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UE: verso la semplificazione delle norme sulla sicurezza agroalimentare

Arriva dalla Commissione europea la proposta di semplificare la complessa normativa in materia di sicurezza agroalimentare rafforzando al tempo stesso l’applicazione delle norme. Secondo quanto prevede la proposta, dai 70 atti che disciplinano il settore si passerebbe a 5 solamente, con notevoli benefici in termini di semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative.

In particolare, sono quattro i temi su cui si concentra il testo presentato da Bruxelles:

 Controlli ufficiali

  • rafforzare gli strumenti a disposizione delle autorità competenti degli Stati membri allo scopo di verificare la conformità con la normativa UE a terra (tramite controlli, ispezioni e test).
  • Realizzare azioni più efficaci da parte delle autorità per proteggere i consumatori e gli operatori onesti allo stesso modo dai rischi (anche in termini economici) che potrebbero derivare da violazioni delle norme lungo la catena.
  • estensione del sistema di tasse vigente a tutti quei settori della catena agroalimentare che attualmente non vi sono ancora soggetti;
  • esonero delle microimprese dall’obbligo di pagare queste tasse, al fine di non pregiudicare la loro competitività, pur dovendo assolvere all’obbligo dei controlli
  • Gli Stati membri saranno invitati a integrare pienamente i controlli anti-frode nei loro piani di controllo nazionali e di garantire che le sanzioni finanziarie in questi casi sono abbiano effettive funzioni dissuasive.

 

 Sanità animale

  • Introduzione di un unico atto legislativo per regolamentare la salute degli animali nell’Unione europea sulla base del principio che “prevenire è meglio che curare”. Obiettivo quello di migliorare gli standard e fornire un sistema più efficiente per individuare e controllare la malattia e affrontare in maniera coordinata i rischi legati alla salute e alla sicurezza di alimenti e mangimi.
  • Introduzione di un sistema di classificazione delle malattie in base ad una graduatoria di priorità, per stabilire quali richiedano uno specifico intervento a livello europeo.
  • Giungere ad una maggiore flessibilità nell’adozione delle misure da adottare in materia di sanità animale correlate sia alle diverse tipologie e dimensioni delle strutture, sia alle specifiche, differenti situazioni locali,
  • in particolare per quanto riguarda i requisiti di registrazione e riconoscimento degli stabilimenti e la custodia degli animali e dei prodotti.
  • Su una scala più ampia la legge dovrà essere sufficientemente flessibile per consentire una risposta efficace di tutta l’UE nell’affrontare eventuali rischi sconosciuti, legati in particolare ai cambiamenti climatici in atto e alle loro conseguenze potenziali sulla sanità animale; una flessibilità necessaria anche per un rapido adeguamento al progresso scientifico e alla costante evoluzione della normativa internazionale in materia.

 

 Salute delle piante

  • Dato che allo stato attuale il valore delle coltivazioni nell’intera UE è di circa 205 miliardi di dollari all’anno, è necessaria un’adeguata tutela salute delle piante.
  • In particolare l’’agricoltura europea, le foreste e il patrimonio naturale sono minacciati da parassiti e malattie che attaccano le piante. Una situazione cui ha contribuito in maniera determinante l’introduzione di nuove specie infestanti, notevolmente aumentata a seguito della globalizzazione del commercio e del cambiamento climatico.
  • Per contrastare in maniera efficace la diffusione di nuovi parassiti e per proteggere i coltivatori di piante, così come il settore forestale, la Commissione propone di aggiornare il regime fitosanitario esistente
  • Maggiore attenzione sarà posta in particolare ai flussi commerciali ad alto rischio provenienti da paesi terzi e verrà perseguita una maggiore tracciabilità del materiale vegetale sul mercato interno
  • La normativa introduce anche meccanismi atti ad effettuare una maggiore sorveglianza fitosanitaria e a procedere ad un’eradicazione precoce dei focolai di nuove specie infestanti, prevedendo un’adeguata compensazione economica per i produttori colpiti da tali organismi nocivi da quarantena.

 

 Materiale riproduttivo vegetale (sementi comprese)

  • Il 60% del valore delle esportazioni nel mondo semi proviene dall’UE. Il pacchetto prevede norme più semplificate e flessibili per la commercializzazione di sementi e di altro materiale riproduttivo vegetale con l’obiettivo di garantire la produttività, l’adattabilità e la diversità della produzione vegetale e forestale in Europa e di facilitare gli scambi commerciali
  • Maggiore scelta per gli utilizzatori, in cui rientrino  nuove varietà migliorate e controllate, materiale non rientrante nella definizione delle varietà (materiale eterogeneo), varietà tradizionali e materiale per mercati di nicchia. Le nuove regole che disciplinano le varietà tradizionali e il materiale eterogeneo prevedono solamente obblighi di registrazione ridotti. Tali categorie sono esonerate dagli obblighi di prova e da altre prescrizioni diversamente previste dalla normativa;
  • Inoltre, minori oneri amministrativi per le microimprese che possono commercializzare qualsiasi tipo di materiale come “materiale di nicchia” senza obbligo di registrazione.

 

 Il testo passa adesso  all’esame del Parlamento e del Consiglio europeo e, in base alle previsioni, dovrebbe entrare in vigore nel 2016.

Fonte: FASI

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