Presentati a Roma gli esiti del progetto Agroscenari

Si è appena concluso a Roma l’incontro “’agricoltura italiana è pronta ai cambiamenti climatici?”, nel corso del quale sono stati presentati i risultati del progetto “Agroscenari – scenari di adattamento dell’agricoltura italiana ai cambiamenti climatici”. La ricerca è stata finanziata nel 2008 dal Mipaaf ed è giunta a conclusione proprio in questo periodo. L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente CRA Giuseppe Alonzo, mentre il Coordinatore del progetto, Domenico Vento, ha illustrato gli obiettivi della ricerca e i risultati principali. Massimiliano Pasqui di CNR-IBIMET ha fatto il punto invece sui cambiamenti climatici e sugli scenari futuri relativamente al trentennio 2012-2050. La giornata di mercoledì ha poi visto susseguirsi diversi relatori ognuno dei quali ha illustrato gli scenari previsti per diversi tipi di colture (cerealicola, frutticola, vitivinicola, olivicola etc.).

Il secondo giorno di lavori è stato aperto dall’intervento di Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo urale del Mipaaf, e da Stefano Bisoffi, Direttore Scientifico del CRA. In particolare, sono stati affrontati i temi del rapporto tra cambiamenti climatici e politiche agricole nazionali e comunitarie ed è stato approfondito il ruolo degli enti territoriali (Regioni e Province autonome) nel campo della ricerca e dell’innovazione. Domenico Vento, coordinatore del progetto Agroscanari, ha quindi illustrato i risultati e le prospettive scaturite dagli esiti del progetto Agroscenari, mentre Gabriele Dono, di Dafne – Università degli Studi della Tuscia, ha fatto il punto sugi costi dell’adattamento ai cambiamenti climatici per il mondo agricolo italiano. Al termine delle relazioni si è svolta in conclusione una tavola rotonda sul tema “Risposta e adattamento dei sistemi agrari italiani al cambiamento climatico”, con interventi di rappresentanti del Mipaaf, di Cra, dei ricercatori del progetto e di numerose associazioni di categoria.

Fonte. Agrapress, CRA

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