Colture trappola per distogliere gli insetti fitofagi

Alcuni insetti, ad esempio quelli appartenenti ai Pentatomidi, le cimici sono tra questi, possono rappresentare seri problemi per diverse colture. Sono dei fitofagi che si nutrono di una vasta gamma di piante coltivate e possono spostarsi anche a grandi distanze e sono in grado di aumentare velocemente la loro popolazione.

Da analisi effettuate sembra che questi insetti siano in grado di tollerare diversi tipi di insetticidi utilizzati in agricoltura convenzionale.  Le infestazioni possono creare seri problemi alle aziende condotte in biologico.  Per questi motivi il trapcropping potrebbe rappresentare una soluzione efficace e in linea con i principi dell’agricoltura biologica. Peraltro viene già applicata in alcune situazioni per monitorare l’inizio delle infestazioni. Il trapcropping consiste nel piantare delle colture che attraggono gli insetti fitofagi, allontanandoli dalle colture principali.

Il comportamento delle cimici è molto particolare e, per questo, è necessario prestare attenzione anche quando si piantano colture attraenti per loro. I pentatomidi, infatti, tendono a infestare le piante posizionate ai margini, aumentando i danni nel corso del tempo e spostandosi in un secondo momento all’interno delle colture. I loro spostamenti si concentrano ai bordi delle colture, senza mai attraversarearee aperte in cui sarebbero maggiormente esposte a nemici naturali. Per questo, gli agricoltori dovrebbero riuscire ad avere una sorta di mappa aerea per poter prevedere il tipo di percorso intrapreso da questi insetti, posizionando le colture trappola nelle aree critiche di transizione. È necessario, inoltre, evitare di piantare delle colture che diano “asilo” ai parassiti prima dell’eventuale infestazione.

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Come accennato in precedenza, questa sorta di trappole naturali consiste nel posizionare in maniera strategica una piccola area di piante ospiti, altamente attrattive per gli insetti rispetto alle colture principali. Il trapcropping non ha effetti collaterali, comporta problemi gestionali ridotti al minimo ed è alla luce dei risultati previsti risulta conveniente per le aziende.

I piccoli appezzamenti trappola sono piantati in posizione adiacente alle coltura da proteggere, utilizzando pratiche culturali normali. Essi hanno il compito di garantire la disponibilità di cibo ottimale e quindi di evitare attacchi alla coltura principale. Tuttavia, la famiglia delle cimici è varia e comprende diversi tipi di piante da cui trarre nutrimento. Le colture trappola, quindi, possono essere differenziate in base agli insetti in modo da assolvere il loro compito di intercettare le cimici prima che si verifichino attacchi sulla coltura da proteggere.

Il triticale, il sorgo, il miglio, il grano saraceno e il girasole sono le principali specie raccomandate per attrarre questi insetti. Queste piante possono essere coltivate in periodi diversi, in base alle loro caratteristiche, in modo da ottenere una protezione duratura dai parassiti.

Fonte:

http://www.extension.org/pages/61596/stink-bug-management-using-trap-crops-in-organic-farming#.VYkrXPntmkq

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