Coldiretti: finalmente sull’olio l’UE si allinea all’Italia

 

“Sull’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate l’Unione Europea si allinea finalmente alla normativa approvata in Italia con la legge salva-olio”. Ad affermarlo in una nota la Coldiretti che commenta così l’approvazione, da parte del Comitato di gestione Ocm unica, delle modifiche ai regolamenti europei per l’olio d’oliva. Modifiche che confermano e rafforzano sul piano comunitario il valore della “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” entrate in vigore in Italia dal primo febbraio malgrado le forti pressioni delle lobby di settore. “Lo stesso obbligo previsto dalla normativa comunitaria di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualità di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering è già contemplato dalla legge nazionale che sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani: dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali”.

Proprio in conseguenza dell’uscita dellaa nuova legge la Coldiretti ha avviato un’operazione trasparenza realizzando  veri e propri blitz nei punti vendita con l’obiettivo di analizzare diversi campioni di olio dal punto di vista chimico ed organolettico per mettere a confronto qanto dichiarato in etichetta con il reale contenuto, e denunciando all’autorità di controllo eventuali anomalie riscontrate. “ Si tratta – afferma la Coldiretti – “di porre fine a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni, svelando il “mistero” delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza. Un danno gravissimo per un Paese in cui l’olio di oliva è presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato in circa 14 chili a testa”. Il nostro paese è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e ben 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp.

Fonte: Coldiretti

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