Suolo e Salute

Mese: Marzo 2014

Workshop INEA sulle risorse idriche

Gestione sostenibile delle risorse idriche e rapporto tra acqua ed energia in agricoltura sono stati al centro del workshop “Sistemi innovativi per l’irrigazione tra risparmio d’acqua ed energia pulita”, organizzato dall’INEA in collaborazione con il GRUSI (Gruppo Studi Irrigazione), la Società Geografica Italiana Onlus e con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. L’incontro, svoltosi lunedì 24 marzo, rientrava nelle iniziative della Giornata mondiale dell’Acqua istituita dall’UNESCO, dedicata quest’anno al tema Acqua ed Energia e ha rappresentato l’occasione per approfondire l’apporto che la ricerca e le innovazioni tecnologiche forniscono al risparmio idrico in agricoltura e il ruolo dell’irrigazione nella produzione di energie rinnovabili, con un focus particolare sul micro e mini-idroelettrico. Acqua ed energia sono strettamente connesse, in quanto le risorse idriche sono utilizzate per la produzione di energia e al contempo si stima che circa l’8% del consumo energetico a livello globale venga utilizzato per il prelievo, il trattamento e la distribuzione di acqua ai diversi utilizzatori. « Le risorse idriche hanno un ruolo fondamentale per l’agricoltura italiana – spiega Giovanni Cannata, Commissario straordinario dell’INEA – e tale consapevolezza ha spinto l’INEA ormai da molti anni a svolgere con continuità ricerche e analisi a supporto delle politiche ambientali, agricole e di settore. Per il secondo anno consecutivo, quindi, l’Istituto ha partecipato alle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Acqua, dedicata quest’anno al tema Acqua ed Energia, attraverso l’organizzazione di questo workshop, cogliendo l’occasione di valorizzare e divulgare anche le analisi che svolgiamo sulle energie rinnovabili in agricoltura. In particolare, proprio il rapporto tra produzione di energia e uso dell’acqua se non ben analizzato e gestito potrebbe risultare conflittuale in molte aree, soprattutto quelle agricole. È quindi fondamentale trovare soluzioni che consentano di gestire in modo più efficiente la risorsa idrica e in questo ambito un ruolo particolare hanno le nuove tecnologie volte alla stima del fabbisogno irriguo, che consentono anche un risparmio sui costi energetici delle aziende agricole. Su questi temi l’Istituto lavora attivamente, anche in collaborazione con l’ANBI. Contestualmente, è importante incentivare il ruolo che l’irrigazione può avere nella produzione di energia pulita e rinnovabile. L’INEA intende così dare il proprio contributo alla conoscenza e alla ricerca su questi temi e lanciare il dibattito nel settore agricolo italiano sulle potenzialità dell’integrazione tra politiche ambientali ed energetiche.
Fonte: INEA

Dall’11 al 13 giugno il 2° congresso RIRAB

E’ in programma a Roma presso il CNR dall’11 al 13 giugno prossimi il 2° Congresso della RIRAB, la Rete Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica. Il Congresso, che quest’anno si intitolerà “Il contributo dell’Agricoltura Biologica ai nuovi indirizzi di politica agro-ambientale: il ruolo della ricerca e dell’innovazione”, si svolgerà contestualmente al 9° Convegno della ZooBioDi, l’Associazione Italiana di Zootecnia Biologica e Biodinamica. Il Congresso RIRAB è organizzato dal Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR (CNR-DiSBA) in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile (ENEA) e l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM-IAMB), l’IFOAM AgriBio Mediterraneo, e gode del patrocinio di EXPO 2015. Per iscriversi al convegno, è possibile collegarsi a questo link. Chi lo farà entro il 30 aprile prossimo potrà avere una riduzione sul costo dì’iscrizione.
Il programma è consultabile a questo link (documento pdf)

Ulteriori informazioni sull sito della RIRAB – www.rirab.it
Fonte: Sinab, RIRAB

A Locorotondo un convegno sul vino biologico organizzato da Suolo e Salute

Appuntamento sabato 29 marzo 2014 dalle ore 9,30 presso l’Auditorium Boccardi I.I.S.S. “Caramia – Gigante” di Locorotondo (BA) per il convegno “Vino biologico: tecniche di produzione e opportunità di mercato”, organizzato da Suolo e Salute in collaborazione con Chimiberg, Cifo e Isvea. Sono trascorsi oltre venti mesi dall’entrata in vigore del reg. Ce 203/2012, che disciplina la produzione del vino biologico, ed è utile fare un primo bilancio sulle criticità e sui risultati applicativi di tale norma. A dispetto dei miglioramenti ancora necessari è importante sottolineare che, dopo oltre vent’anni di attese, è stato colmato un vuoto legislativo e finalmente le cantine possono utilizzare in etichetta l’eurofoglia, il logo del biologico europeo, e la dicitura “vino biologico”, alla pari degli altri prodotti bio. Dall’entrata in vigore della normativa si è registrato un grande impulso al settore enologico: i dati infatti segnano per il 2013 in Italia un significativo incremento degli ettari vitati coltivati in biologico e un aumento notevole delle cantine bio; inoltre le esportazioni di vino bio sono in crescita su tutti i mercati internazionali. Trascorso il primo periodo di applicazione, per dare al settore maggiore slancio e prospettive, è importante fare il punto della situazione sulle questioni ancora aperte e meritevoli di attenzione. Il convegno organizzato da Suolo e Salute mira proprio a questo e vuole essere un proficuo momento di confronto tecnico sugli argomenti chiave che interessano tutta la filiera del vino biologico, dalla gestione in campo della vite fino alle opportunità di mercato del prodotto finito. La giornata sarà moderata da Roberto Pinton di FederBio. Interverranno Vincenzo Verrastro – IAMB, che parlerà dei prodotti ammessi per la concimazione e per la difesa della vite; a seguire Francesco Acinapura – Cifo illustrerà le metodologie nutrizionali per lo sviluppo della vite coltivata con metodo biologico . Massimo Bestetti di Chimiberg affronterà il tema della difesa della vite in biologico ed in particolare del contributo del solfato di rame tribasico. Normativa e tecniche di vinificazione in biologico saranno invece al centro dell’intervento di Mirko Pioli – Laboratorio ISVEA, mentre il Direttore Sviluppo, Marketing e Rapporti Istituzionali di Suolo e Salute, Alessandro D’Elia, interverrà sul tema del controllo e della certificazione del vino biologico. Dopo l’intervento conclusivo dello stesso Pinton riguardo le opportunità di mercato offerte dal vino biologico, seguirà la discussione tra i relatori dell’incontro.
Per l’iscrizione inviare e-mail a sviluppo@suoloesalute.it con i seguenti dati: nome e cognome, società/ente di appartenenza, numero di telefono e indirizzo e-mail.

L’invito all’evento (documento in formato pdf) può essere scaricato a questo link.

FAO: aumentano le contaminazioni da OGM

Secondo quanto riportato dall’ultimo rapporto pubblicato dalla FAO, sono in aumento i casi di contaminazione di prodotti alimentari e mangimi ad opera di OGM. La FAO riporta infatti ben 198 segnalazioni da 75 Paesi (compresa l’Italia) di altrettanti casi in cui sono state riscontrate tracce di prodotti transgenici in alimenti o mangimi che in teoria non avrebbero dovuto contenerne. Secondo lo studio, avviato nel 2002, la maggior parte dei casi è stata riscontrata nel quadriennio 2009-2012, soprattutto in prodotti di provenienza americana, canadese o cinese. Tra i prodotti in cui si è verificato il più alto numero di contaminazioni i semi di lino, il riso, il mais, la papaya, la soia e diversi mangimi per animali domestici. La contaminazione è avvenuta a seconda dei casi direttamente in fase di coltivazione, oppure in sede di trasformazione, imballaggio, stoccaggio e trasporto. Su tutto, si innesta la problematica relativa alle diverse autorizzazioni di cui godono gli OGM, consentiti in alcune nazioni e non in altre, nonché il problema delle soglie di tolleranza che possono variare anche sensibilmente da Paese a Paese.  Ad esempio nei territori dell’UE il limite è stabilito allo 0,9%, ma unicamente per gli OGM autorizzati a livello comunitario. Per tutti gli altri, è invece obbligatoria l’etichetta “contiene OGM”. Secondo quanto riportato dallo studio, attualmente 30 Paesi nel mondo coltivano OGM, o per ricerca o per motivi commerciali, 17 sono privi di sistemi di sicurezza o comunque di regole per quanto riguarda gli OGM, mentre sono 55 quelli che hanno scelto una politica di tolleranza zero nei confronti degli organismi geneticamente modificati privi di autorizzazione.
Fonte: Greenplanet

DataTable: on line il bio nel mondo

Sono disponibili on line i dati relativi all’estensione della superficie agricola biologica nel mondo, alla percentuale di terreni coltivati a biologico rispetto alla superficie agricola totale e al numero dei produttori bio nelle diverse regioni del pianeta. A rendere possibile questa innovativa consultazione il “DataTable”, basato sulle informazioni raccolte dell’indagine FiBL-IFOAM 2014. Si possono estratte dati per continente e paese riferiti al periodo 2005 – 2012. Ulteriori datatables sono attualmente in fase di preparazione e andranno ad arricchire le informazioni disponibili on line sul biologico. Ulteriori informazioni possono essere ottenute ai seguenti link:

Dynamic data table http://www.organic-world.net/statistics-data-tables-dynamic.html

The World of Organic Agriculture 2014 http://www.organic-world.net/2630.html

Fonte: Sinab, FIBL-IFOAM

Confeuro: OGM, serve chiarezza

Confeuro, per voce del presidente nazionale Rocco Tiso, interviene sul tema OGM invocando maggiore chiarezza e una presa di posizione netta da parte del Ministero delle Politiche Agricole, definendo la questione in Italia come oramai “paradossale”. “Chiediamo al Ministro Martina di fare un’operazione di chiarezza e verità a beneficio dei consumatori e di spiegare come intende portare avanti la ricerca. Molti prodotti presenti nei supermercati vengono importati da mercati come quelli del Sud e del Nord America, e sono OGM a cui non ci sembra vengano imposti grandi limiti di commercializzazione. Quel che ci chiediamo allora è come sia possibile continuare a fare queste crociate di moralità senza dar seguito alla ricerca e nascondendo informazioni essenziali ai cittadini. Come Confeuro abbiamo sempre sostenuto, e sosteniamo ancora oggi, le virtù delle piccola e media impresa agricola italiana, e non abbiamo alcuna intenzione di svenderla ai potentati dell’agroindustria, Questo però non può significare mistificare la questione OGM con impalcature retoriche come quella dei “piccoli” contro i “grandi”. Il tema OGM  è oggettivamente complesso e richiede ricerche e studi approfonditi prima di potersi avvicinare a una definizione chiara dei pregi e dei difetti, ma non ha davvero alcun senso affrontarlo in termini propagandistici o ideologici”.
Fonte: Freshplaza