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Testo Unico sul biologico a un passo dall’approvazione


Martedì 18 aprile, il Testo Unico sul biologico è arrivato nell’Aula di Montecitorio. Il provvedimento era stato approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera il 16 marzo scorso.

Il testo, che prende il nome di “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”, propone norme innovative finalizzate a supportare un settore che ha superato nel 2016 i 4,8 miliardi di euro, di cui 1,6 legati all’export. Numeri importanti, ma comunque attualmente inferiori ai mercati di Francia e Germania.

Cosa prevede il Testo Unico

«Con questa legge, che riconosce il valore economico e sociale del settore prevedendo incentivi per le organizzazioni interprofessionali e le intese di filiera vogliamo portare il mercato nazionale del biologico ai livelli di Germania e Francia». Ha spiegato il deputato Pd Massimo Fiorio, primo firmatario della proposta di legge.

Tra le novità più importanti introdotte dal Testo Unico, il riordino degli strumenti di governance amministrativa, attraverso un Tavolo tecnico finanziato dal Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica; l’incremento della ricerca nel settore; l’attuazione di misure che incentivino la conversione delle aziende al biologico e l’avvio di campagne educative; l’istituzione di distretti biologici e un disciplinare per le organizzazioni di produttori e interprofessionali.

«Il provvedimento, per il quale ringrazio il Governo per la collaborazione, è un altro tassello del Parlamento nell’opera di riforma del nostro sistema agroalimentare. Penso alla legge sulla biodiversità agraria, sull’agricoltura sociale, sul contrasto ai fenomeni del caporalato, sugli sprechi alimentari, sul testo unico sul vino, e i numerosi interventi di carattere fiscale e organizzativo». Questo l’intervento in aula di Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, durante l’esame della pdl sull’agricoltura e l’agroalimentare biologico.

Bio sempre più forte in Italia

L’esame del Testo Unificato è iniziato nel 2013. La speranza è che, a breve, l’Italia possa finalmente avere un provvedimento organico in grado di disciplinare e sostenere un settore in continua crescita.

Gli operatori presenti nel nostro Paese sono 59.959 (dati SINAB 2015). La superficie coltivata con metodo biologico occupa 1.492.579 ettari, più del 7,5% dell’anno precedente. Sono invece oltre 104.000 gli ettari convertiti. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare il 12% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno, quasi di un punto percentuale. Infine, le vendite del settore (dati Ismea-Nielsel) sono aumentate del 20% rispetto al 2014.

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3293

http://www.agi.it/economia/2017/04/18/news/agricoltura_bio_oliverio_pd_non_e_nicchia_bene_provvedimento-1694233/

http://www.sinab.it/sites/default/files/share/ANTICIPAZIONI%20SINAB%202015_01%208def_0.pdf

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/mondo_agricolo/2017/03/16/agricoltura-comagri-approva-testo-unico-su-biologico_5752f6c8-93b5-4feb-ad9e-230927bf2efc.html

Agricoltura biologica: la Commissione approva il testo unico

Approvato il testo unico sull’agricoltura biologica. Dopo dieci anni di attesa, il settore arriva finalmente a un punto di svolta.

Nei giorni scorsi, la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato il testo unico sull’agricoltura biologica. La proposta di legge, che porta il nome di “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” è un primo importante passo per il settore.

«Ci auguriamo che la legge venga approvata dalla Camera entro aprile. Il testo presenta infatti norme innovative capaci di supportare un settore, che ha superato nel 2016 i 4,8 miliardi di euro di cui 1,6 legati all’export, ma che registra tutt’ora dati comunque inferiori ai mercati di Francia e Germania». Queste le parole dei deputati Pd Massimo Fiorio e Alessandra Terrosi, rispettivamente primo firmatario e relatore del testo.

Obiettivo della legge è riconoscere all’agricoltura biologica il posto che le compete, quello cioè di un’attività di interesse nazionale con funzioni sociali ed economiche rilevanti. Un volano di crescita per il Paese che, al tempo stesso, contribuisca alla sicurezza alimentare, risponda alla crescente domanda di prodotti biologici e promuova il benessere degli animali e dell’ambiente.

La riflessione di FederBiosul Testo Unico

L’approvazione del testo unico, che dovrà essere trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva, è stato accolto con entusiasmo anche da FederBio.

Queste le parole del Presidente Paolo Carnemolla:

«Esprimiamo il nostro apprezzamento in merito al fatto che una legge dello Stato definisca l’agricoltura biologica come “attività di interesse nazionale”.Non fosse altro perché ciò costituisce il riconoscimento dell’impegno di oltre 60.000 aziende agricole che si prendono cura dell’ambiente e del territorio. Aziende che non utilizzano nei loro campi nemmeno un grammo di concimi e pesticidi chimici di sintesi. Ad esse si affiancano oltre 8.000 imprese che trasformano la materia prima prodotta da più di un milione e mezzo di ettari (oltre il 12% della superficie agricola complessiva italiana). Un settore dunque virtuoso con circa 250mila addetti, in gran parte composto da giovani e donne istruiti, dinamici e fortemente impegnati».

L’impegno della Federazione

FederBio si è detta da subito pronta a dare il proprio contributo alla redazione del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica. Il Piano, che come prevede il DDL dovrà essere aggiornato ogni anno, dovrà rispondere ad alcuni obiettivi ben precisi:

  • favorire la conversione delle imprese al biologico
  • rafforzare la filiera
  • incentivare il consumo
  • potenziare il sistema di controllo
  • favorire la ricerca.

La Federazione è inoltre già impegnata nell’apertura di un organismo interprofessionale unico per il settore, in linea con i parametri indicati dal testo unico approvato.

Il settore dell’agricoltura biologica in Italia

In Europa, il nostro Paese è primo per numero di aziende votate all’agricoltura biologica. Nel mercato mondiale è al settimo posto per consumo di prodotti biologici. È invece al primo posto per produzione di agrumi biologici e al secondo per apicoltura e ortaggi.

L’approvazione della legge, dunque, è un passo necessario che interpreta le esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità.

L’agricoltura biologica, del resto, è l’unico valido alleato per la salute e la sicurezza alimentare. Anche dei cittadini italiani. Una tesi avvalorata dal rapporto scientifico commissionato lo scorso anno dal Parlamento europeo e che mostra la correlazione tra una riduzione del rischio di allergie e obesità e il consumo di alimenti biologici.

Fonti:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1142

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/mondo_agricolo/2017/03/16/agricoltura-comagri-approva-testo-unico-su-biologico_5752f6c8-93b5-4feb-ad9e-230927bf2efc.html