Suolo e Salute

Anno: 2025

USA, DANONE COMPRA IL BABY FOOD BIOLOGICO

USA, DANONE COMPRA IL BABY FOOD BIOLOGICO

Il colosso multinazionale ha acquistato un’azienda biologica giunta al successo partendo dalla cucina di casa

Danone ha acquisito la maggioranza di Kate Farms, azienda statunitense che produce prodotti biologici nutrizionali a base vegetale. La storia dell’azienda è curiosa: la neonata Kate Laver non tollerava le formule standard per la nutrizione enterale; i genitori Michelle e Richard, colpiti sfavorevolmente dagli ingredienti della formula alternativa proposta dal medico – acqua, zucchero, sciroppo di glucosio da mais e proteine del latte – con l’aiuto di uno chef vegano (e più di 70 tentativi col frullatore di casa), hanno sviluppato una formula migliore plant based e biologica che ha rimesso in sesto la bambina.

La voce si è diffusa e presto quella che era nata come soluzione fatta in casa a un problema famigliare è diventata l’alimento quotidiano di oltre mezzo milione di persone negli Stati Uniti: i frullati e le formule a base vegetale di Kate Farms, da tempo ormai sviluppati con uno staff medico, sono utilizzati in oltre 1.450 ospedali e trovano la fiducia di pediatri, operatori sanitari e famiglie, con l’azienda che investe in ricerca clinica per il continuo miglioramento dello standard della nutrizione medica per chiunque abbia esigenze di salute, specialmente per chi non trova giovamento dalle opzioni tradizionali.

Il fatto è interessante per più motivi. Da un lato un colosso mondiale come Danone vede opportunità e investe nel biologico, affiancando quello di Kate Farms a suoi marchi famosi come Nutricia, Real Food Blends e Functional Formularies per completare l’offerta di soluzioni nutrizionali a supporto di diverse esigenze di salute.

Dall’altro mostra come un’idea azzeccata che parte da esigenze reali, anche con pochi capitali di partenza, possa trasformarsi in un business che diventa appetibile anche a colossi globali dell’alimentare (il fatturato di Kate Farms è stimato superiore a 75 milioni di dollari).

Come già accaduto per altre acquisizioni, l’ex presidente e direttore generale Brett Matthews è stato confermato negli incarichi, a garanzia della continuità dello spirito che ha portato Kate Farms al successo.

Trovate qui ulteriori dettagli: https://www.danone.com/newsroom/press-releases/kate-farms-acquisition.html

ROCK ‘R ROLL BIO

ROCK ‘R ROLL BIO

Due agricoltori biologici alternano alla zappa chitarra e batteria

Il gruppo musicale francese “The inspector Cluzo” (il nome è ispirato all’ispettore Clouseau, protagonista del ciclo di film della Pantera Rosa e interpretato da Peter Sellers) è composto da Laurent “Malcolm” Lacrouts alla chitarra e voce e Mathieu “Phil” Jourdain alla batteria, è giunto al decimo album in studio e ha tanto di pagina wikipedia dedicata (https://en.wikipedia.org/wiki/The_Inspector_Cluzo).

L’aspetto curioso è che Laurent e Mathieu sono due agricoltori biologici che conducono un’azienda di una quindicina di ettari in Guascogna che svolge anche l’attività di fattoria didattica e di divulgazione sull’agroecologia.

L’impostazione del duo spazia dal blues-rock all’heavy metal (ma senza bassista).

Non si tratta di un gruppo amatoriale (sono stati chiamati ad aprire un concerto di Neil Young e hanno partecipato come guest star a una tournee in USA e Canada dei Clutch).

In estate hanno presentato un video (Thoreau) girato nella loro azienda e ispirato alla filosofia del naturalista statunitense D.H. Thoreau, autore di Walden, che i due agricoltori e musicisti seguono ogni giorno, sia nel lavoro in agricolo che in quello musicale.

Lo si può ascoltare, così come altri brani, su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=wygCtD8uang&list=RDwygCtD8uang&start_radio=1

RAME. PROROGA AL GIUGNO 2029

RAME. PROROGA AL GIUGNO 2029

Il ministero della Salute prolunga l’autorizzazione all’uso dei composti di rame, ancora fondamentali in agricoltura

Il regolamento (UE) 1981/2018 aveva rinnovato l’approvazione dei composti di rame (che sono comunque candidati alla sostituzione) fino al 31 dicembre 2025.

Considerando che serve più tempo per la valutazione da parte della Commissione, dell’EFSA del ministero della Salute, il recente regolamento UE n.1489/2025 ha prorogato l’approvazione di 42 mesi (la nuova scadenza è il 30 giugno 2029).

Ricordiamo che in agricoltura biologica il regolamento UE n.848/2018 prevede un’applicazione totale non superiore a 28 kg di rame per ettaro nell’arco di 7 anni, ma adottando il principio di flessibilità (fermo restando il totale di 28 kg ha, negli anni in cui è maggiore la pressione delle malattie fungine piò essere superata la quantità teorica di 4 kg/anno).

L’auspicio è che entro la scadenza del rinnovo dell’approvazione sia conclusa la fase di sperimentazione e di autorizzazione in agricoltura generale delle alternative attualmente allo studio (argille, funghi antagonisti, chitosano, amminoacidi di origine vegetale…).

 

Leggi di più: https://sinab.it/bionovita/ministero-della-salute-prorogata-dallue-lautorizzazione-alluso-del-rame-il-suo-utilizzo-nel-biologico/

IL VATICANO SPOSA IL BIOLOGICO

IL VATICANO SPOSA IL BIOLOGICO

Papa Leone XIV ha inaugurato il Borgo Laudato Si’ a Castel Gandolfo, un centro educativo dedicato all’ecologia integrale, all’economia circolare e alla sostenibilità ambientale. Il biologico è protagonista del progetto

 

Dando seguito alla visione ecologica e all’impegno ambientale promosso da Papa Francesco, venerdì scorso Papa Leone XIV ha inaugurato ufficialmente il Borgo Laudato Si’, che sarà il primo centro vaticano di educazione all’ecologia integrale, all’economia circolare e generativa, alla sostenibilità ambientale.

Il progetto educativo avrà sede sui 55 ettari della residenza papale di Castel Gandolfo, prevede corsi di formazione per adulti, programmi ambientali per bambini, la produzione di olio (di “altissima qualità”, dice il comunicato del Vaticano), di un vino “piacevole”, di miele, formaggio, oli essenziali e tisane.

Dopo aver percorso i giardini, i vigneti e l’oliveto, Leone XIV ha guidato una liturgia insieme al personale che, dal 2022, lavora per mettere in pratica i principi dell’ecologia integrale.

Il fulcro del progetto è una grande serra dalla forma curva, simile al colonnato di Piazza San Pietro, posizionata davanti a un edificio che ospita dieci stanze e la sala da pranzo.

Quando sarà operativo, il centro offrirà ai visitatori la possibilità di partecipare a visite didattiche pomeridiane dedicate all’agricoltura biologica, ma anche a corsi settimanali incentrati sull’agricoltura rigenerativa.

L’interesse vaticano nei confronti della sostenibilità non si esaurisce a Castel Gandolfo: nell’agosto scorso è stato firmato un accordo con l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede che prevede la conversione in un grande parco solare di un’area di 430 ettari a nord di Roma. L’obiettivo è produrre energia sufficiente a coprire interamente il fabbisogno della Città del Vaticano e farne il primo Stato al mondo a emissioni zero.

 

La nota ufficiale del Vaticano rassicura: l’intesa prevede il mantenimento dell’attuale attività agricola e la massima limitazione dell’impatto ambientale sulla zona.

Le iniziative traggono origine dall’enciclica di Francesco del 2015 “Laudato sii’”, che ha descritto la protezione del pianeta come una questione morale urgente e fondamentale, intrinsecamente connessa alle tematiche della dignità umana e della giustizia, in particolare per i più deboli.

Per approfondimenti: https://it.euronews.com/green/2025/09/03/vaticano-ecco-il-centro-voluto-da-papa-francesco-che-produrra-vino-olio-e-formaggi-biologi

 

FITOFARMACI E SALUTE, NUOVI ELEMENTI

FITOFARMACI E SALUTE, NUOVI ELEMENTI

Nonostante prove convincenti che i pesticidi contribuiscono allo sviluppo del cancro, la consapevolezza del rischio è poco diffusa, lo dichiara “Frontiers in Cancer Control and Society”

La rivista scientifica Frontiers in Cancer Control and Society ha pubblicato l’articolo “Comprehensive assessment of pesticide use patterns and increased cancer risk”.

Nell’abstract gli autori (ricercatori di diversi dipartimenti della Rocky Vista University, dell’Eastern Virginia Medical School, della Denver Health, and Hospital Authority) scrivono:

“I pesticidi sono una caratteristica essenziale dell’agricoltura moderna che si aggiunge alla lista dei fattori che aumentano il rischio di cancro. Il nostro studio mira a valutare in modo completo questa relazione attraverso un approccio basato sulla popolazione che considera variabili confondenti come i tassi specifici delle contee relative al fumo, alla vulnerabilità socioeconomica e ai terreni agricoli. I nostri risultati hanno dimostrato un’associazione tra uso di pesticidi e aumento dell’incidenza di leucemia; linfoma non-Hodgkin; carcinoma vescicale, colon, polmonare e pancreatico e tutti i tumori combinati che sono paragonabili al fumo per alcuni tipi di cancro. Attraverso la nostra analisi completa e l’approccio unico, il nostro studio sottolinea l’importanza di una valutazione olistica dei rischi di uso di pesticidi per le comunità, che possono essere utilizzati per influenzare le future politiche riguardanti i pesticidi”.

Nonostante prove convincenti che i pesticidi contribuiscono allo sviluppo del cancro, la consapevolezza del rischio è poco diffusa. Lo avevamo già visto per il fumo: ci sono voluti decenni e migliaia di studi prima che la comunità scientifica e il pubblico in generale arrivassero al consenso sul fatto che il fumo rappresenta un rischio sostanziale di cancro. L’unica netta differenza tra fumo e ai pesticidi è che una persona che sceglie di fumare è informata che non si tratta di una scelta sana e si assume la responsabilità delle conseguenze negative del fumo sulla propria salute. In genere il pubblico non è invece informato sui rischi per la salute pubblica associati all’esposizione alle sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura nella sua zona.

Fonte:

https://www.frontiersin.org/journals/cancer-control-and-society/articles/10.3389/fcacs.2024.1368086/full

FRANCIA, LO SPECIALIZZATO RIALZA LA TESTA

FRANCIA, LO SPECIALIZZATO RIALZA LA TESTA

l mercato biologico francese nel primo semestre 2025 registra una crescita moderata. La distribuzione specializzata mostra buoni risultati, mentre nella grande distribuzione la crescita è stabile. Il settore si rafforza grazie alla diversificazione dei canali, a politiche di prezzo più accessibili e a una maggiore attenzione dei consumatori

I dati sull’andamento del canale specializzato francese presentati dalla testata Biolineaires vedono per il primo semestre 2025 un aumento delle vendite in valore del 5,34 per cento a perimetro costante (del 5.42% considerando il saldo tra nuove aperture e chiusure). Se il confronto è annuale (da luglio 2024 a giugno 2025) l’incremento è del 6%, con performance differenziate tra le diverse catene e anche tra le categorie merceologiche.

Per esempio il fatturato di Naturalia ha segnato un incremento del 7,5% a rete costante (160 milioni di euro nel primo semestre 2025); lo slancio è particolarmente forte per l’alimentare (+8,2%), in particolare sui prodotti freschi, con un’accelerazione nel secondo trimestre (+7,8%), il non food performa meno, pur con andamento positivo.

Nello stesso periodo il gruppo Les Comptoirs de la Bio (66 punti vendita) dichiara una crescita di fatturato a perimetro costante del 4,80%; per spingere le vendite propone da settembre diverse azioni con lo slogan «Vraiment pas cher» («Davvero a buon mercato»).

Per approfondimenti: https://www.biolineaires.com/bilan-du-premier-semestre-2025-en-distribution-specialisee-bio-une-croissance-ralentie-mais-des-dynamiques-de-marche-encourageantes/