Suolo e Salute

Mese: Settembre 2016

Festival Internazionale del Biologico a Monaco: appuntamento dal 12 al 16 ottobre

Dal 12 al 16 ottobre 2016, il Principato di Monaco sarà la sede del Festival della Route du Goût, evento internazionale dedicato al benessere salutistico, al rispetto e alla tutela dell’ambiente, all’evoluzione delle energie rinnovabili e all’agricoltura biologica. L’evento è gratuito e per 5 giorni ospiterà sul Quai Antoine 1er di Monaco i principali attori e promotori mondiali del settore biologico ed ecologico, insieme alle principali istituzioni del Principato.

L’evento è organizzato dall’associazione ‘Bio Chef Global Spirit’, presieduta da Paolo Sari, il solo Chef stellato e certificato biologico al mondo.

Nei 5 giorni dell’evento, “si mescoleranno mare, gastronomia, ecologia, sport, viticoltura biologica, incontri intergenerazionali, scambi tra esperti e professionisti dell’agricoltura biologica e delle energie rinnovabili”, si legge nella presentazione del Festival. “L’associazione “Organic Chef Global Spirit” desidera coinvolgere quante più persone possibili (giovani, famiglie e professionisti), ma soprattutto vuole riunire a Monaco tutto ciò che ruota intorno a questo approccio: l’agricoltura, la gastronomia, lo sport, il bio“.

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Il programma prevede un cocktail di benvenuto e tre serate di Gala biologici firmati dallo Chef Sari, che si terranno nelle località storiche del Principato. L’Associazione organizzatrice presenterà anche due progetti innovativi in anteprima: la cucina solare e il Moses.Bio®, un orto galleggiante biologico e a energia pulita.

Numerose saranno le attività educative dedicate alle energie da fonti rinnovabili e per la salvaguardia del pianeta. Sabato 15 ottobre sarà invece il giorno dedicato alla manifestazione “Artigiani del mare”: alcune imbarcazioni ospiteranno 10 Chef stellati, con la partecipazione eccezionale del pubblico. Previste anche attività per i più piccoli, con gare di tennis al Monte Carlo Country Club.

Il Festival rappresenta inoltre l’occasione per raccogliere fondi da destinare a progetti benefici e caritativi. Sono in particolare 3 gli obiettivi che si tenterà di raggiungere:

  • La costruzione di un istituto alberghiero biologico ad Ambavanankarana, in Madagascar, per garantire per la prima volta un’istruzione superiore ai giovani nel settore.
  • L’accoglienza, per un corso di studi di due anni, di alcuni ragazzi provenienti dal Madagascar presso l’Istituto Alberghiero di Monaco, con l’obiettivo di formarli nel settore della ricettività. Le competenze acquisite gli consentiranno di sviluppare le proprie capacità nel proprio Paese d’origine e di istruire altri allievi in loco.
  • Il sostegno tecnico e finanziario per due progetti, Moses.Bio® e Orto® (Orto biologico), che permetteranno l’applicazione di tecniche biologiche ed ecologiche nell’isola.

FONTI:

http://www.route-du-gout.com/index.php/route-du-gout-2016/

http://www.route-du-gout.com/wp-content/uploads/2016/09/Programme-RDG-2016-FRANCAIS-13092016.pdf

http://www.montecarlonews.it/2016/09/12/notizie/argomenti/eventi-2/articolo/quattro-giorni-a-monaco-per-il-primo-grande-festival-biologico.html

Il 75% delle famiglie italiane acquista Bio: i dati dell’Osservatorio SANA

Il comparto dei prodotti biologici ha compiuto un nuovo balzo in avanti in Italia. A certificarlo,- dati e statistiche contenuti nell’Osservatorio SANA 2016, “Tutti i numeri del Bio“, promosso e finanziato da ICE, in collaborazione con BolognaFiere, e realizzato da Nomisma con il patrocinio di FederBio e AssoBio.

Tutti gli indicatori del settore sono in costante crescita. Nel 2015, le superfici coltivate a bio sono incrementate del 7,5% rispetto all’anno precedente, gli operatori sono aumentati dell’8,2% e le vendite hanno segnato un +14%.

Anche i consumatori sono in forte crescita. La quota di famiglie italiane che ha acquistato almeno una volta un prodotto alimentare biologico negli ultimi 12 mesi è del 74%. Lo scorso anno si fermava al 69%. Sono circa 18 milioni, quindi, i nuclei familiari che hanno fatto questa scelta. Cresce anche la spesa totale: oggi il bio rappresenta il 3,1% del totale della spesa alimentare. Era l’1,9% tre anni fa. Interessanti anche i numeri sul grado di affiliazione dei clienti. Il 25% dei consumatori ricorre a prodotti bio con grande regolarità: ogni giorno o quasi. Il 43% lo fa almeno una volta la settimana. Il 90% dei consumatori ha cominciato ad acquistare questi prodotti da almeno 2/3 anni.

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Forte aumento anche sul fronte dell’export. Rispetto al 2008, le vendite verso i mercati esteri del biologico Made in Italy sono cresciute addirittura del 408%, segnando un +16% rispetto al 2015. Fuori dai confini nazionali, i maggiori consumatori di alimenti bio sono Stati Uniti e Canada. In questi Paesi, il bio Made in Italy riscuote un buon successo: il 10% dei consumatori in USA e il 5% in Canada ha provato almeno una volta i nostri prodotti. Oltre l’80% dei consumatori statunitensi e canadesi, poi, sono interessati ai prodotti bio Made in Italy: quelli con il maggior potenziale sono pasta (37%), olio extra vergine (31%), formaggi (27%), passate e condimenti a base di pomodoro (16%) e vino (15%). Un terzo degli americani e il 15% dei canadesi, infine, pensano che l’Italia sia al primo posto per la qualità di prodotti alimentari biologici.

Il target del bio in Italia

L’Osservatorio SANA si è soffermato anche sull’identikit dell’acquirente italiano. Sono tre i fattori principali che fanno protendere per la scelta di prodotti a marchio bio:

  • Un elevato titolo di studio (81%)
  • Un reddito familiare medio-alto, una categoria in cui il tasso di penetrazione è al 78%. Tra le famiglie con redditi medio-bassi è stato registrato comunque un buon livello, al 64%.
  • La presenza di figli minori di 12 anni, nel 77% dei casi.

Senza dubbio, i prodotti alimentari biologici sono prediletti dalle famiglie in cui sono presenti vegetariani o vegano: il tasso di penetrazione, in questi casi, sale all’87%.  Anche la presenza in famiglia di soggetti con disturbi o malattie che impongono attenzione verso la dieta fa aumentare la quota oltre la media nazionale: 85% di penetrazione.

Le scelte dei consumatori

Tra i dati di Nomisma troviamo anche la top ten degli alimenti bio acquistati. Al primo posto, l’ortofrutta fresca: il 74% delle famiglie l’ha acquistata almeno una volta. Seguono l’olio extravergine d’oliva (62%), le uova (53%), il miele e le confetture a pari merito (45%), i formaggi freschi (44%), yogurt/burro (41%), riso e pasta (41%).

I consumatori sono spinti a effettuare acquisti bio soprattutto per una questione di sicurezza: il 27% ritiene che tali alimenti siano più sicuri per la salute. Seguono il rispetto dell’ambiente e della biodiversità per il 20% dei clienti e un maggiore controllo della filiera (14%).

Orientamenti che si confermano anche nei criteri di selezione dei prodotti alimentari a marchio bio. Al primo posto troviamo l’origine: il 32% sceglie in base alla provenienza italiana del prodotto, mentre il 14% è rassicurato dall’ulteriore presenza di marchi DOP-IGP. Il secondo driver di scelta è la marca: il 15% sceglie in base al brand del supermercato e il 9% in base alla notorietà del marchio produttore. La convenienza sembra essere un fattore secondario: il 14% sceglie i prodotti bio in base alle promozioni e il 9% per il prezzo basso.

Per una questione di comodità, la grande distribuzione vince nella scelta dei canali di acquisto: il 60% degli utenti bio l’ha prediletta in almeno un’occasione. Seguono i negozi specializzati, nel 28% dei casi.

FONTI:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1063

http://www.sana.it/media/sana/press_release/2016/SANA2016_SANA2016_Internazionali.pdf

OGM nel cibo: il TACD chiede trasparenza sulle nuove tecniche di ingegneria genetica

Il TACD, Trans Atlantic Consumer Dialogue, ha pubblicato una risoluzione sulle nuove tecniche di ingegneria genetica utilizzate, soprattutto nel settore dell’alimentazione, e sul diritto alla trasparenza di cui sono destinatari tutti i consumatori.

Il TACD è un network che ricomprende 77 associazioni dei consumatori presenti negli Stati Uniti e nell’Unione Europea. Secondo l’ente, i consumatori hanno diritto di sapere “quando vengono utilizzate nuove tecniche di ingegneria genetica“, soprattutto quando si tratta di cibo. Eppure, sostengono, “le aziende stanno facendo attività di lobbying per escludere i prodotti alimentari dalla regolamentazione“.

La preoccupazione delle associazioni è nata nel momento in cui “un certo numero di nuove tecniche di ingegneria genetica sono state sviluppate“. Queste ultime non erano in uso mentre venivano emanate diverse normative sugli organismi geneticamente modificati (OGM).

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I rischi apportati alla salute umana, al benessere animale e all’ambiente“, si legge nella risoluzione, “dovrebbe essere stabilito prima che i prodotti derivanti da queste nuove tecniche siano commercializzati o immessi nell’ambiente. I prodotti devono anche essere etichettati in accordo con i diritti dei consumatori a conoscere e scegliere ciò che stanno comprando, incluso ciò che mangiano“.

La risoluzione approvata include una serie di raccomandazioni alle autorità degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, per la creazione di una cornice normativa che garantisca adeguata protezione ai consumatori dei propri Paesi.

In particolare, il TACD richiede ai governi di:

  • Includere nella categorie di OGM i prodotti derivanti dalle nuove tecniche di ingegneria genetica;
  • Imporre controlli obbligatori di tali prodotti prima dell’immissione sul mercato, per valutare i rischi sulla salute umana delle nuove tecniche, quando applicate alla produzione di alimenti;
  • Sviluppare sistemi adeguati per valutarne la sostenibilità ambientale, sia prima che dopo l’immissione sul mercato;
  • Tener conto del benessere degli animali alterati utilizzando le nuove tecniche di ingegneria genetica, prima dell’approvazione;
  • Adottare regole obbligatorie per l’etichettatura di tutti gli alimenti realizzati attraverso le nuove tecniche di ingegneria genetica;
  • Adottare e far applicare regole severe sulla responsabilità delle aziende e per l’imposizione di assicurazioni obbligatorie alle aziende che vogliano rilasciare nell’ambiente degli organismi alterati attraverso nuove tecniche di ingegneria genetica;
  • Instaurare e preservare sistemi di distribuzione per assicurare che le scorte alimentari non geneticamente modificate restino disponibili.

Steve Suppan, co-presidente del Comitato per le Politiche dell’Alimentazione del TACD ha dichiarato:

La nostra risoluzione e le successive appendici tecniche forniscono una serie di raccomandazioni e una cornice normativa per la regolazione dei prodotti da nuove tecniche di ingegneria genetica. I membri del TACD si oppongono strenuamente alla pressione effettuata dagli Stati Uniti sulla Commissione Europea per emulare le procedure statunitensi sulla deregolamentazione di tali prodotti e promuoverne in tal modo il commercio. Gli Stati Uniti dovrebbero infatti imparare la lezione dell’attuale debacle dei raccolti OGM e ascoltare le richieste dei consumatori di regolare ed etichettare tali prodotti. L’Unione Europea dovrebbe applicare le leggi già esistenti in materia su tutti i prodotti cosiddetti NPBT (New plant breeding techniques) e nella modificazione genetica“.

FONTI:

http://tacd.org/new-policy-resolution-on-consumer-concerns-about-new-genetic-engineering-techniques/

http://tacd.org/wp-content/uploads/2016/09/TACD-Resolution-new-genetic-engineering-techniques_with-appendix_7-September.pdf

http://tacd.org/wp-content/uploads/2016/09/TACD-Resolution-new-genetic-engineering-techniques_with-appendix_7-September.pdf

L’AGRICOLTURA BIOLOGICA: UN’OPPORTUNITÀ STRATEGICA PER IL PAESE

federbioSi apre con questo convegno l’edizione 2016 del SANA di Bologna.

Il Bio non è più solo il frutto della libera scelta di alcuni ma è ormai riconosciuto come una grande opportunità per l’agroalimentare del nostro Paese

Venerdì 9 settembre 2016, ore 11.30 – 13.30

Sala Concerto – Centro servizi, 1° piano – Blocco D (Ingresso Costituzione) Saluti di apertura

Antonio Bruzzone – Direttore Generale BolognaFiere Il Biologico tra opportunità e s de

Gabriele Canali – Università Cattolica S. Cuore, Piacenza

Interventi
Dino Scanavino – Presidente CIA, Confederazione italiana agricoltori
Mario Guidi – Presidente Confagricoltura, Confederazione generale dell’agricoltura italiana Paolo Carnemolla – Presidente FEDERBIO, Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica Simona Caselli – Assessore all’agricoltura, caccia e pesca, Regione Emilia Romagna

Conclusioni
Andrea Olivero – Vice Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Modera
Lorenzo Tosi – Giornalista New Business Media/Edagricole

PSR Marche: bando per GO in materia di produttività e sostenibilità

La Regione Marche ha pubblicato un Bando per l’attuazione della Sottomisura 16.1 – Azione 1 del Piano di Sviluppo Regionale 2014-2020. La misura è intitolata “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura – Fase di Setting-Up” e prevede una dotazione finanziaria di 600mila euro.

L’obiettivo del bando, indicato dall’ente, è di “rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione, sostenendo la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi (G.O.) del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura per la realizzazione di progetti in tale ambito e la partecipazione alle attività della rete PEI“.

 

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La misura è destinata ai Gruppi Operativi (GO) del PEI, costituiti ai sensi dell’articolo 56 del Reg. UE 1305/2013. All’interno dei GO, possono essere coinvolti:

  • Imprenditori agricoli e forestali (sia come singoli che in forma associata)
  • Imprese di trasformazione e commercializzazione
  • Enti e Istituti di ricerca
  • Fornitori di servizi, sia pubblici che privati.
  • Altri soggetti del settore agroalimentare, dei territori rurali e della società civile. In quest’ultima categoria rientrano anche le organizzazioni non governative e gli “innovation broker”, quali facilitatori del progetto.

La Regione interverrà, in maniera preferenziale, sulle seguenti aree tematiche, in linea con le strategie regionali delle Smart Specialization e in coerenza con l’Accordo di Partenariato:

  • Tutela della biodiversità, dei servizi eco sistemici, la funzionalità del suolo e la gestione sostenibile delle risorse idriche;
  • Tecniche a basso impatto ambientale e biologiche;
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Risparmio energetico e utilizzo delle energie rinnovabili;
  • Tutela dell’assetto idrogeologico del territorio;
  • Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari e dei cibi funzionali ad una dieta sana ed equilibrata;
  • Introduzione dell’innovazione sociale nelle aziende agricole.

Le spese ammissibili riguardano la fase di setting-up e in particolare i costi per: studi di fattibilità e sostenibilità finanziaria, costituzione del nuovo GO, di animazione (affitto locali, noleggio attrezzature, etc.), progettazione delle attività, redazione dell’accordo di cooperazione e regolamento interno e redazione del Piano di Progetto del costituendo GO.

Le domande vanno presentate entro il 7 Ottobre 2016. L’istanza sarà presentata dal soggetto capofila del GO, su delega dei partner, tramite SIAR (Sistema Informativo Agricolo Regionale) delle Marche, accedendo a questo indirizzo: http://siar.regione.marche.it

FONTI:

http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16161

http://agricoltura.regione.marche.it/Home/AreeGenerali/ProgrammadiSviluppoRurale20142020/BandoSottomisura161.aspx

http://agricoltura.regione.marche.it/Portals/0/Documenti/ProgrammazionePSR20142020/Bandi/Sottomisura%2016_1/DDS_AEA_2016_0493_A.pdf

 

“Tutto quello che avreste voluto sapere sul bio”: il biologico incontra i media

Cresce il consumo degli alimenti biologici in Italia. Cresce l’esigenza dei cittadini di informarsi su argomenti come la sostenibilità ambientale e l’impatto dei consumi. È essenziale quindi che gli operatori dei media siano consapevoli del proprio ruolo e dell’importanza che questo settore riveste nelle vite di milioni di italiani.

Parte da qui un evento che si terrà sabato 10 settembre, a Bologna, durante il quale il biologico “incontrerà” i media. Assobio, l’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, ha infatti indetto un appuntamento mirato che avrà come audience proprio gli operatori dell’informazione. Il dibattito verterà sui temi specifici del bio e del comparto agroalimentare. L’iniziativa di Assobio è intitolata “ Tutto quello che avreste voluto sapere sul bio (ma non avete mai osato chiedere)“, ammiccando al titolo di un celebre film di Woody Allen. Assobio invita tutti i rappresentanti del mondo mediatico – stampa, radio, tv, web e blog – a partecipare all’evento.

 

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A presenziare l’iniziativa, ci saranno cinque rappresentanti dell’Associazione, cinque operatori di rilievo del settore biologico, che risponderanno a tutte le domande degli operatori dell’informazione, mettendosi a completa disposizione, senza rete.

I 5 protagonisti saranno:

– Roberto Zanoni, presidente Assobio

– Rossella Bartolozzi, la fondatrice

– Nicoletta Maffini, la responsabile marketing e commerciale

– Roberto Corioni, il responsabile qualità

– Roberto Pinton, il segretario

A loro si uniranno, Mikol Belluzzi (vice-caporedattore economia a Panorama), Elisa Poli (responsabile sezione food di D.Repubblica.it), Monica Rubino (Repubblica, autrice del blog Certi Consumi) e Andrea Settefonti (Italia Oggi).

L’incontro  si terrà sabato 10 settembre, a partire dalle ore 15, nella sala Melodia (Centro Servizi, blocco B), a Bologna, e rientra nell’ambito del SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del naturale, che si terrà nella città emiliana dal 9 al 12 settembre.

FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1057

http://www.feder.bio/files/1776.pdf