Suolo e Salute

Mese: Marzo 2015

In Australia prosegue la battaglia tra bio e OGM

Steve Marsh: il nome potrebbe non dire molto al lettore, ma almeno in Australia è senz’altro piuttosto noto. Si tratta infatti di un agricoltore che ha perso la certificazione della propria azienda bio a causa della contaminazione della colza geneticamente modificata coltivata nei terreni confinanti. Una vicenda eblematica, che rischia di ripetersi ovunque, non solo nella terra dei canguri. E proprio in risposta a querta vicenda è nato proprio in Australia un movimento che tutela gli agricoltori bio vittime di contaminazioni OGM. E’ dei giorni scorsi la notizia che la senatrice della Wsteren Australia Rachel Siewert ha avanzato la proposta di istituire un'”assicurazione anti contaminazione” a livello naizonale, in grado di tutelare gli agricoltori che scelgono di non piantare colture geneticamente modificate. La senatrice ha annunciato che presenterà una mozione al Senato federale, con lo scopo di difendere gli agricoltori biologici che come Steve Marsh pur avendo scelto di non utilizzare prodotti OGM hanno poi patito le conseguenze di una contaminazione proveniente dai terreni limitrofi. Sempre a proposito di Marsh, dopo che la Corte Suprema della Western Australia aveva rigettato la sua istanza contro Michael Baxter (l’agricoltore che coltiva la colza OGM vicina al campo di Marsh), ha deciso di ricorrere in appello in un’audizione che si terrà 23-25 marzo prossimi.

Fonte: Bioagricoltura notizie, geneticliteracyproject.org

L’USDA stanzia 66 milioni di dollari per agricoltura specializzata e bio

E’ stato annunciato nei giorni scorsi dal Direttore dell’istituto Nazionale di Alimentazione ed Agricoltura del Dipartimento Agricolo degli Stati Uniti (l’USDA) Sonny Ramaswamy lo stanziamento di oltre 66,5 milioni di dollari (pari a circa 62 milioni di euro al cambio attuale) per sostenere l’industria delle colture specializzate e l’agricoltura biologica. Lo strumento individuato dall’USDA per attivare i finanziamenti sarà rappresentato dalla Specialty Crop Research Initiative (SCRI) e dalla Organic Agriculture Research and Extension Initiative (OREI), programmi già previsti nell’ambito della Farm Bill del 2014. Quest’ultima costituisce il principale strumento agricolo e di politica alimentare del governo, il cui disegno di legge deve essere approvato dal Congresso ogni 5 anni circa e che traccia le direttive riguardanti sia l’agricoltura che tutti gli altri ambiti di competenza che ricadono sotto la supervisione dell’USDA stesso.

Fonte: Organic Market

Dopo Vivaness, il punto sulla crescita di cosmesi naturale e biocosmesi

Per la prima volta nel corso del 2014 i cosmetici naturali hanno superato la quota di mercato di 1.000 miliardi di euro: una crescita del 10% del settore che corrisponde ad una significativa quota di mercato del 7,8% globale. Sembra ogni giorno più chiaro che anche il cosiddetto “consumo orientato al valore” stia determinando nuovi equilibri di mercato: non fa eccezione il settore della cosmesi, dove i prodotti cosmetici naturali stanno trovando nuovi acquirenti ogni giorno. Oggi la gamma di prodotti di cosmesi naturale ad ampio spettro copre le esigenze più diverse del consumatore, e i mercati internazionali continuano a crescere a un livello importante. In Europa, è di gran lunga la Germania a fare la parte del leone. Con quasi l’8% di quota di mercato costituita dalla cosmesi naturale, si attesta infatti su lavori addirittura doppi rispetto agli altri mercati europei. E proprio in Germania la società di consulenza Naturkosmetik Konzepte, in collaborazione con le società di ricerche di mercato GfK, Iri, IMS Health e BioVista, pubblica trimestralmente il report “Natural e and Organic Cosmetics Trade Monitor”.

Elfriede Dambacher , titolare della Naturkosmetik Konzepte, spiega l’evoluzione del mercato basata, secondo il suo punto di vista, sull’aumento della domanda e l’aumento parallelo della distribuzione di questi tipi di prodotto: “i cosmetici naturali non hanno esaurito il loro potenziale. I clienti sono ben informati, in grado di discernere i veri cosmetici naturali più facilmente e decidere di conseguenza. Vi sono tuttavia ancora relativamente pochi luoghi dove effettuare acquisti dotati di un buon assortimento.

I dati di mercato per il 2014 hanno superato abbondantemente le aspettative. I leader di mercato sono, con con una quota di mercato di quasi il 40%, le farmacie. Oggi interi settori degli scaffali, soprattutto nei paesi esteri, sono dedicati ai cosmetici naturali e i consumatori cominciano ad essere abituati allìidea di poter trovare cosmetici naturali nello stesso luogo dove comprano altri cosmetici e prodotti per la cura della pelle. Proprio in virtù di questo rapido cambiamento nelle esigenze e richieste dei consumatori, un numero crescente di aziende cosmetiche sta iniziando a cambiare e aggiornare il proprio assortimento di prodotti.

Ma se in Germania vi è una crescente differenziazione tra i cosiddetti cosmetici quasi naturali e quelli autenticamente naturali, i mercati internazionali presentano un quadro diverso. Qui i confini tra brand “di culto”, i cosmetici quasi naturali e quelli veramente naturali sono decisamente sfumati. Al punto che le proiezioni prevedono una crescita maggiore dei cosmetici “di ispirazione naturale” rispetto a quelli autenticamente naturali.

Comunque sia, come emerso dai dati recentemente presentati a Vivaness, i mercati stanno crescendo in tutto il mondo. Le performances più significative sono state fatte registrare dai mercati della regione Asia-Pacifico (quota di mercato del 35%) e dl Brasile. Secondo le stime più attendibili e il fatturato globale dei cosmetici naturali nel 2014 ha superato quota 30 miliardi di dollari americani, che equivale a una crescita di quasi il 11%. Un segno inequivocabile di una crescente sensibilità dei consumatori verso prodotti riuspettosi dell’ambiente, come testimoniato anche dalla crescita del settore del biologico e dalla forte richiesta negli Stati Uniti di prodotti privi di OGM. Qualcosa, senza dubbio, sta cambiando a livello globale nella sensibilità dei consumatori.

Fonte: Organic Market

Pubblicata la direttiva sugli OGM

E’ stato annunciato dalla presidenza Lettone dell’UE che il consiglio dell’Unione ha formalmente approvato la direttiva riguardante la coltivazione degli OGM che consente ai singoli Stati Membri di decidere se autorizzare o meno la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio. Le nuove disposizioni entreranno pienamente in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla G.U. dell’ Unione Europea. Il testo completo della nuova direttiva è disponibile al seguente link http://goo.gl/Jyr5kY

Fonte: Agrapress, UE

Nota di Martina su lavoro e agricoltura

Una nota del Mipaaf riporta il commento ai dati Istat sull’occupazione fatto dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina: “L’agricoltura si conferma settore che offre opportunità e contribuisce nella lotta alla disoccupazione, come dimostra la crescita di oltre il 7% del tasso di occupati in un anno, con circa 57 mila nuovi lavoratori. Un risultato che può ancora crescere nel 2015, anno che metterà l ‘Italia al centro dello scenario internazionale con Expo”. Il comunicato prosegue sottolineando che “il governo ha messo in campo negli ultimi 12 mesi azioni concrete e già operative, come lo sgravio di un terzo del costo del lavoro per le aziende che assumono i giovani under 35 nel settore agricolo. Dal 16 febbraio è al lavoro anche la rete del lavoro agricolo di qualità, che nasce per contribuire nella lotta al lavoro nero e nel contrasto allo sfruttamento e al caporalato. Allo stesso tempo stiamo andando avanti sul versante della semplificazione per rendere più facile la vita dei nostri agricoltori. puntiamo sulla competitività’ favorendo l’aggregazione e l’innovazione tecnologica delle imprese agricole e abbiamo come grande obiettivo il taglio della burocrazia inutile”.

“Il ‘Piano agricoltura 2.0, che da questo mese darà la possibilità a circa 700mila aziende di inoltrare la domanda per i fondi europei con un clic da un computer, va in questa direzione – prosegue Martina – Proprio la settimana scorsa sono diventati operativi altri strumenti previsti da ‘Campolibero’: la concessione di credito d ‘ imposta al 40% per investimenti fino 50 mila euro per l’avvio e lo sviluppo del commercio elettronico, e fino a 400 mila euro per gli investimenti per le reti d’impresa e per l’innovazione. Sono convinto che l ‘agroalimentare può davvero costituire un volano per la crescita del paese e da parte del governo c’è il massimo impegno per la tutela del reddito dei produttori e per creare nuovi posti di lavoro”.

Fonte: Mipaaf, Agrapress

TTIP, missione USA per De Castro

E’ in corso da martedì la missione ufficiale negli USA di Paolo De Castro in qualità di referente della Comagri del Parlamento Europeo per gli ormai celebri TTIP, i negoziati di libero scambio tra gli Stasti Uniti e la stessa Unione Europea. De Castro sta incontrando i più importanti rappresentanti istituzionali del mondo agricolo Usa, e nella giornata di martedì ha incontrato Darci Vetter, ambasciatrice e capo negoziatore agricolo nell’ufficio dell’US Trade Representative nonchè responsabile per i negoziati bilaterali e multilaterali e per il coordinamento delle politiche in materia di commercio di prodotti agricoli. De Castro ha definito l’incontro con la Vetter “uno dei momenti più importanti dell’intera missione. Un’opportunità per mettere a fuoco le posizioni delle parti negoziali ed iniziare a delineare una prima sintesi sulle questioni più strategiche nell’ambito del negoziato agricolo”. Sempre martedì De Castro ha incontrato Collin Peterson, ex presidente della Commissione Agricoltura, e Patrick J.Tiberi, presidente della sotto-commissione per il commercio, e figura quindi particolarmente importante nell’ambito del negoziato TTIP. Mercoledì invece è stata la volta dell’incontro con il segretario per l ‘agricoltura USA Tom Vilsack e con il presidente della commissione per l ‘agricoltura del congresso, Mike Conaway.

Una missione nel suo complesso estremamente significativa e delicata che non a caso De Castro ha definito “molto importante per discutere direttamente con gli Stati Uniti dei recenti sviluppi del negoziato ma anche per pianificare il lavoro futuro in vista dei prossimi appuntamenti, tra cui, l’approvazione del parere della Commissione Agricoltura del PE”.

Fonte: Agrapress