Le prospettive agricole dell’Unione Europea dal 2018 al 2030

Il 6 dicembre 2018 la Commissione Europea ha pubblicato l’European Union Agricoltural outlook for 2018-2030 report: le proiezioni dell’agricoltura dal 2018 al 2030.

Analizzando diversi mercati, sono presentate le proiezioni per una vasta gamma di prodotti agroalimentari (carne, seminativi, latte, prodotti lattiero-caseari, frutta e verdura). Nel report si parla anche dell’evoluzione del reddito agricolo, gli aspetti ambientali legati all’agricoltura e il settore biologico.

Nei prossimi anni ci sarà sempre più un consumatore consapevole per il cibo che consuma, per il suo approvvigionamento e per il suo impatto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici. Questo approccio determinerà per il produttore costi di produzione più elevati, ma gli permetterà di dar maggiore valorizzazione al suo prodotto, riducendo allo stesso tempo l’impatto negativo sul clima e l’ambiente: il mercato si indirizzerà, quindi, verso quei sistemi di produzione alternativi, come prodotti locali, biologici o altri prodotti certificati.

Dopo aver analizzato l’impatto dei comportamenti dei consumatori sui mercati interessati, il report passa l’attenzione ai terreni agricoli: se ne vedrà un calo, passando da 178 milioni di ettari nel 2018 a 176 milioni di ettari nel 2030.

Ma vediamo nello specifico le proiezioni riportare nel report:

  1. Per i seminativi vedremo un calo del 5% del consumo di zucchero mentre il mercato dei cereali continuerà a crescere raggiungendo i 325 milioni di tonnellate entro il 2030 (contro i 284 milioni di tonnellate prodotte nel 2018). Per i semi oleosi, invece, ci sarà una situazione stazionaria.
  2. Nel periodo considerato, la crescita della popolazione e del reddito determinerà un aumento del consumo di prodotti lattiero-caseari e della domanda globale di importazioni.
  3. Il consumo di carne in generale diminuirà, in maniera non significativa, da 69,3 Kg pro capite del 2018 a 68,6 Kg nel 2030. La carne di pollo vedrà un forte aumento della produzione e del consumo dell’UE.
  4. Nelle colture specializzate vediamo una crescita della produzione di olive e quindi di olio extra vergine di oliva, una situazione stazionaria per il settore vitivinicolo e per il settore ortofrutticolo, in alcuni casi, come ad esempio per le pesche, si assisterà a un calo della produzione.
  5. Il reddito agricolo per azienda mostra una stabilizzazione: l’aumento dei costi di produzione saranno ricompensati dall’aumento della produzione agricola e dalla marginalità.
  6. Il calo del consumo di carne e, quindi, della diminuzione di bestiame contribuirà a ridurre le emissioni di CO2. Dall’altra parte però, l’aumento di produzione agricola incentiverà l’uso di letame determinando un aumento di emissioni: si presenterà quindi una situazione stazionaria, con una diminuzione delle emissioni di ammoniaca.

 

Fonte: http://www.ruminantia.it/prospettive-agricole-dellue-dal-2018-al-2030-le-scelte-dei-consumatori-cambiano-e-modellano-i-mercati-agricoli/

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