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I pesticidi condizionano gli insetti impollinatori nella scelta dei fiori

L’esposizione ai pesticidi, anche a bassi livelli, influenza la capacità di attingere nutrimento dai fiori da parte dei bombi. Ad affermarlo, un gruppo di ricercatori provenienti dall’università canadese di Guelph che hanno condotto uno studio sulle conseguenze che i pesticidi possono avere sugli insetti impollinatori.

Secondo gli studiosi, le sostanze chimiche possono alterare la scelta dei fiori da parte dei bombi,ostacolando la loro capacità di apprendere le competenze necessarie per estrarre nettare e polline.

La ricerca condotta dall’università canadese è la prima a indagare gli effetti dei pesticidi sulla capacità degli insetti impollinatori di alimentarsi da fiori diffusi in natura che hanno forme complesse, come il trifoglio bianco o il ginestrino.

Le api e altri insetti, come ad esempio i bombi, impollinano molte delle colture alimentari più importanti del mondo oltre alle piante selvatiche. Questo, da tempo, ha sollevato una serie di preoccupazioni circa l’impatto che la riduzione del numero di questi insetti potrebbe avere sulla sicurezza alimentare e la biodiversità. E parte della responsabilità della moria delle api, e non solo, è dovuta proprio all’utilizzo di pesticidi.

Nel loro lavoro, gli studiosi si sono concentrati soprattutto sugli effetti causati da un insetticida neonicotinoide, il thiamethoxam. Dai dati raccolti, è emerso che l’esposizione a livelli realistici al neonicotinoide analizzato portava i bombi a raccogliere più polline, ma impiegando più tempo rispetto alle api del gruppo di controllo. Inoltre gli insetti esposti al pesticida sceglievano di nutrirsi da fiori diversi.

Come spiega uno degli autori dello studio, Nigel Raine: “Le api si affidano all’apprendimento per individuare i fiori, monitorare il loro rendimento nutritivo e cercare il modo migliore per estrarre nettare e polline. Se l’esposizione a bassi livelli di pesticida già influisce sull’abilità di imparare, le api possono sviluppare problemi nella raccolta di cibo e nell’apprendimento di metodi di impollinazione” che sono essenziali per i campi, coltivati e non.

Un precedente studio neozelandese ha rilevato che l’esposizione a pesticidi neonicotinoidi (in questo caso clorpirifos) può causare cambiamenti nel cervello, più precisamente nelle aree associate con l’apprendimento e la memoria nelle api.

Lo studio, recentemente pubblicato su Functional Ecology, è stato sostenuto dall’Insect Pollinators Initiative e finanziato congiuntamente dal Consiglio per la Ricerca Scientifica nel settore Biologico e delle Biotecnologie, il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali, il Consiglio Nazionale per la Ricerca Ambientale, il governo Scozzese e il Wellcome trust.

Fonti:

http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2016/03/14/esposizione-a-pesticidi-altera-scelta-api- su-fiori_b76a4283-7c9b-4b92-a66b-8507d7a176cf.html

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/1365-2435.12644/epdf

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