corso è articolato in 5 punti:

  1. Comprendere il Mondo Bio. Il primo step è gettare le fondamenta necessarie per la comprensione del settore.
  2. Management Istituzionale. Con il secondo modulo si entra nello specifico della Leadership aziendale: si svilupperanno tecniche e competenze per l’organizzazione aziendale, la gestione dei profili professionali e la possibilità di creare alleanze per la collaborazione intra-settoriale.
  3. Un bravo leader si vede dalle sue capacità di comunicazione. Sia all’interno dell’azienda, con dipendenti e collaboratori, sia all’estero con i fornitori e i consumatori.
  4. Value Chain. Il quarto modulo si propone di trasmettere ai discenti il sistema di garanzie esistente all’interno del settore organico. Un sistema che migliorerà l’abilità di guidare e supportare l’Agricoltura bio e lo sviluppo del trade.
  5. Servizi e sviluppo. Il focus qui sarà posto infine sulla comprensione delle strutture di supporto, sia locali che globali, per rinforzare il settore nel suo complesso e guidare un efficace processo di decision-making.

 

Come partecipare

Per partecipare è necessario sottoscrivere una lettera di motivazione da parte del proprio datore di lavoro. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 9 marzo. Ogni domanda sarà valutata entro il 16 marzo. Il numero di partecipanti totali è di 26.

Per completare la domanda, occorre compilare il form di registrazione online qui: http://www.ifoam.bio/en/application-olc-europe-20172018

Maggiori informazioni sui requisiti di partecipazioni e le fee di accesso sono disponibili sul sito ufficiale di IFOAM International.

FONTI:

https://www.ifoam.bio/en/news/2017/02/20/ifoam-organics-international-launching-its-fifth-european-organic-leadership-course

http://www.ifoam.bio/en/organic-leadership-courses/olc-europe-201718

 

Regione Lombardia: giovani linfa vitale dell’agricoltura, tra apicoltura e biologico

Tremila imprese giovani e oltre 600 realtà condotte da stranieri: è questo il bilancio della Regione Lombardia all’interno dello scenario tracciato dalla Camera di Commercio di Milano con Coldiretti Lombardia sui dati dell’ultimo anno del registro delle imprese.

In totale, un patrimonio di quasi 47mila aziende con 61mila addetti. Numeri che aprono la strada a una crescita di settore basata su qualità, lavoro e diversificazione.

La spinta che viene da giovani e stranieri

I numeri dipingono uno scenario chiaro dell’agricoltura lombarda all’inizio del 2017 e sono stati ricavati sui dati dell’ultimo anno del registro delle imprese.

Le iscrizioni di nuove realtà sono state più di 1.500 contro le 1.238 registrate a fine 2015. Le chiusure, invece, hanno toccato quota duemila, con un decremento dello 0,9% rispetto allo scorso anno.

Un trend storico di aggregazione e riduzione, come lo definisce Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di Commercio e Direttore della Coldiretti Lombardia. Benedetti spiega anche come un contesto economico non sempre brillante, unito a un processo di consolidamento e fusione, abbia portato a una diminuzione del numero delle aziende. Fattori non per forza negativi, visto che al tempo stesso «si sono liberate energie e idee nuove, con l’ingresso di giovani e anche di qualche straniero».

Il Report stilato dalla Camera di Commercio e da Coldiretti, infatti, mostra un aumento del 2,9% delle imprese giovani che sono arrivate a quota tremila. Quelle guidate dagli stranieri, invece, hanno registrato un aumento del 5%, attestandosi a 645 realtà diffuse in tutta la Regione Lombardia.

I numeri della Regione Lombardia

Tra le provincie con più imprese, troviamo al primo posto Brescia, a quota 10mila. Seguono Mantova, con 8mila realtà attive, Pavia con 6mila, Bergamo con 5mila, seguita da Cremona e Milano a quota 4mila. In coda, Varese e Sondrio con circa 2mila realtà e Lecco con più di mille.

Per quanto riguarda gli addetti del settore agricolo, si registra un calo dell’1,3%, con 61 mila unità. Raggiungono tuttavia quota 4 mila, quelli appartenenti ad aziende con a capo un giovane. Le realtà condotte da stranieri danno lavoro a mille persone.

Ma quali sono i settori in crescita per quanto riguarda il numero delle imprese?

Al primo posto il riso, con +22%, gli ortaggi coltivati all’aria aperta registrano un più 5,5%. Vanno meglio gli ortaggi e le colture in serra con +10%, i fiori in serra, +10%, le pomacee e la frutta a nocciolo +14%, altra frutta (+18%), gli allevamenti di bovini non da latte e bufalini (+13%), gli allevamenti di ovini e caprini (+3%) e l’apicoltura (+7%). Registrano un calo, invece, le imprese appartenenti al settore dei cereali e a quello delle fibre tessili.

Come tiene a precisare Benedetti, l’agroalimentare è un settore che nella Regione Lombardia produce quasi 14 miliardi di euro ogni anno. Un settore fatto di eccellenze che vanno dal vino ai formaggi, ma che abbracciano ormai tutti i settori. Come il biologico che negli ultimi 6 anni ha fatto registrare un incremento del 38% passando da 16mila ettari del 2010 a oltre 22mila del 2016.

Fonti:

http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/agricoltura-viva-grazie-a-giovani-e-stranieriboom-di-apicoltura-e-biologico_1224556_11/

http://www.ilvelino.it/it/article/2017/02/15/lombardia-lagricoltura-tiene-grazie-a-giovani-e-stranieri/65129de7-c203-40cd-bf18-3e5ab5258b29/

Sicurezza alimentare a rischio. La FAO: “Il mondo non può più aspettare”

La sicurezza alimentare è in pericolo. È l’allarme lanciato dalla FAO nel suo nuovo rapporto intitolato “Il futuro del cibo e dell’agricoltura: tendenze e sfide“. La causa sarebbe da ricercare nella crescente pressione attuata sulle risorse naturali, nell’ineguaglianza e nel cambiamento climatico.

Secondo l’Organizzazione, nonostante negli ultimi 30 anni siano stati fatti dei passi in avanti in termini di riduzione della povertà, l’aumento della produzione alimentare e la crescita economica hanno continuato a infliggere duri colpi all’ambiente. Tanto che, senza ulteriori sforzi, annuncia la FAO, l’obiettivo di porre fine alla fame entro il 2030 sarà disatteso.

Sicurezza alimentare a rischio: il rapporto FAO

Ogni aspetto della produzione alimentare, avverte la FAO nel suo rapporto, è influenzato dai cambiamenti climatici. Così come dalle pressioni esercitate sulle risorse naturali: già oggi quasi la metà delle foreste che una volta ricoprivano il pianeta è andata perduta. Non solo: le risorse idriche si vanno prosciugando, a causa anche dell’aumento della siccità e della variabilità delle precipitazioni.

Entro il 2050, la popolazione mondiale probabilmente raggiungerà quasi i 10 miliardi di persone, con un conseguente aumento della domanda mondiale di prodotti agricoli del 50%. Allo stesso tempo, a seguito del cambiamento delle diete già in atto a livello globale, sempre meno persone mangeranno grandi quantitativi di cereali. In sostituzione, aumenterà il consumo di carne, frutta, verdura e prodotti alimentari lavorati. Questo porterà inevitabilmente a una maggiore pressione sulle risorse naturali, già ampiamente sfruttate.

Le soluzioni

Con uno scenario del genere, avverte la FAO, è assolutamente necessario intensificare i nostri sforzi.

Secondo l’Organizzazione, i sistemi alimentari del pianeta sono in grado di produrre cibo a sufficienza ma, per riuscirci in modo sostenibile, sono necessarie “grandi trasformazioni”.

«Senza maggiori sforzi per promuovere lo sviluppo a favore dei poveri, ridurre le disuguaglianze e proteggere le persone più vulnerabili, più di 600 milioni di persone saranno ancora denutrite nel 2030». Infatti, il tasso attuale di progresso non sarebbe neanche sufficiente a sradicare la fame entro il 2050.

Da dove verrà il nostro cibo?

Principalmente dal miglioramento della produttività e da una maggiore efficienza nell’uso delle risorse.

Per farlo, però, superando anche la preoccupante stabilizzazione della resa delle principali colture «saranno necessarie importanti trasformazioni nei sistemi agricoli, nelle economie rurali e nella gestione delle risorse naturali».

Sistemi di produzione agricola, si legge nel rapporto, capaci di produrre di più, ma con meno. Preservando e valorizzando le condizioni di vita dei piccoli agricoltori, e garantendo l’accesso al cibo ai più vulnerabili.

Sistemi alimentari più sostenibili quindi, che facciano un uso più efficiente delle risorse e portino a un taglio drastico delle emissioni, puntando al tempo stesso a preservare la biodiversità e a ridurre gli sprechi.

Quali le sfide per i governi

Il rapporto individua 15 tendenze e 10 sfide che interessano già nell’immediato i sistemi alimentari del mondo. Ecco quali sfide affrontare per garantire la sicurezza alimentare mondiale:

  • Migliorare in modo sostenibile la produttività agricola per soddisfare l’accresciuta domanda.
  • Garantire una base sostenibile delle risorse naturali.
  • Far fronte al cambiamento climatico e all’intensificazione delle calamità naturali.
  • Eliminare la povertà estrema e ridurre le disuguaglianze.
  • Porre fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione.
  • Rendere i sistemi alimentari più efficienti, inclusivi e resistenti.
  • Migliorare le opportunità di reddito nelle zone rurali e affrontare le cause all’origine della migrazione.
  • Rafforzare la capacità di risposta alle crisi prolungate, alle catastrofi e ai conflitti.
  • Prevenire le emergenti minacce transfrontaliere per l’agricoltura e per i sistemi alimentari.
  • Affrontare l’esigenza di una governance nazionale e internazionale coerente ed efficace.

Fonti:

http://www.freshplaza.it/article/88851/Rapporto-FAO-sicurezza-alimentare-in-pericolo

http://www.fao.org/news/story/it/item/471641/icode/