Suolo e Salute

Mese: Luglio 2016

Lombricoltura conquista il biologico. Aziende di Humus in crescita in Italia

Negli ultimi anni, un gran numero di aziende hanno iniziato a occuparsi di lombricoltura da reddito.

Secondo i dati Sian, riportati da Agronotizie, sono una ventina le aziende autorizzate e iscritte regolarmente al registro di fabbricanti di fertilizzanti che producono vermicompost da letame. Il numero, però, sembra sia sottostimato perché ci sarebbero diverse realtà che operano anche senza certificazione.

Un trend in crescita che segue inevitabilmente lo sviluppo del settore biologico. Nei 12 mesi conclusi a maggio 2016, il biologico ha fatto registrare una crescita del 21%, rappresentando il 3% della spesa alimentare delle famiglie. Secondo l’ultimo rapporto Bio in cifre, pubblicato da SINAB, gli operatori certificati in Italia sono oltre i 55 mila.

Un quadro con numeri così positivi non può quindi non influenzare gli altri settori del mercato, provocando lo sviluppo di attività correlate, tra cui appunto quella della lombricoltura. Oggi, si pensa addirittura alla nascita di un vero e proprio consorzio che raccolga tutte le aziende produttrici di humus di lombrico presenti sul territorio nazionale.

Stando a quanto affermato da Agronotizie, la maggior parte delle realtà che si occupano di lombricoltura sono situate al Nord, in particolare in Lombardia.

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Si tratta di realtà medio piccole, che non superano i 3mila quintali all’anno di humus di lombrico prodotto. A eccezione di un’impresa di Matera che quest’anno si è imposta come obiettivo quello di arrivare ai 24 mila quintali prodotti.

L’humus di lombrico è uno dei fertilizzanti naturali utilizzati in agricoltura biologica. Immediatamente disponibile per le piante, ha un effetto strutturante, capace di ridare vita anche ai terreni desertificati. Ricco di nutrienti, ridona vitalità al suolo. Risultati che rispondono alle esigenze dell’agricoltura biologica e biodinamica, che hanno come obiettivo quello di preservare la salute del terreno e delle specie che vi abitano.

Gli operatori di settore sono fiduciosi: probabilmente, entro fine 2016, nascerà anche il primo consorzio dei lombricolturi italiani. L’obiettivo è dare un disciplinare in modo che l’humus prodotto dalle aziende presenti sul territorio italiano sia conforme.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/07/11/bio-e-humus-di-lombrico-alleanza-vincente/49575

http://www.sinab.it/sites/default/files/share/anticipazioni%20dati%202014%20rev3.pdf

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/2016/06/30/boom-del-bio-anno-nella-grande-distribuzione_2Y4KzLhUsZ8kTvqq7fHN9J.html?refresh_ce

Psr Sicilia: 210 milioni per le aziende biologiche. Pubblicati gli elenchi degli ammessi

psr siciliaSono stati pubblicati, lo scorso 4 luglio, gli elenchi delle domande ammesse, non ammesse e non ricevibili del bando 2015 sull’agricoltura biologica inerente al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la Regione Sicilia.

Le misure 11.1.1 e 11.2.1 prevedono una dotazione complessiva di 210 milioni di euro così suddivisi: 50 milioni destinati alla conversione delle aziende e 160 per il mantenimento delle imprese biologiche già avviate.

Una buona notizia che segna un primo passo verso la normalità per le aziende siciliane e il loro rapporto con la Regione.  A marzo, infatti, il Consiglio per la giustizia amministrativa della Sicilia aveva sospeso gli effetti della sentenza del Tar di Palermo con la quale era stata annullata la ripartizione di 360 milioni sulla misura del biologico del Psr 2007-2013. Una decisione che ha lasciato in sospeso circa 8mila aziende, ma per la quale non è stata ancora emessa una sentenza di merito.

Antonello Cracolici, assessore regionale dell’Agricoltura, ha così commentato la notizia: “Con la pubblicazione degli elenchi del bando 2015 sull’agricoltura biologica, in breve tempo potremo dare un sostegno forte alle aziende siciliane che scommettono su qualità e sostenibilità” .

Nella sezione news del  sito ufficiale del Psr  è possibile scaricare gli elenchi  provinciali provvisori. Le aziende interessate potranno richiedere agli Ispettorati provinciali competenti per territorio il riesame dei motivi di esclusione, presentando apposite memorie  entro e non oltre 15 giorni dalla data di pubblicazione. 

Avranno invece 45 giorni di tempo gli Ispettorati Provinciali per L’Agricoltura per predisporre gli elenchi definitivi delle domande ammesse ed escluse, dopo avere esaminato gli eventuali ricorsi.

I nominativi saranno successivamente trasmessi al Dipartimento Regionale per l’Agricoltura, per procedere alla stesura dell’elenco regionale e alla pubblicazione sul sito del PSR 2014/2020. 

Dopo l’espletamento dei controlli da parte di Agea, verrà approvato con provvedimento del Dirigente Generale l’elenco definitivo degli ammessi e degli esclusi che sarà registrato alla Corte dei Conti e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Nell’ambito della Programmazione delle risorse FEASR, alla Regione Siciliana sono state assegnate risorse pari a 2.212.747.000 di euro, con un incremento di oltre 27 milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale del PSR Sicilia 2007-2013. Questo dato, da cui partire per pianificare la programmazione del periodo 2014-2020, fa della Sicilia la regione d’Italia a cui è stata assegnata la maggior dotazione finanziaria a livello nazionale.

Fonti:

http://www.psrsicilia.it/2014-2020/

http://www.siciliaagricoltura.it/2016/07/04/bando-biologico-2015-sono-on-line-gli-elenchi-delle-domande-ammesse/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/07/05/psr-sicilia-2014-2020-pronti-210-milioni-per-le-aziende-bio/49492

FederBio approda in Puglia. Istituita la cabina di regia regionale

psr pugliaFederBio approda in Puglia. La Federazione, punto di riferimento delle aziende biologiche italiane, si insedia in una delle regioni maggiormente orientate al bio.

Viene a crearsi dunque una cabina di regia composta dai rappresentanti di tutte le componenti del settore regionale. Portavoce Michele Gaudiano, storico imprenditore bio pugliese. 

L’obiettivo è costituire una rappresentanza economica e interprofessionale del biologico in una regione dove il settore rappresenta una straordinaria opportunità di crescita, sia nella dimensione di filiera, che in quella territoriale, orientata a un mercato globale.

Qui, infatti, l’agricoltura biologica riveste un ruolo di primaria importanza. Secondo i dati diffusi da Sinab nel rapporto Bio in cifre 2015, la Puglia è al secondo posto in Italia per entità di superficie coltivata con metodi sostenibili: ben 176.998 ettari, pari al 14,16% della superficie coltivata totale, e con una specializzazione nella coltivazione di olivo, vite e cereali. Non solo: la regione ricopre inoltre il terzo posto per numero di operatori: 6.599 tra produttori, trasformatori, distributori.

Michele Gaudiano, portavoce di FederBio Puglia afferma: “Ormai da anni l’agricoltura biologica italiana ha raggiunto dimensioni rilevanti in tutte le sue unità, dalla produzione primaria, all’industria, alla certificazione, alla distribuzione, al punto da essere considerata una categoria le cui istanze devono essere tenute in considerazione dal governo centrale e dalle amministrazioni regionali. L’eccellente operato svolto da FederBio, condiviso con il ministero delle Politiche agricole, è una prova del fatto che la combinazione tra una categoria ben rappresentata e un mondo istituzionale incline a condividere problematiche e decisioni, è un modello vincente“.

L’inizio dell’avventura di FederBio Puglia ha come obiettivo garantire una rappresentanza del settore a livello capillare che riesca a mediare tra il governo regionale e le necessità del comparto, favorendo la cooperazione e la crescita del biologico.

Un’unica cabina di regia – prosegue Gaudiano – determinerà per gli operatori scambi informativi frequenti e propositivi, favorendo sempre più il lavoro del singolo, ma sempre in un’ottica di sistema, arginando così comportamenti individualistici ormai fuori da ogni contesto che funzioni. Il tutto con la doverosa attenzione verso l’ambiente e le biodiversità, elementi distintivi del mondo bio.”

FederBio Puglia assicurerà agli agricoltori pugliesi formazione, servizi e organizzazione per l’ingresso nel sistema di certificazione e nel mercato. Tra le altre iniziative, saranno avviate attività per la qualificazione dei tecnici, lo sviluppo della ricerca e innovazione, l’aggregazione di un’offerta sempre più garantita e tracciata.

La cabina di regia è composta da Michele Gaudiano (ASSOBIO-BIORGANICA ITALIA srl), Filippo Cassano (Cantine POLVANERA), Matteo Manna (ICEA), Saverio Internò (OP JONICA srl), Nicola Lamascese (BIOAGRICERT) Antonello Russo (DEMETER ITALIA), Maurizio Magnatta (OP DAUNIA & BIO), Enzo Verrastro (CIHEAM Bari) e Damiano Petruzzella (AGRIPLAN srl), che avrà le funzioni di Segretario e di coordinamento con la struttura nazionale di FederBio.

La sede di FederBio Puglia è presso AGRIPLAN srl – Bari, società di servizi socia di FederBio nazionale che assicura il supporto organizzativo e progettuale alle attività della nuova organizzazione regionale.

Fonte:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1044