Suolo e Salute

Category: Agricoltura Biologica

Accademia Bio: date e corsi della scuola di specializzazione in agricoltura biologica

Appassionati e operatori del settore biologico avranno diverse occasioni per ampliare le proprie conoscenze e specializzarsi nel campo.

Accademia Bio, la Scuola di Specializzazione in agricoltura biologica nata dalla collaborazione di Banca Etica e FederBio, mette a disposizione, a partire da aprile, diversi corsi destinati a quanti vogliono fare del biologico il loro obiettivo di vita.

Si tratta di un progetto di rete nato per formare e la divulgare le tecniche di coltivazione utilizzate in agricoltura biologica e biodinamica, in modo da garantire una crescita diffusa del sapere e la messa in rete di conoscenze e buone pratiche produttive.

I percorsi di formazione e di divulgazione sono realizzati in collaborazione con Bioqualità SG Srl e il network associativo e relazionale della Federazione.

accademia bio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il catalogo formativo è diviso in diverse categorie:

  • CORSI BASE: forniscono le conoscenze basilari del mondo della produzione agricola biologica. Sono rivolti sia agli imprenditori che intendono affrontare la certificazione biologica della loro azienda, sia a coloro che, per passione o interesse culturale, vogliono conoscere in modo approfondito l’agricoltura biologica certificata
  • CORSI DI APPROFONDIMENTO: forniscono competenze specifiche nell’applicazione del metodo biologico e biodinamico nelle diverse filiere produttive.
  • CORSI SPECIALISTICI: affrontano tematiche specifiche, volte a fornire risposte pratiche alle principali criticità che gli imprenditori, gli addetti alle operazioni produttive e i tecnici consulenti incontrano nella loro quotidianità.
  • CORSI DEDICATI AI TECNICI ISPETTORI PER LE PRODUZIONI BIOLOGICHE: esclusivi per una precisa tipologia di pubblico.
  • CORSI DEDICATI ALLE STRUTTURE RICETTIVE-RISTORATIVE: finalizzati a promuovere l’offerta di prodotti biologici ma, soprattutto, di formare il personale in grado di utilizzare, valorizzare e comunicare i prodotti e i servizi biologici offerti.

Ecco gli appuntamenti di quest’anno.

Il primo si terrà a Verona, il 18 e il 19 aprile prossimi. Il titolo è “Il vino biologico certificato: come tradurre una possibilità normativa in un’opportunità di mercato“. Il corso ha l’obiettivo di promuovere l’agricoltura biologica certificata e favorirne l’applicazione nella filiera vitivinicola. Il termine ultimo per iscriversi è fissato al 2 aprile 2016. Il corso prevede anche un’altra data, fissata al 13 e 14 maggio a Bologna.

Maggio vedrà come protagonista : “La gestione della certificazione biologica per le aziende agroalimentari“. Il corso si terrà a Bologna, il 5 e il 6 maggio 2016. La scadenza per le iscrizioni è fissata al 23 aprile. Scopo del corso è presentare gli elementi di conoscenza necessari all’implementazione di un sistema di gestione aziendale volto a ottenere alimenti biologici conformi.

Sempre a Bologna,  il 10 e l’11 giugno si terrà il corso “Principi di agricoltura biologica: la produzione vegetale“. Obiettivo del corso è in primo luogo fornire la conoscenza di base della storia e della filosofia che sottende al “metodo biologico” e presentare la normativa europea e nazionale che ne fornisce l’ossatura legale, affinché sia compreso il significato corretto del metodo e del termine “biologico” e dell’uso che se ne può fare. La scadenza per presentare le iscrizioni è fissata al 31 maggio. Lo stesso corso si terrà anche a Cesena (FC) il 27 e 28 maggio 20016.

Tutte le iscrizioni possono essere effettuate compilando il form presente sul sito di FederBio a questo indirizzo: http://www.feder.bio/Form-iscrizione-Accademia-Bio.php

È possibile avere maggiori informazioni e consultare il calendario dei corsi a questo link: http://www.feder.bio/Calendario_Corsi_Accademia_Bio.php

Fonti:

http://www.feder.bio/Accademia-Bio.php

http://e2f2f.s79.it/f/rnl.aspx/?jeh=vwyo1-&x=pv&hf=tych8=sxs/6c2&x=pv&a=el0bjbfa&x=pp&v_ekabd6i2bjf01&x=pv&iNCLM

http://www.feder.bio/Calendario_Corsi_Accademia_Bio.php

http://www.feder.bio/Catalogo_corsi.php

 

FederBio: il Piano strategico per il bio sia frutto di una strategia unitaria di settore

In questi giorni, FederBio, la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, punto di riferimento per l’intero settore italiano, ha indirizzato una lettera a tutti gli Assessorati all’agricoltura delle Regioni e delle Province autonome, nonché al Viceministro Olivero.

L’oggetto della missiva riguarda il Piano strategico nazionale per il bio, annunciato un anno fa e inerente la predisposizione di un piano nazionale per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica e la costituzione di un comitato permanente di coordinamento per la ricerca nel settore.

L’intendo della Federazione è attirare l’attenzione delle parti in causa sulla necessità di attivare una strategia unitaria per un settore in continua crescita, nonostante la crisi dei diversi comparti dell’agricoltura nazionale.

Come precisa Paolo Carnemolla, presidente FederBio: “La Federazione è stata sin dall’inizio convinta sostenitrice dell’iniziativa del Piano strategico nazionale per il settore, sviluppata anche durante EXPO attraverso la discussione nel tavolo di settore presso il Ministero. Non conosciamo ancora il testo definitivo che verrà sottoposto alla valutazione delle Regioni e nemmeno la quantificazione delle risorse disponibili a livello nazionale, che ci aspettiamo saranno adeguate e proporzionali rispetto all’importanza  del settore, come già avviene in molti piani regionali, ma siamo tuttavia fermamente convinti della necessità di una strategia nazionale per il settore che consenta, anche se in ritardo, ma con il traguardo della revisione di medio termine, di poter finalmente convergere sia a livello istituzionale che di rappresentanze di settore verso obiettivi e strumenti condivisi e utili“.

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La richiesta della Federazione, che arriva proprio nel momento in cui l’iter di concertazione e adozione del piano stesso sta giungendo a conclusione, è in sintesi di aprire, e mantenere aperta nel tempo, una discussione proficua e stringente che porti ad approvare nel più breve tempo possibile il Piano e avviarne quanto prima le “operazioni” che lo compongono.

In questo momento storico, il “piano di conversione” all’agricoltura biologica per filiere e distretti territoriali è una grande opportunità per dare risposte concrete anzitutto agli agricoltori, oltre che ai cittadini.

Senza interventi di riforma, semplificazione e razionalizzazione anche drastici e senza un sistema integrato di servizi per il settore – scrive nella lettera Carnemolla – si rischia tuttavia di trasformare questa opportunità in un ennesimo fallimento, se non nell’innesco di nuovi e devastanti fenomeni di frode. A tale riguardo assume particolare rilievo fare scelte condivise e coordinate a livello regionale e nazionale soprattutto relativamente ai Gruppi Operativi per l’Innovazione, un’opportunità straordinaria che non può essere mancata rispetto ai fabbisogni anche di governance dell’innovazione per il settore”.

Infine, la Federazione auspica che il piano sia esteso anche all’agricoltura biodinamica che, nonostante faccia riferimento al medesimo quadro normativo europeo e nazionale di quella biologica, ha comunque una propria e autonoma storia e realtà anche di mercato.

Fonti:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=992

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7801

Giornata nazionale della qualità agroalimentare

Si terrà a Roma, il 17 febbraio ore 9.15 presso l’Hotel Quirinale, la “Giornata nazionale della qualità agroalimentare”, un’iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l’obiettivo di coinvolgere gli operatori del comparto DOP IGP italiano sui fattori strategici di sviluppo. All’incontro è stato invitato a partecipare anche Suolo e Salute. Durante la giornata saranno organizzati sette gruppi di lavoro sui temi specifici del settore delle Indicazioni geografiche e partecipati dai principali stakeholder, con lo scopo di individuare alcune delle direttrici di sviluppo del settore in un’ottica bottom-up. Ogni gruppo sarà coordinato da un esperto qualificato che, sulla base degli stimoli dei partecipanti al tavolo, realizzerà un documento sintetico di proposta che, integrato a quelli provenienti dagli altri tavoli, vada costituire l’agenda delle attività strategiche della qualità agroalimentare italiana.

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Il programma della giornata:

Ore 09.10 – Accredito partecipanti Luca Sani – Presidente Comagri Camera dei deputati Roberto Formigoni – Presidente Comagri Senato

Ore 09.30 – Relazioni introduttive Ferdinando Ferrara – Capo Gabinetto Ministero delle politiche agricole Raffaele Borriello – Direttore Generale Ismea

Ore 10.00 – Presentazione del Rapporto Ismea Qualivita 2015 Fabio del Bravo – Dirigente Ismea Alberto Mattiacci – Prof. Sapienza Università – Comitato scientifico Qualivita

Ore 10.30 – Riunione Gruppi di lavoro

Ore 12.00 – Interventi dei coordinatori dei gruppi di lavoro

Ore 12.30 – Linee per una strategia italiana per la qualità dell’agroalimentare Luca Bianchi – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Stefano Vaccari – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Giuseppe Blasi – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Giuseppe Liberatore – Presidente Aicig Francesco Liantonio – Vice Presidente Federdoc Paolo De Castro – Comagri Parlamento europeo

Ore 13.30 – Conclusioni

Per iscriversi è necessario accreditarsi sul sito www.qualivita.it

Fonte: www.qualivita.it

IFOAM: “Per ingegneria genetica si applichi la legislazione OGM”

IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, ha pubblicato un documento in cui ribadisce la propria posizione sulle nuove tecniche di ingegneria genetica. Nel suo comunicato, la Federazione evidenzia le preoccupazioni in merito al parere giuridico che la Commissione Europea sarà chiamata a esprimere entro marzo 2016.

Selezione varietale inversa, innesti, cisgenesi e intragenesi, agroinfiltrazione, sono queste alcune delle nuove tecniche di miglioramento genetico vegetale al centro dell’analisi giuridica da parte dell’Esecutivo comunitario.

A marzo, l’UE dovrà valutare se queste colture rientrano o meno nell’ambito di applicazione della direttiva 2001/18/CE sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM e della direttiva 2009/41/CE sull’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.

Secondo IFOAM, non vi sono motivi giuridici o tecnici che consentano di aggirare la legislazione sugli OGM, portando a escludere per queste nuove tecniche di ingegneria genetica la valutazione del rischio e altri requisiti di legge che attualmente disciplinano gli OGM.

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Christopher Stopes, presidente IFOAM UE, avverte: “Le nuove tecniche comportano gli stessi potenziali rischi potenziali degli OGM attualmente sul mercato e non dovrebbero essere utilizzate nell’agricoltura biologica, né rilasciate nell’ambiente, tanto meno essere esentate dalla valutazione del rischio e dalla tracciabilità“.

Secondo il vicepresidente Thomas Fertl, ogni tentativo di esentare queste tecniche di ingegneria genetica dalla valutazione dei rischi, dalla tracciabilità e dall’etichettatura potrebbe creare caos nel mercato alimentare, in quello dei mangimi e delle sementi.

Secondo IFOAM il settore della coltivazione delle piante ha sì bisogno di innovazione e nuovi approcci agronomici, ma non di tecniche di ingegneria genetica che possono portare a effetti collaterali imprevedibili, e i cui benefici potrebbero andare solo alle aziende che li commercializzano.

Queste nuove tecniche di selezione vegetale, di cui si parla nel documento di sintesi pubblicato da IFOAM, interferiscono a livello sub-cellulare e genomico. Pertanto, secondo la Federazione, potrebbero non essere compatibili con i principi dell’agricoltura biologica e non devono essere utilizzate in tale settore. In conclusione, per IFOAM, la deregolamentazione delle nuove tecniche di produzione potrebbe minacciare la libertà di scelta degli allevatori, degli agricoltori e dei consumatori.

La Commissione Europea dovrà rendere note le sue conclusioni entro fine marzo e stabilire se alcune di queste nuove tecniche di selezione vegetale potranno essere introdotte in questa legislazione. L’interpretazione giuridica sarà poi sottoposta al vaglio dei diversi Stati membri, ai rappresentati del Parlamento europeo e alle parti interessate.

L’ultima parola sulla normativa UE, comunque, spetterà alla Corte di Giustizia Europea.

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/01/14/press-release-organic-sector-urges-commission-classify-new-genetic-engineering

http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/ifoameu_policy_npbts_position_final_20151210.pdf

http://www.greenews.info/rubriche/lunione-europea-davanti-alla-sfida-degli-ogm-2-0-20160118/