Suolo e Salute

Mese: Maggio 2025

ASSOBIO A TUTTOFOOD 2025: IL BIOLOGICO ITALIANO CONQUISTA I MERCATI INTERNAZIONALI

ASSOBIO A TUTTOFOOD 2025: IL BIOLOGICO ITALIANO CONQUISTA I MERCATI INTERNAZIONALI

Il 7 maggio AssoBio presenta dati aggiornati su produzione, export e strategie del Made in Italy bio: un’eccellenza agricola sostenibile che piace al mondo

Il biologico italiano continua a distinguersi come modello di eccellenza nel panorama agroalimentare europeo. Con quasi il 20% della superficie agricola nazionale destinata al biologico e per numero di referenze immesse sul mercato, l’Italia si conferma leader nella produzione e trasformazione di prodotti biologici.

Nonostante una domanda interna ancora in crescita, è sui mercati internazionali che il Made in Italy Bio si afferma come simbolo di qualità, biodiversità e legame con il territorio. Per raccontare questa eccellenza, AssoBio organizza un importante evento all’interno della fiera TUTTOFOOD 2025.

Convegno: “Il biologico italiano che piace al mondo”

Quando: 7 maggio 2025, ore 16:30

Dove: TUTTOFOOD – Fiera Milano

Modera: Armando Garosci (Direttore di Largo Consumo)

Durante l’incontro saranno presentati dati aggiornati sul mercato europeo del biologico e sulla percezione dei consumatori. Inoltre, tre imprese di successo porteranno la loro testimonianza concreta su strategie di internazionalizzazione e valorizzazione del marchio biologico italiano.

L’evento si propone come un’occasione di confronto tra associazioni, aziende e attori della filiera, con l’obiettivo di costruire una visione condivisa per il futuro dell’agroalimentare biologico italiano.

 

https://greenplanet.net/a-tuttofood-assobio-presenta-i-dati-del-bio-italiano-che-piace-al-mondo-save-the-date-7-maggio/

BIO-DISTRETTO CILENTO: MODELLO DI SOSTENIBILITÀ NEL RAPPORTO CREA DEL PROGETTO SYSORG

BIO-DISTRETTO CILENTO: MODELLO DI SOSTENIBILITÀ NEL RAPPORTO CREA DEL PROGETTO SYSORG

Il Bio-Distretto Cilento emerge come esempio virtuoso di transizione ecologica e sviluppo agroalimentare sostenibile nel rapporto del CREA per il progetto europeo SysOrg

 

Il Bio-Distretto Cilento, situato nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in Campania, è stato oggetto di un approfondito caso studio nel rapporto pubblicato dal CREA nell’ambito del progetto europeo SysOrg. Questo progetto mira a identificare modelli di sistemi agroalimentari sostenibili in Europa e Nord Africa.

 

Il Progetto SysOrg e l’Analisi del Bio-Distretto Cilento

Il progetto SysOrg (Organic agro-food systems as models for sustainable food systems in Europe and Northern Africa) ha selezionato il Bio-Distretto Cilento come uno dei cinque casi studio per analizzare come i sistemi agroalimentari biologici possano fungere da modelli per la sostenibilità alimentare. Il Bio-Distretto Cilento si distingue per la sua estensione di 3.196 km², comprendente 95 comuni e oltre 1.000 aziende agricole biologiche.

 

Il Bio-Distretto Cilento: Un Esempio di Transizione Ecologica

Il rapporto evidenzia come il Bio-Distretto Cilento rappresenti un esempio virtuoso di transizione ecologica, promuovendo pratiche agricole sostenibili, la conservazione della biodiversità e lo sviluppo di filiere corte. L’approccio multi-attoriale del distretto coinvolge agricoltori, istituzioni, consumatori e altri stakeholder locali in un processo collaborativo di gestione sostenibile del territorio.

 

Risultati e Riconoscimenti del Bio-Distretto Cilento

Il Bio-Distretto Cilento ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui quattro dall’UNESCO e l’EU Organic Award nel 2022, per il suo contributo alla produzione alimentare sostenibile e alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. Il rapporto del CREA sottolinea l’importanza di tali iniziative nel promuovere la coesione sociale e la rivitalizzazione delle aree rurali.

 

Scarica il Rapporto Completo del CREA

Per un’analisi dettagliata dei risultati e delle metodologie adottate, è possibile consultare il rapporto completo del CREA sul caso studio del Bio-Distretto Cilento. Il documento offre approfondimenti sulle strategie implementate e sulle prospettive future per lo sviluppo sostenibile dei sistemi agroalimentari.

Scarica il rapporto

 

https://biodistretto.net/rapporto-caso-studio-cilento-progetto-sysorg-pubblicato-dal-crea-ora-disponibile/

AGRICOLTURA BIOLOGICA IN PUGLIA: BOOM DI CONSUMI E SUPERFICI COLTIVATE VERSO L’OBIETTIVO UE 2030

AGRICOLTURA BIOLOGICA IN PUGLIA: BOOM DI CONSUMI E SUPERFICI COLTIVATE VERSO L’OBIETTIVO UE 2030

Con oltre 311.000 ettari coltivati a bio e un mercato in espansione, la Puglia guida la crescita dell’agricoltura biologica in Italia, puntando alla sostenibilità e alla qualità alimentare

 

La Puglia si conferma protagonista nella transizione verde, guidando la crescita dell’agricoltura biologica in Italia. Secondo gli ultimi dati ISMEA, la regione è ormai vicina a raggiungere l’obiettivo europeo del 25% di superfici coltivate a biologico entro il 2030, come previsto dalla strategia Farm to Fork. Un traguardo che riflette una visione lungimirante e un sistema agricolo sempre più orientato alla sostenibilità e alla qualità alimentare.

Un primato italiano: la Puglia verso l’obiettivo UE del 25% bio

Con oltre 311.000 ettari destinati al biologico, la Puglia è una delle regioni italiane con la più ampia superficie agricola certificata. Il biologico abbraccia tutti i comparti:

  • 000 ettari di oliveti biologici
  • Oltre 52.000 ettari dedicati alla cerealicoltura
  • Quasi 21.000 ettari per la viticoltura
  • 000 ettari coltivati a ortaggi bio
  • Tre impianti di acquacoltura biologica

Il successo del biologico pugliese si riflette anche nei consumi: 1 cittadino su 5 acquista regolarmente prodotti bio e il 13% prevede di aumentarne il consumo nei prossimi mesi, spinto da motivazioni legate alla salute, sostenibilità ambientale e tracciabilità della filiera.

 

Cosa comprano i pugliesi nei mercati bio: frutta, verdura, formaggi e olio EVO

I mercati contadini della Puglia rappresentano oggi un punto di riferimento per l’acquisto di alimenti biologici. I prodotti più richiesti includono:

  • Frutta e verdura fresche (quasi un terzo degli acquisti)
  • Pasta fresca e uova
  • Formaggi artigianali
  • Olio extravergine d’oliva
  • Miele locale biologico

Secondo Coldiretti, il valore complessivo della spesa bio nei mercati contadini pugliesi si avvicina ormai ai 150 milioni di euro, confermando il peso economico e sociale di questo canale alternativo.

 

Il boom dei mercati contadini: fiducia nei produttori e acquisti diretti

Se nella grande distribuzione organizzata (GDO) i consumi bio crescono del 3%, nei mercati contadini pugliesi la presenza di prodotti biologici è ancora più significativa: oggi 1 mercato su 2 offre regolarmente prodotti bio.

Sempre più consumatori scelgono l’acquisto diretto perché considerano la presenza fisica del produttore una garanzia di trasparenza, autenticità e qualità. A confermarlo, un’indagine ISMEA che evidenzia come la fiducia nel produttore sia il primo criterio di scelta, seguito da freschezza e provenienza dei prodotti.

Le sfide future: valorizzare il biologico italiano e rafforzare le filiere locali

Per sostenere questa crescita, Coldiretti Puglia sottolinea l’urgenza di potenziare l’intera filiera del biologico italiano con azioni concrete:

  • Sviluppare filiere 100% Made in Italy, dal campo alla tavola
  • Rendere operativo il marchio del biologico italiano, già previsto per legge
  • Applicare il principio di reciprocità nelle importazioni, garantendo che anche i prodotti bio esteri rispettino gli stessi standard qualitativi e ambientali.

 

Con questi interventi, la Puglia può rafforzare ulteriormente il proprio ruolo da leader nell’agricoltura biologica, diventando un modello di riferimento anche a livello internazionale.

 

 

Per approfondimenti:

https://greenplanet.net/puglia-cresce-la-leadership-nel-bio-tra-gdo-e-mercati-contadini/

PROPOSTE UE 2025 PER IL SETTORE VITIVINICOLO: NUOVE REGOLE SU SOSTENIBILITÀ, DEALCOLATI ED ENOTURISMO

PROPOSTE UE 2025 PER IL SETTORE VITIVINICOLO: NUOVE REGOLE SU SOSTENIBILITÀ, DEALCOLATI ED ENOTURISMO

La Commissione Europea presenta una riforma strategica per rendere la viticoltura europea più competitiva e resiliente, con focus su autorizzazioni flessibili, adattamento climatico, promozione estera e vini dealcolati.

 

La Commissione Europea ha pubblicato nuove proposte per rafforzare il settore vitivinicolo europeo in termini di competitività, sostenibilità e adattabilità ai cambiamenti globali. L’iniziativa coinvolge la modifica di tre regolamenti in vigore, rispondendo così alle nuove tendenze di consumo, al cambiamento climatico e all’instabilità dei mercati.

 

Riforma dei regolamenti UE: più flessibilità e adattamento ai cambiamenti

Le misure proposte offrono maggiore flessibilità agli Stati membri, agevolazioni per il reimpianto, nuovi strumenti per promuovere i vini sostenibili e maggiore chiarezza normativa sui vini dealcolati.

 

I punti chiave della proposta per la viticoltura europea

Autorizzazioni per impianti viticoli

Viene proposta l’estensione a 8 anni della validità delle autorizzazioni di reimpianto, senza penalità. Le autorizzazioni per nuovi impianti restano valide per 3 anni, ma con sanzioni in caso di non utilizzo.

Adattamento climatico e sostegno finanziario

Aumenta al 80% il contributo UE per interventi di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, come nuove tecniche agronomiche o sistemi irrigui efficienti.

Promozione nei mercati esteri ed enoturismo

Le attività promozionali nei Paesi terzi passano da 3 a 5 anni. Si apre anche un sostegno all’enoturismo, riconosciuto come strumento strategico per valorizzare le produzioni locali.

Vini dealcolati: nuove categorie e regole semplificate

Vengono definite nuove categorie di vino dealcolato, come l’“alcohol free” per prodotti con meno dello 0,5% di alcol. Obiettivo: semplificare la normativa e favorire l’innovazione nel settore.

Etichettatura digitale: meno costi per i produttori

Introdotto l’uso di QR code sulle etichette del vino per fornire informazioni su ingredienti e valori nutrizionali, riducendo l’onere economico per le aziende.

 

Le reazioni del settore vitivinicolo europeo

Le proposte sono state accolte positivamente dalle principali associazioni di categoria, che apprezzano la maggiore flessibilità. Tuttavia, emergono richieste di maggiore chiarezza sulla gestione dei fondi OCM Vino e sulle regole per i vini dealcolati.

 

Per approfondimenti:

https://vigneviniequalita.edagricole.it/legislazione-normativa/la-commissione-europea-propone-misure-per-sostenere-il-settore-vitivinicolo-europeo/