Suolo e Salute

Mese: Novembre 2016

Brevetti: novità UE sui prodotti agroalimentari

La notizia arriva da No Patents On Seeds!, coalizione di organizzazioni e associazioni preoccupate dall’impatto che i brevetti posti su piante, semi e animali da allevamento possono avere su allevatori, coltivatori e biodiversità.

La Commissione europea prende posizione sui brevetti nel settore agroalimentare.

Lo fa attraverso una nota esplicativa in cui si spiega che le piante e gli animali ottenuti attraverso tecniche di allevamento e coltivazione “essenzialmente biologiche” non possono essere sottoposti a brevetti.

Secondo la coalizione, la nota della Commissione UE si pone “in forte contraddizione con la pratica attuale dell’European Patent Office (EPO), che ha già concesso più di 100 brevetti sulla coltivazione convenzionale, come per esempio sui pomodori e sui broccoli”.

Brevetti su piante e animali: interpretazione inaccettabile

Stando ai rappresentanti di No Patents On Seeds!, l’EPO, l’ufficio dei brevetti europei, già nel marzo del 2015, confermava una “interpretazione inaccettabile” dell’attuale legge sull’esclusiva nei prodotti agricoli e da allevamento.

Mentre i processi di allevamento [e coltivazione] non possono essere brevettati, le piante e gli animai derivanti da tali processi sono brevettabili”, scrivevano Cristoph Then e Ruth Tippe, membri dell’associazione, in un report sull’argomento.

La dichiarazione della Commissione europea rappresenta quindi un passo in avanti importante. “È un successo enorme per le organizzazioni della società civile e le migliaia di persone che lottano contro i brevetti su piante e animali”, dichiara Christoph Then.

Gemse auf einem rustikalem Tisch aufgeschnitten“In ogni caso, la dichiarazione della Commissione non è legalmente vincolante e avrà bisogno di ulteriori definizioni per diventare efficace. Il compito dei governi europei è ora quello di riportare l’EPO sotto il controllo politico”.

La decisione, secondo gli attivisti, rispecchia le richieste del Parlamento europeo sull’argomento, nonché le posizioni ufficiali assunte dai governi di Austria, Germania, Olanda e Francia. In questi Paesi, la legge ha già proibito la registrazione di marchi su piante e animali.

Nel giugno di quest’anno, No Patents On Seeds! ha raccolto e consegnato all’EPO 800mila firme per mettere un freno alla sua politica sul brevetto dei prodotti agroalimentari.

Nuove richieste

La coalizione ha richiesto inoltre un’altra serie di chiarificazioni da parte della Commissione europea sul tema.

Richiedono in particolare che la definizione di “essenzialmente biologico”, includa tutti i metodi e i materiali bio utilizzati nella coltivazione tradizionale. Nuove misure legali, inoltre, sono necessarie “per assicurarci che le proibizioni non possano essere eluse”.

FONTI:

http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/19622?locale=it

http://no-patents-on-seeds.org/en/information/news/eu-commission-says-plants-and-animals-derived-conventional-breeding-should-be-regar

http://no-patents-on-seeds.org/sites/default/files/news/report_patents_on_seeds_time_to_act_2016.pdf

Incontro a Roma sul sistema agroalimentare del Mediterraneo e il climate change

mediterraneo-cambiamenti-climatici

Se il clima cambia, cambieranno inevitabilmente anche il sistema agricolo e l’offerta alimentare. È da questo presupposto che parte l’idea alla base dell’incontro “Il sistema agricolo e alimentare del Mediterraneo di fronte ai cambiamenti climatici”. Appuntamento a Roma, presso le Scuderie Vecchie di Villa Torlonia, per il prossimo 7 novembre.

A partire dalle 14: 30, esperti, accademici e ricercatori si incontreranno nella sede della Biblioteca dell’Accademia nazionale delle scienze, per l’evento organizzato, tra gli altri, dal dipartimento di Scienze bioagrolimentari del Cnr.

Nel recente Committee on World Food Security, la FAO ha prodotto il suo report annuale sullo Stato dell’Agricoltura e del Food nel 2016. La parola chiave è stata cambiamento.

Se il clima cambia, allora anche l’agricoltura cambia”, ha dichiarato Rob Voss direttore della divisione Agricultural Development Economics della FAO. L’impatto del climate change, i cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento globale, saranno maggiori nelle aree dell’Africa sub-sahariana e del sudest Asiatico. Ciò non vuol dire che le nazioni europee, e in particolare quelle che affacciano sul Mediterraneo, ne saranno esenti.

Ecco allora spiegata l’importanza di eventi come quello di Roma.

Di seguito l’elenco completo degli argomenti in discussione.

Il clima del Mediterraneo e la sua evoluzione, relaziona Marina Baldi di Ibimet-CNR

Il Mediterraneo e la sua agricoltura, a cura di Amedeo Alpi dell’Accademia Nazionale delle Scienze

Evoluzione della domanda alimentare e dell’agricoltura nei paesi del Mediterraneo, su cui interviene Cosimo Lacirignola, Segretario Generale CIHEAM

Cambiamenti climatici e possibili implicazioni per il sistema agro-alimentare dei paesi del Mediterraneo, di Mauro Centritto, IVALSA-CNR

Soluzioni agro-ecologiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici, sui cui relazionerà Paolo Bàrberi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Pac post 2020: più semplice, attenta ai giovani e all’innovazione

A fine ottobre, il Parlamento Europeo ha votato un rapporto di iniziativa sulla Pac post 2020: semplificazione, maggiori finanziamenti e attenzione ai giovani sono i punti chiave emersi tra le proposte degli europarlamentari.

Si tratta di una risoluzione non vincolante, “di iniziativa”, che non costituisce un vero e proprio testo legislativo ma che, se approvata, fornirà alla Commissione europea una serie di linee guida da seguire per la nuova Politica agricola comune.

Una soluzione che dia “attenzione particolare alle piccole e medie aziende agricole, il 79% delle realtà europee“, spiega Eric Andrieu, relatore del dossier nonché vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento, incentivando i giovani e la sostenibilità delle loro aziende.

Landscape with straw bales against sunset

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi i punti essenziali del rapporto:

  • Semplificazione: la nuova Pac 2020-2026 dovrà essere più semplice, non solo nella sua comprensione, ma anche in merito ai requisiti richiesti per ogni capitolo di spesa, con un occhio particolare a quelli destinati ai pagamenti diretti, che non dovranno subire aumenti per scongiurare ricadute negative sulla loro allocazione.
  • Maggiori incentivi e detrazioni fiscali: soprattutto per i più giovani, in modo da facilitare l’accesso alla terra e ai capitali. Dovranno inoltre essere messi a disposizione tutti gli strumenti previsti dalla Pac e finalizzati a semplificare l’avvio di un’attività agricola e la sua durata nel tempo.
  • Innovazione e ricerca: questi due punti devono diventare una priorità della nuova Pac post 2020. A tal proposito, fanno presente gli eurodeputati, gli Stati membri dovrebbero utilizzare anche i fondi dei programmi quadro Horizon2020 e dell’European innovation partnership (Eip).
  • Accesso alla terra: dovrebbe essere incentivato anche a favore delle realtà agricole più piccole e sperimentali.
  • Interventi dell’Ue nel mercato: più rapidi e profondi, sia in caso di crisi che per garantire la resilienza del mercato agricolo europeo, correggendo eventuali sbilanciamenti.
  • Aiuti alla filiera corta: importantissima sia per quanto riguarda i posti di lavoro che la qualità dei prodotti agricoli.

Secondo l’eurodeputato Eric Andrieu, la nuova Pac post 2020 dovrà effettuare un importante cambio di rotta. Fino ad oggi, infatti, “ha incentivato le concentrazioni produttive e le grandi aziende”. Nel futuro, invece, dovrà dare “un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese agricole, il 79% delle realtà agricole europee”.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/10/28/pac-2020-2026-giovani-innovazione-ricerca-e-semplificazione/51680

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/10/05/pac-post-2020-le-nuove-sfide/50363

 

Parlamento UE: nuove regole per proteggere le piante da Xylella e altri parassiti

Il Parlamento Europeo ha approvato in seconda lettura una nuova serie di regole sulla protezione di piante e coltivazioni, in modo tale da prevenire la diffusione in Europa di parassiti come la Xylella fastidiosa negli oliveti e arginare nuovi focolai potenziali.

xylella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco tutti i punti della riforma.

  • Viene introdotto un meccanismo di valutazione preliminare, atto a identificare le piante e i prodotti vegetali importati da Paesi terzi. In questo modo saranno rapidamente verificati potenziali nuovi rischi legati alla diffusione di parassiti.
  • La richiesta del certificato fitosanitario è estesa a tutte le piante e i prodotti vegetali provenienti dai Paesi Terzi. La nuova regola sarà applicata in tutti i casi di importazione: sia per gli operatori professionali del settore, che per i clienti dei servizi postali, i clienti di Internet o i passeggeri con prodotti sensibili nel proprio bagaglio. L’unica esenzione prevista è per i privati che viaggiano trasportando piccole quantità di piante a basso rischio.
  • Il cosiddetto “passaporto delle piante” è esteso a tutti i movimenti di piante per la coltivazione interna all’Unione Europea. La documentazione sarà richiesta anche ai vegetali ordinati tramite vendita a distanza. I prodotti forniti a utenti finali non professionisti saranno gli unici esentati.
  • Gli Stati membri devono istituire indagini pluriennali per l’individuazione tempestiva di parassiti pericolosi. Devono inoltre stabilire piani di emergenza specifici per ogni parassita capace di entrare nel proprio territorio di competenza.
  • Le autorità degli Stati membri potranno imporre misure di eradicazione anche in luoghi privati, per eliminare le fonti di infestazione. Le misure dovranno in ogni caso tutelare l’interesse pubblico.
  • Viene stabilito un equo compenso per i coltivatori che subiscono misure di eradicazione.

I parassiti e le malattie non rispettano i confini nazionali! Ecco perché è così importante avere norme in tutta l’Ue per la protezione della nostra agricoltura, orticoltura e silvicoltura”, ha dichiarato Anthea McIntyre (ECR, UK), relatrice del nuovo regolamento.  Le nuove norme hanno l’obiettivo di istituire “un più rapido processo decisionale, un’azione più rapida e una migliore cooperazione tra gli Stati membri, attraverso un approccio proporzionato e basato sul rischio”.

Secondo Paolo De Castro PD, coordinatore del settore Ricerca e Sviluppo della Comagri (Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale), “la progressiva apertura dei mercati può generare aspetti positivi ma porta con sé anche l’inevitabile globalizzazione delle malattie e dei parassiti, un rischio per la biodiversità europea”. Il nuovo regolamento dovrebbe quindi garantire “un alto livello di protezione e sicurezza per tutta l’Ue, una protezione delle frontiere sempre più indispensabile”.

FONTI:

http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20161020IPR47871/plant-health-meps-step-up-fight-against-influx-of-pests-to-the-eu

http://www.ilvelino.it/it/article/2016/10/26/salute-delle-piante-eurodeputati-intensificano-lotta-conto-afflusso-di/76ef0110-633a-4ee1-ae1c-5c8dd09ac459/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/vivaismo-e-sementi/2016/10/27/l-europa-mette-la-salute-delle-piante-al-primo-posto/51662

 

Prodotti da agricoltura biologica: workshop a Foggia sui costi di produzione

I prodotti agroalimentari bio stanno vivendo un momento di forte crescita sui mercati, nazionali e internazionali. Grazie agli ultimi dati dell’Osservatorio SANA, abbiamo appurato che il 75% delle famiglie italiane ha acquistato almeno un prodotto alimentare biologico tra il 2015 e il 2016, con un incremento delle vendite pari al +14%.

Com’è facilmente intuibile, a fronte della crescita della domanda, aumentano anche i produttori: nel 2015, è stato registrato il +8,2% nel numero di operatori. Anche Eurostat ha registrato il buon momento del settore: le superfici coltivate a bio sono aumentate del 34% rispetto al 2010, raggiungendo gli 1,5 milioni di ettari, il 12% del totale delle superfici agricole.

agricoltura-bio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In un settore in pieno fermento, è importante che le scelte aziendali non siano lasciate al caso, per migliorare l’offerta al pubblico e garantire salute e guadagni alle aziende che si affacciano sul mercato.

Con questo spirito, Anabio (Associazione Nazionale Agricoltura Biologica) e CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), organizzano a Foggia il workshop “Determinazione dei costi di produzione dell’olio di oliva extravergine biologico, del grano duro biologico e tracciabilità dei prodotti”. L’appuntamento è per il 7 novembre prossimo, presso l’Auditorium Biblioteca Provinciale “La Magna Capitanata”. A seguire, è prevista una tavola rotonda intitolata “Garantire il ‘giusto prezzo’ ai produttori biologici”.

All’evento parteciperanno esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e produttori.

La giornata si aprirà alle 11 con la registrazione dei partecipanti. I lavori saranno introdotti da Giulio Sparascio, Vicepresidente Cia Puglia, e da Federico Marchini, Presidente Anabio.

A seguire, il workshop vero e proprio, con interventi di Simonetta Deleo (Crea) e Daniele Fichera (Federbio). Coordina Antonio Sposicchi.

Durante la pausa pranzo, che comincerà alle 13, sarà possibile degustare alcuni prodotti biologici locali.

Si riprende alle 14, con la Tavola Rotonda introdotta da Raffaele Carrabba, Presidente Cia Puglia.

Parteciperanno ai lavori Colomba Mongiello, Vice Presidente della Commissione parlamentare  di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, Paolo Carnemolla, Prsidente Federbio, Gennaro Sicolo,  Presidente di “Oliveti Terra di Bari” e del CNO – Consorzio Nazionale Olivicoltori, Leonardo Di Gioia, Assessore Agricoltura Regione Puglia, e Secondo Scanavino, Presidente nazionale Cia.

Alle 16, come evento conclusivo, sarà possibile presiedere alla costituzione di Anabio Puglia e a tutti i relativi adempimenti statutari.

FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1087

http://www.feder.bio/files/1802.pdf

http://www.sana.it/media/sana/press_release/2016/SANA2016_SANA2016_Internazionali.pdf

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/10/25/agricolturabiologico-in-crescitaitalia-tra-piu-dinamici-ue_78695b17-0edb-4998-bfc8-8fd92b0461d8.html