Suolo e Salute

Mese: Novembre 2022

CSA, UNA STRETTA DI MANO TRA CITTÀ E CAMPAGNA

CSA, UNA STRETTA DI MANO TRA CITTÀ E CAMPAGNA

Si chiamano Community Supported Agriculture (Agricoltura sostenuta da comunità) e costituiscono uno stretti rapporto economico e sociale tra produttori e consumatori di prodotti bio. Nel vicentino l’esempio di “La corte dei mestieri” che assicura ogni settimana ai soci una cassetta da 5 chili di ortofrutta e prodotti trasformati bio

Anche in Italia compaiono i primi esempi di “Agricoltura sostenuta da comunità” (nota anche come agricoltura civica), Community Supported Agriculture, una nuova formula di conduzione agricola che in Germania vede oltre 700 aziende all’attivo. Le Comunità a Supporto dell’Agricoltura (CSA) sono costituite solidalmente da soci, sia agricoltori sia cittadini che li sostengono.

Il budget fissato in anticipo

Questi ultimi contribuiscono al mantenimento dell’azienda, individuando ogni anno in anticipo i fabbisogni degli agricoltori e stabilendo un budget che verrà coperto solidalmente dai soci per garantire la stabilità economica delle fattorie coinvolte. Ciascun socio contribuisce così alla produzione, secondo le necessità della fattoria, dalla semina al raccolto. I prodotti agricoli vengono poi ridistribuiti settimanalmente pro quota ai soci per il fabbisogno interno.

La corte dei mestieri

Il settimanale Terra e Vita illustra l’esempio di “La corte dei mestieri”, impresa biodinamica di Giorgia Almasio a Grumolo (Vi). Assieme al marito Cristiano Gazzola sono soci fondatori della CSA con sede nel paese vicentino che oggi conta 86 soci, dai 20 agli 84 anni, abitanti in diverse province venete. I soci ricevono tutte le settimane più di quello che avrebbero acquistato ai costi di mercato, in una cassetta di almeno 5 kg di ortaggi misti, frutta, oltre a prodotti trasformati.

Varietà locali

Giorgia e Cristiano, insegnanti della scuola Steineriana, hanno fondato l’Associazione Culturale Antroposofica La Corte dei Mestieri insieme a 5 famiglie 9anni fa, nel 2013, prevedendo fin dall’inizio di sposare le attività agricole e di valorizzazione del territorio con quelle pedagogiche basate sull’interazione dei bambini con la terra.

L’azienda agricola è articolata in 14 ettari e mezzo di collina, di cui 5 a ortaggi, cereali  e frutteto e 5 ettari a prati pascoli. L’orto è su 17 parcelle a rotazione, con tutti gli ortaggi coltivabili sul territorio secondo la stagione: Broccolo Fiolaro di Creazzo, Cipolla di Zugliano, 6 varietà diverse di pomodori, 7 varietà locali di zucchine, 4 di melanzane, 5 di peperoni, tutti i tipi di brassicacee dal Cavolo nero di Toscana, al Cavolo Navone, al Sedano Rampa. Tutte le parcelle sono consociate.

L’avvio dell’allevamento

L’azienda sta introducendo gli animali: un pascolo turnato di capre, pecore e vacche non decornate, maiali e pollai mobili per le galline che passano nel paddock. Le 9 famiglie di api per ora producono miele riservato principalmente alla mensa degli studenti.

PIÙ SOSTEGNI AL BIO NEL FARM BILL AMERICANO?

PIÙ SOSTEGNI AL BIO NEL FARM BILL AMERICANO?

Li chiede un rapporto elaborato da due centri di studio di California e Arizona. «I vantaggi del bio in termini di tutela della biodiversità, stabilità dei suoli e neutralità climatica sono evidenti e dovrebbero spingere le autorità federali ad un maggiore impegno»

Investire sul futuro attraverso l’agricoltura biologica. Per il New Deal europeo è un mantra che dovrebbe guidare le politiche agricole comunitarie e qualcosa di simile potrebbe concretizzarsi anche Oltre Oceano. Un nuovo rapporto redatto da due centri di studi indipendenti descrive infatti in dettaglio i vantaggi dell’agricoltura biologica e delinea le strategie per espandere le pratiche di agricoltura biologica attraverso il Farm Bill 2023 (ovvero il documento federale che indirizza le scelte di politica agricola di Washington DC). Il rapporto è stato prodotto dal National Resources and Defense Council (NRDC), dello Swette Center for Sustainable Food Systems dell’Arizona State University (ASU) e dal Californians for Pesticide Reform (CPR).

Un talismano contro le crisi

Intitolato “Grow Organic: The Climate, Health, and Economic Case for Expanding Organic Agriculture”, il rapporto conferma il ruolo dell’agricoltura biologica nella realizzazione degli obiettivi strategici della tutela della biodiversità ecologica, della fertilità del suolo e della stabilità dei sistemi naturali. Gli autori scrivono che questo approccio «ha un potenziale significativo e in gran parte non sfruttato per affrontare le molteplici crisi che devono affrontare la nostra società, inclusi i cambiamenti climatici, la salute e le economie rurali in difficoltà».

La ricerca sui benefici per l’uomo e l’ambiente dell’agricoltura biologica, integrata da casi di studio di oltre una dozzina di aziende agricole, aiuta a evidenziare il potenziale di queste pratiche agricole. Il rapporto mostra che l’agricoltura biologica può aiutare a sequestrare il carbonio, migliorare la salute del suolo e ridurre le emissioni di gas serra. Queste tecniche possono anche aiutare a limitare la diffusione della resistenza agli antibiotici, un  problema crescente che  minaccia la salute umana, e ridurre l’esposizione a sostanze chimiche dannose per l’agricoltura.

I costi indiretti dell’agricoltura convenzionale

«L’espansione dell’agricoltura biologica – afferma la dott.ssa Kathleen Merrigan, direttrice esecutiva dello Swette Center presso l’Arizona State University ed ex Vice Segretario degli Stati Uniti e Direttore Operativo del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) -è un investimento nel nostro futuro, che alla fine potrebbe produrre ritorni significativi».

«Il sistema convenzionale di oggi contiene immensi costi nascosti sovvenzionati dalle nostre tasse che non possiamo più permetterci. Quando teniamo conto dei costi reali dei nostri attuali sistemi di agricoltura, inclusi gli impatti sulla salute, l’ambiente, la società e l’economia, il valore dell’agricoltura biologica è innegabile».

Dieci raccomandazioni

Dal rapporto “Grow Organic” emerge che solo l’1% dei terreni agricoli è gestito in modo biologico. Un rapporto della Organic Farming Research Foundation (OFRF) rileva che i produttori spesso devono affrontare sfide, tra cui una riduzione dei raccolti durante il periodo di tre anni necessario per il passaggio al biologico. Per superare questo handicap gli autori di “Grow Organic” forniscono 10 raccomandazioni per aiutare l’agricoltura biologica attraverso il Farm Bill 2023  e oltre.

«Investimenti più significativi nel Farm Bill, insieme a un forte impegno amministrativo per il biologico e alla continua difesa delle parti interessate, sono necessari per garantire che tutti coloro che vogliono coltivare, allevare, gestire la terra e mangiare in modo biologico possano farlo».

I suggerimenti includono fornire un maggiore sostegno agli agricoltori durante il periodo di transizione, aumentare le risorse federali per sostenere la ricerca e l’assistenza tecnica per l’agricoltura biologica e ridurre gli ostacoli alla certificazione biologica.