Suolo e Salute

Mese: Settembre 2014

Europa, tiene banco la riforma del biologico

Il  15 settembre scorso a Bruxelles si è svolta l’audizione pubblica sull’agricoltura biologica tenuta dal Comitato Economico e Sociale dell’UE. Tema dell’incontro “L’avvenire della produzione biologica in Europa”, nel corso del quale sono emerse posizioni ancora distanti tra i diversi portatori di interesse.

Da parte UE, il rappresentante della DG Agricoltura Joao Onofre ha dichiarato che è tempo di ridurre al massimo la flessibilità delle norme di produzione, per garantire ai consumatori prodotti ottenuti al 100% con metodo biologico. Ifoam da parte sua ha ribadito la propria contrarietà alla proposta di regolamento elaborata dalla Commissione, in quanto carente sotto il profilo delle valutazioni di impatto che l’introduzione di un regolamento così modificato avrebbe sull’intero settore del biologico. Impatto che, secondo Ifoam, comporterebbe il rischio concreto di una forte riduzione della produzione biologica europea.

Dal canto suo, l’European Organic Certifiers Council ha evidenziato l’eccessivo ricorso agli atti delegati chiedendo contestualmente il mantenimento sia delle norme attualmente vigenti in materia di etichettatura sia dell’annuale visita di controllo che gli OdC eseguono sugli operatori bio.

La Germania invece, pur elogiando gli sforzi dell’Unione per incentivare l’agricoltura biologica, si è dichiarata contraria ad una revisione completa della legislazione vigente: per Berlino è ancora efficace l’ultima riforma del settore e una modifica radicale rischierebbe di destabilizzare l’intero comparto. L’Italia, rappresentata all’incontro da Coldiretti, ha da un lato avallato la proposta di regolamento della Commissione, opponendosi al contrario al Piano d’azione, giudicato troppo generico. Il nostro Paese ha auspicato al contrario azioni mirate per la formazione degli imprenditori agricoli  e per l’ incentivazione della produzione di colture proteiche destinate all’alimentazione animale e  chiedendo un maggiore sostegno alla ricerca.

Posizioni in sintesi ancora distanti quelle emerse dai lavori di Bruxelles, rispetto alle quali il Comitato economico e sociale è adesso chiamato a comporre le divergenze e a ridurre le distanze tra le diverse anime del biologico europeo, stante anche l’imminenza di un documento di sintesi in cui il Comitato stesso esprimerà ufficialmente i propri orientamenti in materia.

Fonte: Agrapress

Presentato a Bologna il Registro Unico dei Controlli

E’ stato presentato il 22 settembre u.s. a Bologna il RUC, il Registro Unico dei Controlli, fortemente voluto dall’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni per ridurre al minimo gli oneri burocratici. All’incontro di presentazione ha preso parte anche il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. “Si tratta – ha dichiarato Rabboni – di una risposta concreta che la regione ha voluto dare alle istanze di semplificazione che venivano dal mondo agricolo”. Martina ha definito l’iniziativa della Regione Emilia-Romagna “utile e concreta che si pone realisticamente il tema dello snellimento della burocrazia” confermandone l’inserimento  da parte del governo  nel provvedimento “Campo Libero”. “Il RUC emiliano-romagnolo sarà  uno dei pilastri di quello che faremo a livello nazionale”, ha dichiarato infatti Martina.

“Con la creazione del Registro Unico dei Controlli, prevista all’interno del pacchetto di norme di #campolibero, abbiamo fatto un passaggio davvero significativo per semplificare la vita delle aziende, che è uno degli obiettivi principali del Mipaaf e del governo intero”, ha dichiarato il Ministro, ribadendo che  “entro fine mese invieremo al ministero dell’interno la bozza di decreto attuativo in modo da far diventare presto operativa questa misura così fondamentale”.  “Con il Registro Unico i nostri imprenditori risparmieranno finalmente tempo, perché non saranno più sottoposti ad un carico burocratico eccessivo fatto di doppie o addirittura triple verifiche sulle stesse questioni; allo stesso tempo, grazie ad un coordinamento più efficace manterremo l’altissimo livello del nostro sistema di controlli che e’ un modello non solo in Europa ma anche nel resto del mondo”. “Con il RUC – ha proseguito il Ministro – “riduciamo il numero dei controlli e dunque alleggeriamo il peso della burocrazia sulle aziende, senza però rinunciare a quella capacità di vigilanza che costituisce la garanzia della qualità dell’agroalimentare italiano”.

Per Martina”il registro unico rappresenta un elemento di novità interessante che dialogherà con quello nazionale”, aggiungendo che “semplificare e’ un imperativo perché dobbiamo dare alle nostre imprese tutte le condizioni utili per recuperare competitività e produttività”.

Fonte: Agrapress

Martina discute l’agenda italiana dei prossimi mesi

Sentito dalla Commissione agricoltura del Senato, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha esposto i punti nodali dell’impegno italiano durante il semestre di presidenza UE. L’agricoltura biologica è ai primi posti dell’agenda del governo italiano, che lavorerà attivamente per trovare un primo accordo sulla riforma della normativa. Un argomento questo che sta catalizzando l’attenzione dei governi e sul quale sono ancora forti le perplessità e divergenze tra i diversi interlocutori. Martina si è tuttavia dimostrato fiducioso, dichiarando che sul tema “si registra una forte sensibilità sia in Italia, sia in tutti gli altri Paesi dell’Unione”. Anche per quanto riguarda il settore lattiero-caseario l’impegno è stato ribadito dal Ministro, che ha ricordato che è in fase di definizione un intero pacchetto di interventi che riguarderanno il settore. Terzo punto dell’agenda il sostegno all’imprenditoria giovanile, con l’obiettivo di “svecchiare” il settore agevolando il ricambio generazionale. In questa direzione vanno infatti alcune scelte e decisioni già adottate negli ultimi tempi sia dal governo italiano sia dall’UE stessa. Anche la sicurezza alimentare resta in cima all’agenda politica italiana ed europea, tanto che è prevista per fine mese a Milano una riunione informale dei Ministri dell’Agricoltura in previsione dell’ormai prossimo Expo 2015. Importanti assetti commerciali sono in fase avanzata di confronto, sia a livello bilaterale che multilaterale, a cominciare dal trattato di libero scambio attualmente in discussione sia con gli Stati Uniti che con il Canada e con molti paesi asiatici. Per quanto riguarda il settore della pesca, Martina ha ribadito che nei sei mesi di presidenza italiana saranno decise le possibilità di pesca per il 2015 e verrà affrontato il punto nodale della regolamentazione della pesca nel Mediterraneo. Ultimo punto dell’agenda proposta da Martina, ma non per importanza, l’impegno ad una revisione sia della strategia Europa 2020 che della strategia clima ed energia 2030. Martina su questo punto ha sottolineato che “l’agricoltura e’ infatti strettamente connessa alla tutela dell’ambiente e al contrasto alle emissioni nocive.

Fonte: Agenzia Fuoritutto

“Allevato in Italia”: Olivero illustra il Reg. 1337/2013

Rispondendo in Aula a quattro diverse interrogazioni riguardanti i controlli su origine e lavorazioni delle carni suine e di tutta la filiera agroalimentare italiana, il viceministro Olivero ha illustrato le caratteristiche del Regolamento di esecuzione n. 1337/2013 in vigore dal 1 aprile 2015. Oltre a consentire di indicare volontariamente eventuali ulteriori informazioni riguardanti la provenienza della carne, il provvedimento consente di utilizzare il termine “origine” esclusivamente per gli animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese. In dettaglio, per ovini e caprini sarà possibile l’indicazione “allevato in Italia” solo se l’animale è stato allevato negli ultimi 6 mesi in Italia o se è stato macellato prima dei sei mesi trascorrendo l’intero periodo di allevamento in Italia. Nel caso del pollame, il tempo si riduce a un mese mentre per i suini il limite è stabilito a 4 mesi, o se l’animale è giunto in Italia con un peso inferiore ai 30 kg ed è stato macellato ad un peso superiore agli 80 kg o, in caso di macellazione per animali di peso inferiore agli 80 kg, se ha trascorso l’intero periodo di allevamento in Italia. Olivero ha voluto ricordar einoltre che ben il 70% dell’intera produzione suinicola italiana già produce carne nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni dei disciplinari di DOP e IGP.
Fonte: Ass.Nazionale Medici Veterinari Italiani

Xylella, le azioni di intervento previste

Al termine dell’ultima riunione sul tema Xylella, tenutasi presso il Ministero delle politiche agricole, sono stati resi noti i contenuti dell’incontro del Comitato Fitosanitario nazionale, riunitosi per elaborare azioni e strategie in grado di affrontare l’emergenza riguardante l’organismo nocivo che sta flagellando il territorio della Provincia di Lecce.  Alla riunione hanno preso parte anche i membri del Comitato tecnico-scientifico voluto dal Ministro Martina a supporto del Servizio fitosanitario nazionale. In particolare nel corso della riunione sono stati valutati gli adempimenti previsti dalla Decisione della Commissione europea del 23 luglio scorso, che richiedeva l’identificazione delle zone infette e delle circostanti zone cuscinetto. In base ai rilevamenti effettuati, la Regione Puglia ha indicato buona parte della Provincia di Lecce come “zona infetta”, proponendo al contempo una fascia di protezione dallo Ionio all’Adriatico profonda 2 km nella area indenne e di 1 km nella area infetta. In tali aree verranno effettuate le misure fitosanitarie indicate dal Comitato e che costituiranno l’ossatura del decreto di lotta obbligatoria che verrà presto sottoposto alla Conferenza Stato Regioni per il previsto parere. Gli interventi in programma prevedono un’analisi a tappeto dei margini dell’area infetta, da compiersi entro il prossimo 24 ottobre, per individuare con accuratezza i limiti della zona cuscinetto, interventi mirati all’interno della stessa zona cuscinetto compresi trattamenti con fitofarmaci, interventi contro gli insetti vettori, eliminazione delle piante ospiti erbacee e non produttive ed estirpazione di eventuali piante infette; è previsto inoltre il potenziamento dei controlli su vivai e prodotti potenzialmente a rischio. Il programma di indagini sarà esteso all’intero territorio nazionale e sarà accompagnato da una specifica campagna di comunicazione e informazione. Contestualmente, verrà avviata una nuova fase di confronto con la Commissione europea con lo scopo di aggiornare ed attivare Piano d’azione nazionale presentato alla Commissione stessa integrando le misure prima citate nel contesto di quanto previsto dalla Decisione del 23 luglio ultimo scorso.
Fonte: Mipaaf

FederBio plaude all’esperienza di Malles Venosta

In un comunicato congiunto FederBio e UpBio (Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici) hanno voluto sottolineare l’importante esperienza di Malles Venosta, piccolo comune dell’omonima Valle in provincia di Bolzano, che  in seguito al risultato di un referendum comunale, “sta intraprendendo la via dell’agricoltura sostenibile”, agevolando “l’adozione dell’agricoltura biologica in una valle nella quale da sempre domina la monocultura delle mele, con processi ormai industrializzati a base di insetticidi, anticrittogamici e altri pesticidi”. Sull’esito della consultazione popolare ha espresso un parere positivo anche il Presidente FederBio Paolo Carnemolla, secondo il quale  “la sensibilità degli agricoltori sta cambiando, a favore di un’agricoltura sostenibile per l’ambiente e attenta al benessere dell’uomo”, dato che il referendum ha coinvolto uno dei bacini produttivi frutticoli più importanti in Europa in un comune ad elevata presenza di agricoltori fra la popolazione. “Ci auguriamo – ha concluso Carnemolla – “che il risultato del referendum diventi effettivo e che questa esperienza sia da esempio a molti altri comuni e non solo”.
Fonte: FederBio