Suolo e Salute

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AGRICOLTURA BIODINAMICA: IN PARTENZA DUE CORSI FORMATIVI

AGRICOLTURA BIODINAMICA: IN PARTENZA DUE CORSI FORMATIVI

Si terranno tra il mese di ottobre e quello di novembre due corsi di formazione organizzati dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, in collaborazione con Demeter. Le lezioni saranno in presenza.

Le prime attività finalmente in presenza, nell’ambito dei nuovi percorsi formativi realizzati dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, si apriranno dal 21 al 29 ottobre.

Si tratta del CORSO PER ISPETTORI DEMETER 2021, promosso anche per quest’anno dall’Associazione, in collaborazione con Demeter, al fine di potenziare il numero di tecnici e ispettori per il marchio biodinamico nelle seguenti regioni: Piemonte, Veneto, Puglia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Calabria, Sicilia ed Emilia Romagna.

CORSO PER ISPETTORI DEMETER 2021:

A chi si rivolge

Il percorso è dedicato a persone che abbiano già effettuato percorsi formativi in ambito agricolo o che, in alternativa, abbiano realizzato esperienze nell’ambito della certificazione di prodotto/o processo. Che abbiano altrimenti maturato esperienze in ambito ispettivo biologico o biodinamico.

Gli obiettivi

  • Trasmissione di aspetti di tipo tecnico e applicativo degli standard Demeter;
  • Approfondimenti rispetto alle modalità di svolgimento delle attività ispettive legate all’assegnazione della Certificazione;
  • Apprendimento e possibilità di confronto con docenti di rilievo nazionale dell’ambito.

 

Risvolti a posteriori del corso

Sebbene la partecipazione al corso non preveda il rilascio di un certificato; il corso consente di acquisire una specializzazione relativa al proprio ambito professionale, eventualmente utile anche a future forme di collaborazione con Demeter Associazione Italia.

Gli eventuali neo-ispettori, scelti tra quelli che avranno partecipato al corso, verranno chiamati ad effettuare cinque visite ispettive con un ispettore Demeter già qualificato. Queste ultime sono finalizzate all’esercizio di attività ispettiva, svolta dal nuovo operatore, in autonomia.

 

Per ulteriori informazioni:  info@biodinamica.org

 

 

 

La seconda attività formativa a riprendere sarà: il CORSO BASE IN AGRICOLTURTA BIODINAMICA. Un percorso strutturato in due parti da 4 giornate ciascuna, all’interno di un’azienda agricola del territorio.

CORSO BASE NAZIONALE IN AGRICOLTURA BIODINAMICA
Il programma

La prima parte del corso, affronterà i seguenti temi:

  • Introduzione all’agricoltura biodinamica ed elementi chiave per la sua pratica;
  • Osservazione in campo e metamorfosi della natura;
  • I quattro livelli di concimazione e l’importanza della vacca;
  • I preparati biodinamici da cumulo;
  • Applicazione del calendario biodinamico e modelli di consociazione;
  • Dinamizzazione e spruzzatura preparato500;
  • Pratica e osservazione dei suoli e dei macchinari;
  • Demeter e nuovi indirizzi di mercato;
  • Rudimenti di pratiche di orticoltura.

 

Il programma completo è scaricabile al seguente LINK.
Il corso prevede il rilascio di un attestato di partecipazione.

Modalità di iscrizione
Per partecipare alla formazione è necessario essere soci dell’Associazione.
Per procedere all’iscrizione, cliccare QUI.

Per ulteriori informazioni:
Telefono – 02 29002544 (orario d’ufficio);
E-mail – info@biodinamica.org .

 

Fonte: Biodinamica

AGRICOLTURA BIODINAMICA DALLA PARTE DEI SUOLI: UNA BATTAGLIA CHE NON SUSSISTE

AGRICOLTURA BIODINAMICA DALLA PARTE DEI SUOLI: UNA BATTAGLIA CHE NON SUSSISTE

Di estrema chiarezza il punto di vista del chimico agrario, Alessandro Piccolo, sul tema dell’agricoltura biodinamica.

Il dibattito, ad oggi ancora piuttosto acceso, ha sollevato polemiche e portato alla messa in discussione della metodologia, da parte di figure istituzionali come la senatrice Elena Cattaneo.

Alessandro Piccolo, professore di Chimica agraria ed ecologia, presso l’Università Federico II di Napoli, racconta come, la natura originaria di questo metodo agricolo, legata a conoscenze ancestrali sulla trasformazione della sostanza organica naturale, non pregiudichi, bensì confermi, – attraverso un riscontro obiettivo –; il miglioramento della qualità dei suoli agricoli e dei conseguenti prodotti agroalimentari che ne derivano.

Quello davanti al quale ci troviamo, è un nuovo sistema emergente, afferma il docente, e in quanto tale richiede di andare oltre i limiti dello scientismo riduzionistico; per abbracciare e permettere la crescita di un approccio scientifico di tipo olistico, da applicare a sistemi complessi multifasici, come appunto quello agrario.

Il cornoletame per esempio, una delle pratiche di impronta biodinamica, più attaccate all’interno del dibattito scatenato sul tema, non ha alcuna pericolosità per l’ambiente e la salute umana, al contrario di quanto invece non emerga dagli studi effettuati sugli agrofarmaci industriali di sintesi; per nulla toccati all’interno del dibattito.

Il cornoletame è un humus compostato da batteri e ricco di metaboliti altamente bioattivi, che, sciolto in acqua e diffuso nei suoli in quantità minime, stimola il microbioma del suolo rizosferico, innescando la produzione di altri metaboliti microbici che attivano la fisiologia delle piante. Una vera e propria biotecnologia naturale – molto diversa dall’etichetta di alchimia esoterica, con cui è stata identificata ultimamente -.

I suoi costi, come quelli degli altri preparati biodinamici, sono molto contenuti e non necessitano dell’investimento in capitali fissi; sia che avvengano nella stessa azienda biodinamica, che nelle aziende specializzate.

In Italia esistono circa 4500 aziende biodinamiche certificate, in continua crescita a causa del successo economico: la minore resa produttiva infatti, è molto ben compensata dai maggiori ricavi, proporzionali alla maggiore qualità dei prodotti e dal risparmio ottenuto dal non utilizzo di pesticidi e agrofarmaci industriali.

Quest’ultimo aspetto, potrebbe non essere molto gradito dalle lobbies, sottolinea Piccolo, che hanno letteralmente costruito il proprio status, sulla base delle commesse di ricerca delle multinazionali agronomiche.

La polemica ha infatti origine, dalla possibilità, in vista del Green Deal europeo, di una ridistribuzione dei finanziamenti in favore dell’agricoltura biologica e quindi di una potenziale espansione di quella biodinamica.

Tuttavia, realtà come Assofertilizzanti di Federchimica, stanno già evolvendo in linea con la direzione europea, rendendo noto il loro impegno nel comparto dei biostimolanti di origine bio-organica. Segnale che instilla fiducia, all’interno di una prospettiva europea complessiva che si propone di tendere verso l’Agroecologia.

Quest’ultima (paradigma emergente delle agricolture biologiche), è il sistema più vantaggioso al fine di dare un avvio incisivo al sistema agrario, all’insegna della sostenibilità.

L’Agroecologia riduce fortemente gli input esterni industriali, tutelando e favorendo ad un ripristino dell’equilibrio della biodiversità e offrendo al contempo, produzioni stabili e altamente qualitative.

L’agricoltura biodinamica rientra e in sé integra, questo genere di principi dell’agroecologia, abbracciando il concetto di economia circolare e lavorando per definirne la solidità.

 

 

Fonte: Il Manifesto

IL BIOLOGICO E IL BIODINAMICO FANNO BENE ALLA SALUTE

IL BIOLOGICO E IL BIODINAMICO FANNO BENE ALLA SALUTE

A Firenze si è concluso il 36° convegno internazionale di agricoltura biodinamica, l’evento di quest’anno dal titolo “Un’agricoltura di salute. Ricerca, innovazione e formazione per il futuro della terra” ha visto il connubio fra medici e contadini. Nella tre giorni d’incontri nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio sono stati esaminati e illustrati i dati relativi agli argomenti:

• Rapporto tra terra, cibo e salute
• Le ultime ricerche sull’alimentazione bio in relazione alla prevenzione del cancro
• I dati epidemiologici e le ricadute dei pesticidi sulla salute

Il presidente di AssoBio Roberto Zanoni ha commentato così le relazioni “Le evidenze scientifiche mostrano che quella dell’agricoltura biologica e biodinamica è una precisa necessità dal punto di vista ambientale e un’eccezionale opportunità da quello economico […] per assicurare un futuro prospero alla filiera e garantire al consumatore un prodotto sano e sicuro, è necessario salvaguardare prima di tutto gli agricoltori mettendoli nelle condizioni di lavorare serenamente ed essere adeguatamente compensati” seguito dal commento di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica “L’Italia è già leader europeo del biologico e biodinamico. Sarebbe folle se il Paese non puntasse su ricerca, formazione e investimenti nel settore più promettente e non sbloccasse subito la legge sul biologico ferma al Senato da due anni”

Fonte: alimentando.info

Agricoltura 4.0 è compatibile con il bio?

L’Agricoltura 4.0 è compatibile con l’agricoltura biologica e biodinamica? Sarà questo, in sintesi, il tema centrale del convegno che si terrà a Bologna Fiere – Sana 2017, il prossimo 9 settembre.

L’evento, che prende il nome di “Agricoltura 4.0: compatibilità e adattamento all’agricoltura biologica e biodinamica”, è organizzato da CIA e ANABIO.

Agricoltura 4.0 e bio: si può

L’obiettivo del convegno, fanno sapere gli organizzatori, è verificare la compatibilità e l’adattamento di nuove soluzioni tecnologiche all’agricoltura di precisione.

Esperti scientifici e tecnici di primo livello del settore discuteranno della fattibilità di un connubio tra i due sistemi, presentando un caso aziendale che ha concretamente iniziato a utilizzare queste soluzioni.

Secondo le Linee Guida del Ministero delle Politiche Agricole, entro il 2021, il 10% della superficie agricola dovrà essere occupata da agricoltura di precisione. Ad oggi, solo l’1% delle superfici lo è. Per riuscire ad avere una spinta significativa in questa direzione, secondo gli organizzatori dell’evento, le filiere agroalimentari italiane hanno l’esigenza di investire in soluzioni digitali (agricoltura 4.0 per l’appunto) e di gestire le numerose informazioni metriche che ne derivano. Gli scenari che possono aprirsi grazie al connubio Agricoltura 4.0 e agricoltura di precisione sono molteplici e votate a garantire un approccio più solido ai mercati.

Il programma dell’evento

I lavori inizieranno sabato mattina alle ore 10:00 con la registrazione dei partecipanti. Seguirà il saluto di Federico Marchini, Presidente Anabio.

Dopo questa prima parte, avranno inizio i vari interventi programmati. Alle 10:30, sarà la volta di Andrea Berton (CNR – IFC Firenze) e di Alessandro Matese (CNR – Istituto di Biometereologia di Firenze, che parleranno di “Nuove tecnologie di monitoraggio in agricoltura di precisione”.

A seguire, Filippo Renga, Responsabile Smart Agrifood, che tratterà di “Innovazione digitale nella Filiera del Latte”. Chiuderà questa parte, Raffaella Mellano, Presidente Cooperativa Natura e Alimenta, che presenterà il caso aziendale “Cooperativa Natura e Alimenta”.

Alle 11:30, si aprirà il dibattito durante la Tavola rotonda coordinata da  Lorenzo Tosi, Seguirà poi un dibattito conclusivo (ore 12:30) e le conclusioni del Vicepresidente Cia, Antonio Dosi.

Fonti:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1211

http://www.feder.bio/files/2019.pdf

Carnemolla (FederBio): “Basta scomuniche contro il Biodinamico”

Campo di grano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non si placano le polemiche sul settore agricolo biodinamico. Tutto è nato in occasione del 34esimo convegno internazionale sul comparto, organizzato nell’ateneo Federico II di Napoli. Una parte della comunità scientifica, in occasione dell’evento, si è infatti scagliata contro quella che considera come “stregoneria agricola”.

Le associazioni del settore, però, non ci stanno. E ribattono punto su punto. “L’agricoltura biodinamica è una risorsa economica e ambientale, pienamente inserita nel mondo più vasto del biologico, e chiede impegno nella ricerca e nella formazione”, è il commento di Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, la federazione delle sigle del comparto agroalimentare che, in Italia, non fanno ricorso a prodotti chimici nei campi.

Il biodinamico come opportunità

In una lettera inviata al Corriere della Sera, Carnemolla ha ricordato in primis il grande successo del settore bio, che potrebbe avere un effetto trainante su tutto il comparto agroalimentare:

Il settore cresce al ritmo del 20% ogni anno e sono già diversi i Paesi del Nord Europa che guardano con interesse ai nostri prodotti. In molti infatti hanno manifestato la loro disponibilità ad accogliere un aumento del 25% di export bio dal nostro Paese”. Una richiesta che consentirebbe di aumentare di circa 300 milioni di euro il fatturato annuo dei prodotti biodinamici Made in Italy destinati all’export. “Vogliamo buttarli via per una questione di principio, come propongono di fare alcune società scientifiche?”, si chiede Carnemolla.

Il biodinamico, sottolinea inoltre, non è una parte marginale dell’agroalimentare biologico, ne è anzi componente fondamentale. Carnemolla parla apertamente di “scomunica” operata nei confronti di alcuni docenti universitari che hanno dato la propria disponibilità ad avviare un percorso di ricerca nel campo del biodinamico. “Una scomunica che nasce da pregiudizi e luoghi comuni, che nulla hanno a che vedere con la scienza, che invece dovrebbe indagare senza preconcetti”.

D’altro canto, il presidente di FederBio si dice convinto che “la gran parte dei ricercatori italiani non è disposta a istituire un nuovo indice delle pratiche proibite. Al contrario, la comunità scientifica vuole confrontarsi su numeri e fatti. Il settore biodinamico è pronto a rispondere: questo tipo di agricoltura non si oppone all’indagine scientifica, ma anzi la sollecita, per affinare le tecniche di coltivazione e scoprirne di nuove”.

E conclude sottolineando come il biologico non abbia “multinazionali alle spalle e che abbia invece bisogno di ricerca scientifica pubblica e libera”.

Il biodinamico per la protezione umana e ambientale

In Italia, secondo i dati snocciolati dal presidente di FederBio, vengono impiegati ogni anno quasi 1,5 milioni di quintali di pesticidi. Una quantità di prodotti chimici che viene poi distribuito sulle tavole di milioni di italiani.

Conosciamo gli effetti nefasti per la salute umana delle sostanze chimiche usate sui campi. E anche se sono pochi i singoli prodotti alimentari che risultano fuori norma, è anche vero che i residui chimici si accumulano di volta in volta: nessuno ha mai indagato su cosa fa lo zero-virgola-qualcosa di residuo di pesticidi aggiunto allo zero-virgola-qualcosa aggiunto alla zero-virgola-qualcosa e così via”.

Ecco perché, secondo Carnemolla, ci si dovrebbe occupare di questo tipo di problemi e non del fatto che “il biodinamico sia o non sia una pseudoscienza.

Tra l’altro questa tecnica di coltivazione ha anche importanti ricadute ambientali: migliora la tenuta idrogeologica dei terreni, incrementa la capacità di assorbimento dei gas serra, rallenta il processo di desertificazione, interviene positivamente nella difesa del paesaggio.

Biodinamico “progenitore” del bio

Sullo stesso argomento, Carnemolla è poi intervenuto con un articolo sull’Huffington post. Dove ha sottolineato che il biodinamico è il primo in ordine di tempo dei metodi agricoli biologici. Una pratica agricola ecologica che porta con sé un bagaglio di esperienze e conoscenze quasi secolare.

Concludendo, il presidente FederBio ricorda anche l’importante riconoscimento che le istituzioni comunitarie hanno conferito al settore già 25 anni fa:

L’agricoltura biodinamica dal 1991 è normata e certificata nell’Unione Europea al pari di quella biologica, di cui condivide quindi tutte le basi scientifiche e tecniche e l’impianto normativo, oltre che il sistema di certificazione”.

FONTI:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1099

http://www.huffingtonpost.it/paolo-carnemolla/quanto-accanimento-contro-il-biodinamico-e-se-invece-si-facesse-piu-ricerca_b_13281816.html

http://www.ilfoglio.it/scienza/2016/11/12/news/universita-biodinamica-la-federico-ii-si-occupa-di-stregoneria-agricola-106578/

http://www.suoloesalute.it/lagroecologia-la-rinascita-del-sud-convegno-napoli/

Riparte l’Accademia Bio. Primo appuntamento: la certificazione biologica

Ripartono i corsi di formazione dell’Accademia Bio, la scuola di specializzazione in agricoltura biologica e biodinamica, organizzata da FederBio.

Il percorso formativo per l’anno accademico 2016-2017 riprenderà a settembre e sul sito della Federazione sono già disponibili tutti i corsi programmati dall’autunno al prossimo aprile.

Per un’impresa agroalimentare avvicinarsi al settore degli alimenti biologici può essere impegnativo e rischioso se non c’è la necessaria conoscenza dei suoi elementi caratterizzanti“, scrivono gli organizzatori sul sito di FederBio. “Come tutti i sistemi della qualità, infatti, anche il biologico presuppone un’organizzazione aziendale e un’attenzione ad aspetti sostanziali che non si limitano alla cura dell’alimento in sé, ma che riguardano la tracciabilità, l’organizzazione dei cicli di produzione, le attività di sanificazione e le prescrizioni sulla sicurezza alimentare e, naturalmente, l’etichettatura degli alimenti“.

La formazione diventa quindi un prerequisito essenziale per la buona riuscita di un’azienda agricola biologica.

Il primo corso si intitolerà “La gestione della certificazione biologica per le aziende agroalimentari” e si terrà a Bologna il 29 e il 30 settembre prossimi, presso la sede dell’Associazione Seneca, in piazza dei Martiri, 8. Le iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno il 16 settembre.

accademia bio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’evento di formazione è aperto a tutti, anche se è pensato specificatamente per titolari di aziende agricole, responsabili della qualità, personale impiegato nella produzione e consulenti aziendali.

L’obiettivo principale del corso è di trasmettere le conoscenze necessarie alla creazione di un sistema di gestione aziendale che sia in grado di produrre alimenti biologici conformi, spiegando nel dettaglio i relativi sistemi di controllo e certificazione.

Il corso sarà diviso in due parti. Durante la prima giornata si discuterà di:

  • “Principi e obiettivi della normativa biologica”
  • “Gestione della certificazione biologica: fase di ottenimento”
  • “Gestione della certificazione biologica: fase di mantenimento”

La seconda giornata di lavori sarà invece focalizzata su:

  • “Sistema di controllo e certificazione”
  • “Certificazione di un alimento biologico: la formulazione di una ricetta biologica (ingredienti, ausiliari e additivi utilizzabili); l’etichettatura dei prodotti alimentari”.

Tutti gli appuntamenti dell’Accademia Bio dell’autunno di quest’anno si terranno a Bologna, mentre dal prossimo anno saranno attivati dei corsi anche a Roma.

Per iscriversi al corso, è necessario collegarsi al sito di Federbio e compilare il form di iscrizione: http://www.feder.bio/Form-iscrizione-Accademia-Bio.php

FONTI:

http://www.feder.bio/Calendario_Corsi_Accademia_Bio.php

http://www.feder.bio/Corso_La_gestione_della_certificazione_biologica_per_le_aziende_agroalimentari.php

http://www.feder.bio/files/1756.pdf