Suolo e Salute

Category: Vino biologioco

Piacenza: vini da meditazione tra storia, gusto e cultura

Lo scorso 17 maggio, in Piazza Duomo a Piacenza, si è svolta la manifestazione “Vini da meditazione, spirito e spiritualità“. L’evento, organizzato dall’Associazione Domus Justinae e Anspi Domus, si è caratterizzato come un percorso permeato di storia, gusti e cultura, alla riscoperta delle produzioni piacentine di vini dolci.

Durante la manifestazione è stato possibile degustare vin santo, “vino da messa”, passito e vino dolce in genere, ma non solo: ampio spazio è stato dato agli approfondimenti storici e tematici. Nella seconda parte della giornata, l’associazione Domus Justinae ha guidato la visita alla suggestiva Cattedrale.

Nel pomeriggio la Tavola rotonda sul tema “Storia, cultura, civiltà del vino piacentino” ha permesso di delineare un quadro più ampio all’interno del quale inserire la caratterizzazione delle produzioni vinicole locali.

manifestazione piacenza

 

 

 

 

Al dibattito hanno partecipato: Giampietro Comolli (patron di UnPOxExPO2015), Stefano Pronti (storico della gastronomia e scrittore), Ilaria Saltari (Suolo e Salute) e, nel ruolo di moderatore, Giorgio Lambri (capo redattore quotidiano Libertà).

Ricco e articolato il panorama delle aziende vitivinicole del territorio che hanno aderito all’iniziativa. Tra queste, infatti,erano presenti: l’Associazione Produttori Vin Santo di Vigoleno, l’ Associazione Vitivinicoltori Val Chiavenna, l’Azienda Agricola La Pagliara, l’Azienda Agricola Monferrina di Paolo Sforza Fogliani società agricola, l’Azienda Agricola Solenghi Gaetano, l’Azienda Biologica Illica Vini, l’ Azienda Vitivinicola Lusenti Cantina Valtidone, La Stoppa, Mossi aziende agricole vitivinicole, Origine tradizione natura s.r.l Coltivazione di uva, Podere Pavolini, Torre Fornello azienda agricola e Villa Rosalba azienda agricola. Molte di queste aziende producono vini biologici certificati da Suolo e Salute.

Fonti:

http://www.ilpiacenza.it/eventi/vini-meditazione-spirito-spritualita-piazza-duomo-piacenza-17-maggio-2015.html

http://www.liberta.it/2015/05/15/vini-da-meditazione-spirito-e-spiritualita-domenica-di-degustazione-in-piazza-duomo/

Italia sempre più calda: ulivi e viti si spostano ad alta quota

Frutta esotica prodotta in Italia e uliveti e vino che si spostano sulle Alpi, tra le vette. Sono questi gli effetti del cambiamento climatico descritti da Coldiretti in un’analisi pubblicata qualche giorno fa.

L’innalzamento delle temperature porta con sé vari cambiamenti, tra cui quello delle colture portate avanti in Italia. Il Bel Paese, infatti, non solo si è dato alla coltivazione di banane, avocado e altri frutti esotici, ma negli ultimi 30 anni ha visto aumentare di un grado il proprio vino.

Di questo e di altro ha parlato Coldiretti che, nei giorni addietro, con l’arrivo del caldo ha messo in mostra dal vivo i nuovi “frutti” Made in Italy del cambiamento climatico. L’evento si è tenuto ad Expo nel padiglione “No farmers no party” all’ingresso sud all’inizio del Cardo sul lato opposto all’albero della vita.

Secondo l’analisi della Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, non solo le coltivazioni nostrane sono cambiate, ma si sono anche spostate a causa del surriscaldamento di questi ultimi anni.

Nove dei dieci anni più caldi della storia si sono registrati dopo il 2000. Il 2014 detiene il primato di anno più “bollente” di sempre, seguono, in ordine: 2003, 2007, 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011, 2000 e 2008, sulla base dei dati Isac Cnr.

Come dicevamo all’inizio, il surriscaldamento ha portato a un aumento di gradazione del vino italiano e a un anticipo della vendemmia anche di un mese rispetto al tradizionale mese di settembre. Non solo: la distribuzione delle colture si è spostata, portando i vigneti a espandersi verso l’alto, con la presenza della vite anche a quasi 1200 metri di altezza, in provincia di Aosta, dove viene prodotta l’uva per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop.

ulivi e vigne

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche l’olivo ha iniziato a “migrare”, raggiungendo le Alpi. In provincia di Sondrio, oltre il 46esimo parallelo, si trova infatti l’ultima frontiera nord dell’olio d’oliva italiano.

Come affermato da Coldiretti, negli ultimi dieci anni, la coltivazione dell’ulivo sui costoni più soleggiati della montagna valtellinese è passata da zero a circa diecimila piante, su quasi 30 mila metri quadrati di terreno.

Circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinata a conserva e di grano duro per la pasta è effettuata nella Pianura Padana. Coltivazioni tipicamente mediterranee.

In Sicilia, come abbiamo visto, zona sempre più calda si è iniziato a coltivare i primi avocado biologici Made in Italy, un frutto tipicamente tropicale che oggi si trova a Giarre, ai piedi dell’Etna.

A Palermo hanno iniziato a prendere vita anche le prime banane nostrane.

Gli effetti del surriscaldamento potrebbero però avere effetti negativi sui prodotti tipici, trasformando le condizioni ambientali e facendo diventare a rischio estinzione alcune delle colture tradizionali del Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo unito ai fattori umani.

Fonti:

http://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/Pagine/IlcambioclimaportaivignetisullevetteegliulivialNord.aspx

http://ambientebio.it/in-sicilia-si-produce-lavocato-biologico-solidale/

Vino bio, gli ultimi dati da Vinitalybio

Vino bio, gli ultimi dati da Vinitalybio

Continua, come già documentato in precedenza nelle nostre notizie, la crescita del vino biologico. A confermarlo gli ultimi dati emersi all’indomani di Vinitaly bio, conclusosi nei giorni scorsi a Verona. Oggi le aziende produttrici di vino biologio in italia sono oltre 44mila, e 45mila gli ettari coltivati a vigneto biologico, per una produzione complessiva di 350 mila ettolitri ed un fatturato di 3 miliardi di euro, di cui circa un terzo proveinente dal mercato estero. Ad essere interessate un po’ tutte le regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia. Ma il dato che più colpisce è quello, come conferma il presidente FederBio Carnemolla, delle superfici in conversione, ovvero che dalla coltura convenzionale stanno passando al biologico.

Ad oggi si tratta di circa 24mila ettari, ovvero oltre la metà del totale (il 55%, per la precisione). E, continua Carnemolla, “anche se la conversione verrà completata in un triennio, si tratta pur sempre di una crescita del 15–20% l’anno”. “Il traino – prosegue il presidente FederBio, intervistato dal Sole24Ore – viene sempre dall’estero e in particolare dai mercati del Nord Europa. Così attenti al vino biologico italiano da aver consentito negli ultimi anni anche lo sviluppo di un significativo export di vino sfuso che viene imbottigliato all’estero e che anni fa, quando le norme Ue si fermavano al vigneto, non era certo possibile”.

Il prossimo appuntam,ento importante per il settore è oramai vicino, dato che a maggio verrà rivisto il regolamento 203 sul vino bio. Una tappa importante in un percorso che, lungi dall’essere una moda, sta diventando una realtà sempre più importante nel panorama enologico italiano ed internaizonale.

Fonte: Sole24Ore

Vinitalybio: il 23 convegno sulla revisione della normativa sul vino bio

A tre anni dall’approvazione del regolamento europeo sulla produzione dei vini biologici (Reg. UE 203/2012) è già tempo di revisione nel quadro della più generale proposta di modifica del regolamento orizzontale sull’agricoltura biologica (Reg. CE 834/2007). Il convegno “La revisione della normativa sul vino biologico. Il comparto si confronta” ha lo scopo di avviare un percorso di ampia consultazione tra tutti gli attori del comparto vitivinicolo italiano e porre le basi per alleanze e sinergie con le organizzazioni di altri Paesi europei. L’incontro si terrà lunedì 23 marzo 2015 dalle ore 15.00 presso la Sala Puccini – Centrocongressi Arena. Dopo i saluti di Ettore Riello, Presidente Veronafiere, e di Paolo Carnemolla, Presidente FederBio, Cristina Micheloni di AIAB illustrerà il percorso della normativa europea sulla vinificazione biologica. Dopo di lei Giacomo Mocciaro del Mipaaf parlerà riguardo le proposte di revisione della normativa europea sul vino biologico. Successivamente Mauro Braidot di UPBIO (Unione Nazionale dei Produttori Biologici e Biodinamici FederBio) poterà il punto di vista dei produttori riguardo i punti critici della normativa. Dalle 16 circa quindi si succederanno gli interventi di Marco Serventi, Consigliere nazionale Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica, Emilio Renato Defilippi ,Vicepresidente Assoenologi e Marcello Lunelli, Consigliere UIV, Unione Italiana Vini. Al termine sarà dato spazio agli interventi del pubblico, mentre la moderazione sarà affidata a Lorenzo Tosi di Terra e Vita / Edagricole.

Fonte: FederBio

Al via la seconda edizione di Vinitalybio

Contestualmente all’ormai imminente Vinitaly, il Salone Internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal 22 al 25 marzo prossimi, si svolgerà anche Vinitalybio, Salone dedicato esclusivamente ai vini biologici e biodinamici certificati. L’evento, nato dall’accordo tra Veronafiere e FederBio, vuole essere una grande occasione di visibilità per il vino biologico certificato, che rappresenta un’eccellenza del made in Italy. Dopo il successo della prima edizione dell’anno scorso, quest’anno sarà possibile apprezzare non solo la produzione vinicola biologica italiana ma anche quella internazionale, grazie alla presenza di oltre settanta aziende certificate, tra cui alcune francesi (la lista completa degli espositori di Vinitalybio è disponibile a questo link.

Tra gli appuntamenti, per tutta la giornata di lunedì 23 marzo e martedì 24 marzo saranno organizzate degustazioni guidate e momenti di approfondimento per la conoscenza di vini biologici e biodinamici ed incontri b2b dedicati a buyer esteri (qui il programma completo degli incontri b2b). Nel pomeriggio dello stesso giorno, dalle 15 alle 17.20, il Convegno “La revisione della normativa sul vino biologico. Il comparto si confronta”, in programma presso la Sala Puccini – Centrocongressi Arena – Padd. 6/7. Mercoledì 25 marzo invece si terrà il Workshop “QuiVino e l’importanza del mercato online per il vino biologico italiano”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di FederBio, nella sezione dedicata all’evento.

Fonte: FederBio

Sicilia: a giugno gli “Stati Generali” del vino bio

Nel corso del mese di giugno la Sicilia ospiterà gli ‘Stati Generali del vino biologico’, organizzati in collaborazione con Unione Italiana Vini e coordinati dal Corriere Vinicolo, organo ufficiale di informazione di UIV, nel contesto della decima edizione di Enovitis in Campo. Un’iniziativa  che si rivolge alle professionalità del settore vitivinicolo e che prevede incontri, seminari, convegni, prove in campo di macchine e attrezzature dedicate al mondo del vino biologico. Una scelta che sottolinea il primato della Sicilia nel panorama del vino biologico italiano: con oltre 25 mila ettari coltivati a vigneto biologico, pari a circa il 40% dell’intera produzione nazionale,e 1,2 milioni di quintali di uva (il 23% dell’intera produzione italiana) la Sicilia infatti ha il primato per quanto riguarda il settore dell’enologia biologica in un paese, quale l’Italia, attualmente al terzo posto nel mondo come superficie vitata biologica. Agli “Stati Generali del Vino Biologico” interverranno provenienti da tutto il mondo che discuteranno in merito alla situazione della viticoltura bio a livello mondiale, confrontando tecniche, mercati e produzione per comprendere melgio gli orientamenti futuri del settore. L’evento si svolgerà presso la storica Azienda Vitivinicola Baglio Biesina, di proprietà della Regione, antico e splendido baglio siciliano situato lungo la celebre “via del Marsala” che collega Marsala a Salemi, un territorio particolarmente vocato all’enologia grazie soprattutto al clima caldo e umido e ai suoi terreni argillosi.

Fonte: Greenplanet